Prova ad immaginare un social network in cui poter parlare tranquillamente di argomenti seri e affrontare conversazioni ragionate. Uno strumento costruito apposta per sviluppare il pensiero critico, lontano dalle discussioni infinite e “urlate” dei social network tradizionali, dalle argomentazioni frivole e dalle affermazioni costantemente prive di verifica.
Ti piacerebbe? Bene. Allora Kialo è proprio quello che fa per te.
Fondato da Errikos Pitsos che ha il quartier generale a Brooklyn, la piattaforma di social networking è stata inaugurata lo scorso agosto e nonostante le pochissime informazioni circolate fino ad ora ha già acquisito un pubblico per niente trascurabile.
Come funziona Kialo
Una volta iscritto a Kialo, l’utente si troverà di fronte ad una serie di affermazioni o domande, più o meno opinabili, su varie tematiche: “Il genere è un costrutto sociale?”, “Mangiare carne è sbagliato”, “Il reddito di base è il futuro”.
Quasi sempre, il titolo della discussione, fa capire qual è il punto di vista dell’utente che ha lanciato il topic. Questo non scoraggia gli altri ad esprimere la propria opinione, contraria o favorevole che sia, anzi l’incoraggia a prendere parte ad una discussione costruttiva, utile e proficua.
Ogni utente può partecipare al dibattito e lanciare una discussione ma solo quelle approvate da una ristretta cerchia di utenti riescono ad ottenere visibilità e a raggiungere la home page di Kialo.
Perché questo filtro? Ad esempio, per scoraggiare i troll che minano le civili e pacifiche conversazioni di Kialo ed evitare che queste vengano contaminate dai toni accesi tipici degli altri social.
Le conversazioni sono suddivise per categorie e ogni intervento può essere votato, contribuendo in questo modo alla costruzione della reputazione degli utenti all'interno del social network.
Dentro il social dei ragionamenti
Tutto, su Kialo, è pensato per costruire un luogo di discussione tranquillo e positivo, anche la sua struttura. Proprio per questo, gli amministratori del sito hanno adottato almeno due precauzioni per evitare la generazione di conversazioni lunghe e noiose.
Prima di tutto, gli interventi non possono superare un massimo di 500 caratteri. Poi, cliccando su ogni intervento, è possibile aprire l’albero dei pro e dei contro che permette di focalizzarsi su argomenti specifici, in modo da esplorare ed analizzare a fondo i diversi livelli d’informazione presenti all'interno della discussione.
Un esempio?
Se si parlasse dell’esistenza di Dio, ci si troverebbe di fronte ad una serie di informazioni di base (“Ci sono delle prove storiche che dimostrano che Dio esiste”, ad esempio). Ogni singola affermazione viene “votata” da chi la pensa allo stesso modo e contestata da chi la pensa diversamente, evidenziando ogni posizione con i classici colori del consenso e della negazione, il verde e il rosso, e procedendo attraverso una struttura ad albero.
Insomma, più che un social network, Kialo rappresenta un vero e proprio spazio digitale dove esprimere le proprie opinioni senza imbattersi in affermazioni fuori luogo o fuori tema, un luogo-non luogo dove mettere alla prova la propria coscienza critica troppo spesso dormiente e trascurata.