Il 2017 sta per terminare e anche nel mondo dell'advertising si iniziano a tirare le somme dell'anno ormai passato. Il momento per ricordare le campagne che più ci hanno emozionato è dunque davvero arrivato.
Nel 2017 abbiamo visto come anche nel mondo della pubblicità qualcosa stia cambiando: non si parla più solo di brand, di prodotto, ma tutto è legato alla sensibilizzazione dei consumatori su argomenti importanti e alla promozione di valori condivisi. Il pubblico non è più interessato solo ai beni materiali, ma sempre di più anche ai grandi temi sociali che caratterizzano il millennio.
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Abbiamo dunque scelto cinque campagne che hanno rappresentato cinque grandi temi dell'anno che sta terminando. La nostra lettera di fine anno al nostro io del prossimo futuro, per ricordarci da dove siamo passati e cosa è stato davvero importante nel 2017.
1. Il nuovo ruolo della donna: The future is female
Oggi il tema dell'emancipazione femminile è più sentito che mai; si parla di donne leader, che non hanno paura di combattere da sole le proprie battaglie, indipendenti, che sanno fare team. Il nuovo Jedi donna, Rey in Star Wars, è solo l'ultimo degli esempi.
Fearless Girl, incarna proprio tutti questi ideali: la scultura, idea dell'agenzia McCann New York creata dalla scultrice Kristen Visbal, è stata posta davanti al grande toro di Wall Street. Una donna che sfida i poteri e i grandi clichè di una città cosmopolita, e a volte troppo orientata ai forti poteri, solo, maschili.
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2. Ancora storytelling, ma sui social: Stories are everywhere
Le Stories su Instagram sono state le grandi protagoniste di questo 2017: ci hanno permesso di condividere i nostri momenti indimenticabili e ci hanno fatto vivere i momenti significativi di altre persone, nella vita quotidiana e nei momenti più speciali.
Stories are Everywhere - lo spot di Instagram - è un modo divertente di farci capire come la nostra vita di tutti i giorni o le nostre esperienze, siano tutte storie da raccontare e "instagrammare".
3. Influencer o realtà? Like My Addition
Non sempre la realtà è quella che ci appare sui social media. Abbiamo prima portato un esempio di come Instagram possa essere uno strumento di svago e condivisione, ma è necessario non dimenticare che tutto ciò che vediamo spesso nasconde un significato molto diverso da quello che ci appare.
Con Like My Addition è stata creata una influencer, Louise Delage, che in poche settimane ha raggiunto migliaia di follower, condividendo la sua vita felice, esclusiva, invidiata, ma il cui profilo nascondeva un messaggio molto diverso da quello che era l'apparenza: solo un personaggio finto, creato da Addict Aide, il portale che combatte le dipendenze, che voleva raggiungere e sensibilizzare sui rischi dell'alcolismo i giovani francesi usando uno dei social preferiti dai Millennials.
4. Diversità e integrazione: The Talk
Il tema caldo dell'anno è stato il dibattito sull'integrazione delle diversità, che dovrebbe essere un argomento ormai superato ma che purtroppo ancora ci riguarda molto da vicino.
Procter & Gamble con The Talk porta sullo schermo diverse generazioni di mamme e figli di colore, mostrandoci come gli anni passano ma le raccomandazioni e le differenze tra persone siano ancora ferite profonde e irrisolte, che toccano da vicino soprattutto i bambini e gli adolescenti.
5. I Millennials, cittadini del mondo: Don't Go There. #LiveThere
I Millennials e il viaggio: grazie alle tecnologie e a un mercato di turismo low cost oggi è molto più facile conoscere il mondo. Airbnb sta diventando sempre più protagonista nel mondo del turismo, soprattutto tra i giovani, che cercano alloggi per brevi periodi, per lavoro e per svago.
A volte però, spostandosi spesso, si ha la sensazione di non sentirsi mai veramente a casa: con il suo messaggio Don't Go There. #LiveThere, Airbnb promuove uno stile di viaggio che mira a portarci a pensare che in realtà non stiamo solo viaggiando per il mondo, ma lo stiamo davvero vivendo. Ogni nuovo luogo è davvero casa.