Jeff Bezos dona 33 milioni di dollari per aiutare i “dreamers”

La ricchezza e la filantropia. Sono due parole che spesso corrono insieme nella vita degli uomini e delle donne che gestiscono i maggiori capitali al mondo. L’ultima notizia in questo senso riguarda Jeff Bezos, il numero uno di Amazon, che pochi giorni fa è salito al primo posto della classifica di Bloomberg degli uomini più ricchi del pianeta. Venerdì 12 gennaio il miliardario statunitense ha deciso di donare 33 milioni di dollari a un fondo per assegnare borse di studio ai cosiddetti “dreamers”, sognatori in inglese, giovani immigrati arrivati negli Stati Uniti da bambini e con una vita tutta da costruire intorno al sogno americano.

L’azione di Bezos a favore dei dreamers

La scelta di Bezos appare in controtendenza rispetto all’attuale politica del presidente Donald Trump che durante un incontro con alcuni membri del Congresso nello Studio Ovale avrebbe parlato di “paesi-cesso” come i luoghi dai quali arriva il maggior numero di immigrati. È stato così rigettato un possibile pacchetto che conteneva anche una soluzione allo status dei “dreamers”.
L”intenzione della presidenza, però, è quella di bloccare il programma Deferred Action for Childhood Arrivals che aveva assicurato a 700mila minori protezione legale durante l’era Obama. All’orizzonte al momento non c’è nessun provvedimento alternativo a questo. Un centinaio di dirigenti di alto livello come Bezos, Mark Zuckerberg di Facebook, Tim Cook di Apple e i manager di General Motors, AT&T, the Gap, Target, Starbucks, Johnson & Johnson, Warby Parker, Uber, Lyft hanno firmato una lettera per sollecitare il Congresso a un intervento.

Gli obiettivi del fondo TheDream.US

Il fondo che riceverà la donazione di Bezos sarà il TheDream.US, un programma che dal 2014, anno della sua creazione da parte di Donald E. Graham, ha fornito assistenza finanziaria per 19 milioni di dollari a circa 1.700 immigrati. Con quella somma verranno assegnate 1.000 borse di studio per il college. «Mio padre è arrivato neglli Stati Uniti quando aveva 16 anni all’interno dell’operazione Pedro Pan. È approdato qui da solo e senza sapere l’inglese», ha raccontato in una nota ufficiale il ceo di Amazon. L’arrivo del padre da Cuba ha quindi avvicinato molto Bezos e sua moglie MacKenzie alle vicende dei dreamers. «Con coraggio e determinazione e l’aiuto di alcune importanti organizzazioni in Delaware, mio padre è diventato un cittadino eccezionale e continua a restituire al Paese che lui crede l’abbia benedetto in molti modi», ha aggiunto Bezos.

Bill e Melinda Gates contro la poliomelite in Nigeria

TheDream.Us ha in passato ricevuto altre donazioni anche da parte di Bill e Melinda Gates. I due nomi che hanno creato l’universo Microsoft sono da sempre impegnati in operazioni a sostegno di persone in condizioni di disagio. È notizia di qualche giorno fa che la fondazione creata dalla coppia si sia presa l’impegno di ripagare un grosso debito che il governo della Nigeria aveva contratto con il Giappone per fronteggiare il problema della poliomelite nel paese nel 2014. Si tratta di una somma di 76 milioni di dollari. L’obiettivo di sconfiggere la malattia nel mondo è da sempre una delle priorità della Bill e Melinda Gates Foundation.

Lara Martino

Giornalista professionista

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