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  • Imparare la felicità sui banchi di scuola. Succede a Yale

    La classe più popolare dell'Università di Yale insegna agli studenti come avere una vita più felice e soddisfacente

    17 Febbraio 2018

    Dietro ai banchi di scuola ci insegnano a leggere, a scrivere, a fare i conti. Dalle scuole elementari alle Università, abbiamo sempre considerato i luoghi dell’istruzione come punti di riferimento per l’acquisizione di un bagaglio di conoscenze utili nella vita personale e professionale. C’è però un aspetto fondamentale della nostra esistenza, che prescinde dalla matematica, dalla letteratura, dall’economia o dalla statistica: la felicità. Come si fa a vivere una vita felice? La felicità può essere “insegnata”? Sembrerebbe proprio di si: all’Università di Yale, la professoressa di psicologia Laurie Santos, 42 anni, vuole insegnare insegnare agli studenti come condurre una vita più felice e soddisfacente in lezioni bisettimanali.

    Una rivoluzione culturale

    “Gli studenti vogliono cambiare, essere più felici e cambiare la cultura qui nel campus”, ha dichiarato la Dott.ssa Santos in un’intervista. La volontà degli studenti di vivere una vita più felice è evidente: con 1.182 studenti universitari attualmente iscritti,  il corso della Dott.ssa Santos è il più popolare della storia di 316 anni di Yale. “Con uno studente su quattro a Yale che lo sceglie – ha continuato la Santos – se vediamo nascere buone abitudini negli studenti, come il mostrare più gratitudine, procrastinare di meno, aumentare le connessioni sociali, in realtà stiamo seminando il cambiamento nella cultura della scuola”.

    Perché i ragazzi amano questo corso?

    Perché gli studenti di Yale sono così interessati a questo corso? Una delle ipotesi di Laurie Santos afferma che gli studenti di Yale siano interessati alla classe perché, alle superiori, hanno dovuto considerare la loro felicità non così prioritaria per ottenere l’ammissione alla scuola, adottando abitudini di vita dannose, definite dalla psicologa come “crisi di salute mentale che siamo soliti vedere in posti come Yale “. Secondo un rapporto del 2013 del Consiglio del Collegio di Yale, più della metà degli studenti universitari ha richiesto l’assistenza sanitaria mentale interna durante il soggiorno in sede.
    yale lezione di felicità
    Credits: Monica Jorge per The New York Times

    Temi ed obiettivi

    A gennaio, dunque all’inizio del semestre, la classe era divisa in una conferenza dal vivo nella Cappella Battell con 844 posti, un luogo di culto storico nel campus e uno o due auditorium più piccoli, dove diverse centinaia di studenti assistevano in real time alla lezione. Dopo diverse settimane, è stata presa la decisione di spostare le lezioni a Woolsey Hall, dove solitamente si tengono esibizioni sinfoniche, per permettere all’intera classe di seguire il corso nello stesso luogo. Gestire una classe così numerosa è stata una sfida per il campus e per la stessa Dott.ssa Santos: per dare un metro di misura, i corsi con più iscritti a Yale contano circa 600 studenti, mentre qui si parla del doppio delle unità. Il corso dà ampio spazio alla psicologia positiva e al cambiamento comportamentale. Gli studenti partecipano attivamente facendo dei quiz, svolgendo un esame intermedio e, come valutazione finale, conducendo ciò che la Dott.ssa Santos definisce un “Progetto Hack Yo’Self“: un progetto di auto-miglioramento personale. LEGGI ANCHE: Le età in cui si è più felici, più creativi e più sicuri di sé

    I primi bilanci

    Alcuni studenti hanno ammesso di considerare il corso sulla felcità come un’opportunità per seguire lezioni più abbordabili e con pochi requisiti d’accesso. “Non avrei saputo del corso se non per il passaparola, ma è un’attività a bassa pressione e forse imparerò qualche trucco per avere una vita meno stressante”, ha detto Riley Richmond, che si è iscritto alla classe con molti dei suoi amici. Tuttavia, nonostante per qualcuno il corso sulla felicità rappresenti un modo semplice per acquisire crediti formativi, la Santos continua a credere che si tratti della “classe più dura a Yale”: per vedere un vero cambiamento nelle loro abitudini di vita, gli studenti devono ritenersi responsabili ogni giorno, sperimentare e mettersi alla prova. Volendo fare un mero discorso di numeri, i corsi sulla psicologia positiva riescono ad esercitare una certa attrattiva negli studenti: già nel 2006, ad Harvard, 900 studenti si iscrissero ad una lezione sul tema. Nonostante la grande risposta degli studenti, la Dott.ssa Santos non ha intenzione di offrire di nuovo il corso. Il Dr. Ahn, del dipartimento di psicologia, ha dichiarato: “I corsi di grandi dimensioni possono essere sorprendenti ogni tanto, ma non sarebbe giusto che portino via tutti gli studenti da altri corsi e dipartimenti”. In compenso, la Dott.ssa Santos ha dichiarato che una versione in stile seminario del corso sarà presto disponibile su Coursera. La curiosità di conoscere gli esiti di questo corso è tanta: l’insegnamento della felicità sarà davvero così impattante nella vita degli studenti?