credits Raysonho @ Open Grid Scheduler / Grid Engine
E’ Gucci a guidare la prima BrandZ Top 30 Most Valuable Italian, la classifica di marchi italiana curata per WPP da Kantar Millward Brown, che da 12 anni edita la Top 100 mondiale dei marchi e che ha deciso di mettere sotto la lente le aziende italiane. Il brand della maison di Firenze è uno dei marchi di lusso ad essere protagonista di questo studio innovativo, che tiene traccia e affronta il cambiamento dell’ambiente per i marchi in Italia e anche delle fortune dei marchi di maggior successo del Paese.
Gucci è in testa alla classifica con un valore del marchio di 16,3 miliardi di dollari, seguìto dal marchio TIM a 9,3 miliardi di dollari e da Enel al terzo posto con un valore di 7,4 miliardi. Al quarto posto Kinder a 6,9 miliardi. Prada si aggiudica l’ultimo posto nella Top 5 a 4,0 miliardi. Oltre a Gucci e Prada, nella classifica anche Armani, Bottega Veneta, Bulgari, Fendi e Ferragamo. Dopo la moda, in rilievo anche i marchi del food. Tra i sei brand in classifica, tre di Ferrero (Kinder, Nutella e Ferrero Rocher), Barilla, Lavazza e Campari. Il valore totale dei marchi nella TopZ BrandZ è di 85,3 miliardi di dollari.
Secondo la ricerca, i marchi italiani sono in genere valutati molto ‘in salute’: ottengono cioè un punteggio elevato nei cinque indicatori (Purpose, Innovation, Communications, Experience e Love). Tuttavia KMB rileva come per altri mercati europei, l’innovazione è una sfida su cui i brand devono agire. In media, i marchi italiani percepiti come innovativi hanno quasi il doppio di valore rispetto ad altri, con un valore medio del marchio di $ 3,4 miliardi rispetto a $ 1,8 miliardi.
“L’ingegneria, il design e la creatività propri dell’Italia stanno sostenendo marchi italiani di livello mondiale, vecchi e nuovi – ha dichiarato David Roth, CEO EMA e Asia di WPP – la Top 30 italiana di BrandZ riflette la tradizione di questo paese, fatta di imprese produttive, di riconosciuta esperienza nel loro settore, di professionalità con grande visione e determinazione, nel caso di beni quotidiani come la pasta Barilla, o degli abiti e accessori più esclusivi, come nell’alta moda, o ancora dell’ingegneria più sofisticata necessaria per creare l’ultimo modello Ferrari o un nuovo yacht, o per distribuire servizi all’avanguardia di comunicazione o pubblica utilità come Tim ed Enel”. Per Massimo Costa, Country Manager WPP Italia, “l’abilità dell’Italia nello sviluppo di marchi premium di lusso conferisce alla classifica un aspetto distintivo, ma il Paese ha molti altri nomi forti in settori meno celebrati, dall’Oil & Gas ai servizi finanziari agli operatori di crociere”.
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