Da principio considerata la parte divertente della comunicazione, il social media marketing negli anni è diventata una disciplina alquanto articolata. La sua complessità deriva principalmente dal fatto che, rispetto ad altre aree del management aziendale, essa è maggiormente soggetta alle evoluzioni e ai cambiamenti repentini (talvolta dei veri e propri colpi di scena!) delle piattaforme, e più in generale del Web. In pratica, ci troviamo in una zona di frontiera in cui la strada da seguire non è affatto chiara e dove ciò che può fungere da guida come letteratura e manuali, rischia di diventare obsoleto in brevissimo tempo.
Se queste sono le premesse, la figura professionale del social media manager assume un ruolo sempre più importante all’interno delle organizzazioni.
È evidente infatti che in contesto come quello dei social, dove vi è ormai la consapevolezza che solo tramite un approccio strategico ed analitico, le imprese sono in grado di assumere un controllo sugli ormai indispensabili investimenti, non ci si può limitare a ragionare solo in termini di post realizzati o like ottenuti.
Le sfide del social media marketing
Il sito Convince&Convert commenta il report annuale “The State of Social Marketing” realizzato da Simply Measured usando proprio il termine sfide. Ci si interroga infatti su quali siano le prove attuali e future che devono fronteggiare coloro che si occupano di social media marketing.
Lo studio, che vede coinvolti in un questionario oltre 2,700 professionisti provenienti da 111 paesi, descrive un quadro dettagliato del settore.
Tra i risultati più significativi citiamo l’aumento della spesa in inserzioni pubblicitarie. Tuttavia, sebbene il 59% dei marketers intervistati afferma di considerare il social advertising una pratica molto importante, solo il 31.6% vi collega obiettivi di traffico o di conversioni web ai fini di monitorare meglio le performance, e quindi giustificare l’impatto di questi strumenti sul business aziendale.
Un altro dato significativo riguarda il tema dell’influencer marketing: più della metà delle aziende asserisce che il coinvolgimento di influenzatori sarebbe “vitale” per le attività social, in quanto andrebbe ad agire positivamente sulla brand reach.
Anche in questo caso però si riscontrano delle incongruenze: nonostante ne venga riconosciuta l’importanza, ben il 76% dei soggetti riscontra delle difficoltà operative dovute sia alla mancata possibilità di allocare budget in questi programmi, sia in termini di competenze nella gestione di iniziative di infuencer marketing.
Il ROI dei social media la più grande sfida del 2017
Come affermato in precedenza, se è vero che il social media marketing è ormai stabilmente considerata una funzione interna al marketing, risulta altrettanto condiviso il fatto che è ancora diffusa la difficoltà di valutare in termini quantitativi il suo contributo (ROI) alla performance aziendale complessiva.
Oltre il 57% dei brand ritiene che questo aspetto sia la sfida più importante del 2017.
Il report mostra chiaramente come vi sia ancora una disconnessione tra gli investimenti in social media e gli obiettivi di business delle aziende.
Ai fini di rendere le azioni di social media marketing maggiormente comprese e soprattutto condivise dall’intero management aziendale, è importante che questa criticità venga quanto prima gestita. A tal proposito è opportuno lavorare sullo studio approfondito delle molteplici metriche che possono essere sia lette singolarmente, o meglio, combinate tra loro. Il quadro infine potrebbe essere completato con l’adozione di piattaforme di analytics dedicate ed investendo su professionisti specializzati, dotati di un set di competenze che consentono alle imprese di creare un “dialogo tra questi due mondi”.
Scaricate il report, amici lettori, e diteci cosa ne pensate su Facebook, LinkedIn o su Twitter!