Ekoplaza: in Olanda il primo supermercato al mondo plastic-free

La catena di supermercati biologici Ekoplaza ha appena raggiunto un primato mondiale: ad Amsterdam nasce il primo negozio in cui è possibile acquistare una grande quantità di prodotti plastic-free, ossia con imballaggi realizzati con materiali biodegradabili, vetro o metallo.

 

 

L’obiettivo è quello di ridurre drasticamente l’utilizzo di plastica, che, nel caso degli imballaggi alimentari ha una durata effimera di utilizzo ma un impatto ambientale di gran lunga superiore.

Per questa importante novità abbiamo fatto qualche domand a Hans Van Mierlo, marketing manager di Ekoplaza.

Ekoplaza è il primo supermercato al mondo ad offrire circa 700 prodotti con imballaggi plastic-free. Quanto tempo è stato utilizzato per realizzare questo risultato?

«È un progetto che ha sempre avuto la nostra attenzione. Per 3 anni siamo stati partner della fondazione Plastic Soup Foundation e abbiamo ricevuto ancora più attenzione. Il reparto plastic-free è il risultato degli ultimi anni, ma un punto di partenza per ulteriori sviluppi ed espansioni».

Nella foto: Sian Sutherland (co-founder A Plastic Planet), MarIa Westerbos (founder & director di A Plastic Soup Foundation), Erik Does (CEO Ekoplaza), Jacqueline Cramer (ex ministro dell’Ambiente dell’Olanda), Frederikke Magnussen (co-founder di A Plastic Planet).

Come avete sostituito gli imballaggi di plastica? Avete investito in ricerca? Il prezzo dei prodotti è aumentato o non di molto?

«Ekoplaza ha acquistato materiali nuovi ed esistenti – vetro, metallo, cartoncino e biomateriali usando cellulosa vegetale, pasta di legno e biofilm. Ogni materiale è altamente riciclato (non solo “riciclabile”, un’altra parola fuorviante ora che sappiamo quanto poco è effettivamente riciclato) o compostabile».

L’amore per il cibo biologico e l’attenzione ai prodotti implica un impegno etico molto forte, com’è iniziata la storia di Ekoplaza?

«È il 1980 quando Gerard Does apre il suo negozio ad Amsterdam. Contemporaneamente l’imprenditore è consapevole di voler creare un negozio di alimenti naturali che attiri un vasto pubblico, questo successo si tramuta in “De Natuurwinkel”, un concetto che rivende nel 1997 per continuare a concentrarsi sul cibo biologico. A quel tempo, aveva già aperto dieci negozi di alimenti naturali. Quando Erik si trasferisce nel Brabant, la base viene gettata per Udea (grossista olandese di alimenti biologici) attraverso una collaborazione con Erik-Jan van den Brink, che è comproprietario di Fruit and Vegetable Wholesale Bick in Uden».

Erik Does – CEO Ekoplaza e Eric van der Burg – Vicesindaco di Amsterdam

«A seguito di una fusione tra Bick e Van den Boogaard, un grossista di prodotti refrigerati e surgelati, Udea ha avuto origine nel 1999. Udea è la società madre dell’attuale Ekoplaza. Ekoplaza si trasforma in una catena di negozi con 74 punti vendita e un negozio online con consegna giornaliera in tutti i Paesi Bassi che supporta lo stile di vita sano, 100% gamma biologica e sempre alla ricerca di miglioramento in termini di qualità e sostenibilità. Ekoplaza è ancora a conduzione familiare».

Jacqueline Cramer – ex ministro dell’Ambiente

Il vostro obiettivo è di ampliare il progetto a tutti i 74 punti vendita: pensate sia un’idea replicabile da altre catene di supermercati? È un impegno per cui basta la volontà o è necessaria una solida base economica?

«Ciò che abbiamo mostrato qui è fattibile, scalabile e conveniente per i clienti. Per noi qualcosa che si adatta alla nostra visione. Ma potrebbe essere una lunga strada da percorrere per altre catene di supermercati».

Claudia Liccardo

La passione per la comunicazione è sempre stata il leitmotiv della mia vita: analizzarla in tutte le sue sfaccettature. Da piccola ero molto timida e forse questo mi ha spinto a coltivare un’acuta capacità di osservazione e ascolto. Parallelamente riportavo traccia dei pensieri su carta, lo faccio da che ne ho memoria. Penne, pennarelli, pastelli, Smemorande consumate, lettere, muri e qualunque supporto utile! Poi è arrivato internet e mi sono spostata su email, blog e chat ma conservo ancora la passione per la penna: culto e cultura.

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