Cos’è Google Poly, la nuova libreria open e gratuita di oggetti 3D

Si chiama Poly la nuova libreria di oggetti di realtà aumentata e virtuale di Google. Il motore di ricerca ha appena lanciato una piattaforma accessibile che racchiude elementi 3D per qualsiasi utilizzo.
Vi ricordate quanto erano in voga le ClipArt negli anni ‘90? Erano le emoji di quel tempo, la libreria di Microsoft composta da 140.000 disegni animati di ogni stile, uno strumento essenziale per esprimersi graficamente in una brochure o in una presentazione, in un’epoca in cui le app per disegnare non esistevano ancora.

Poly è open-source

Poly è una libreria di migliaia di oggetti open-source e contiene elementi, rilasciati in Creative Commons o protetti da diritti, per sviluppatori e progettisti di AR e VR.

L’archivio è integrato con Tilt Brush e Blocks, le applicazioni di pittura e scultura dell’universo VR di Google. Si tratta di un sistema accessibile rivolto a coloro che costruiscono con ARCore, ARKit di Apple e altre piattaforme di sviluppo di realtà virtuale. Per chiunque stia sviluppando su un Mac o un PC è possibile accedervi tramite browser

Poly si propone come uno spazio sperimentale e innovativo, e nonostante sia stato lanciato di recente è già ricco di contenuti e risorse da esplorare.
L’idea di Big G è quella di creare una libreria di modelli che accelerano e semplificano il processo di utilizzo su nuovi supporti digitali, proprio come le ClipArt hanno dato la possibilità di creare facilmente documenti in Word negli anni.

Un archivio di oggetti 3D

Con Poly, Google aggiunge funzionalità simili a quelle che si trovano negli asset store dei motori di gioco Unity e Unreal, attraverso una comoda barra di ricerca in alto è possibile trovare gli oggetti specifici di cui hai bisogno. All’interno puoi trovare animali, attrezzature per l’edilizia, oggetti di uso quotidiano e tanti altri strani progetti artistici.

Il lancio della libreria 3D posiziona Google nel campo, in continua evoluzione, degli sviluppatori di giochi; tra i player che stanno puntando a questo settore c’è anche Microsoft che di recente ha investito ingenti somme nel Reality Capture Studio di live action, appositamente costruito per filmare attori e oggetti in 3D.

Google conferma che in futuro aprirà ulteriormente la piattaforma per consentire alle app di terzi di collegarsi direttamente tramite un’API. Questo significa che qualsiasi applicazione per la creazione AR o VR potrebbe facilmente importare tutte le risorse di Google.

Proprio come Facebook e i suoi recenti investimenti in VR e AR, Google vuole solo testare queste nuove modalità di progettazione, il processo di monetizzazione potrebbe attivarsi in un secondo momento.

Giuseppe Tempestini

Non sono un punto fermo, né una realtà di base. Calabrese DOC, dal 1988 cerco centri di gravità permanenti. Nato sotto il segno dei Millennial con ascendente Comunicazione. Cresciuto in analogico e maturato a suon di digital. Ho vissuto a Pisa e Copenaghen per studio, ora abito a Milano dove lavoro come digital media strategist e copywriter.

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