Instagram, come altri social network, pullula di travel bloggers e persone comuni cui piace condividere le proprie foto o stories delle proprie vacanze. Quante volte, spinti da un irrefrenabile senso d'invidia per questi post avete espresso il desiderio di raggiungere realmente quei luoghi? Vi siete fermati al sogno ad occhi aperti oppure vi siete lasciati ispirare davvero per l'organizzazione della prossima meta vacanziera?
Sempre più user, soprattutto in quella fascia d'età che comunemente accorpa i nati tra gli anni '80 e i 2000, amano guardare foto di mete esotiche e particolarmente attraenti e non solo per deliziare gli occhi e diminuire il senso di stress, ma soprattutto per scegliere una possibile destinazione.
Sembrerebbe infatti che sempre più millennial vedano i social come uno strumento molto influente sulle proprie scelte itineranti, tanto da sostituire gradualmente le guide da viaggio cartacee. La cosa non ci stupisce, ovviamente, vista la tendenza generazionale a preferire la condivisione d'informazioni al mero tentativo di vendere qualcosa in maniera diretta.
Postare, viaggiare, e ancora postare
Le nuove generazioni comprano meno guide turistiche delle precedenti e hanno sostituito in gran parte la carta con informazioni condivise sui social, e il perché è elementare: contenuti dinamici, costantemente aggiornati su attrazioni, hotel ed eventi.
Oltre all'attrattività del contenuto di media e immagini si tende sempre più a fidarsi di persone che, per esperienza, possono dare concreti consigli sulla località ambita. Un esempio pratico è rappresentato da TripAdvisor: scegliere una località mai visitata comporta alcuni fattori chiave come fotografie invitanti ma soprattutto recensioni di qualità.
Ma quale migliore recensione di quella di un amico fidato? Facebook e Instagram fanno la loro pare ma secondo Blitz Agency è ancora il passaparola a tenere le redini. Sembrerebbe infatti che ancora il 16% delle persone, quando si tratta di vacanze, preferisce ascoltare un giudizio fidato.
Eppure i social network accorciano le distanze visto che ammonta al 15% la quota di vacanzieri altamente influenzati dai post su Facebook, seguiti da un 13% di accaniti follower su Instagram. Nell'istogramma sottostante sono rappresentati in azzurro e in celeste chiaro rispettivamente i dati dei nati dopo e prima del 1980.
Foto: Blitz Agency
Quando un turista dalla vena social mette in atto il perfetto selfie vacanziero, di fatto sta creando qualcosa di più complesso di un semplice senso d'invidia nei vostri confronti: sta per creare una sorta di replicante. L'84% dei cosiddetti millennial e il 73% di appartenenti a generazioni precedenti organizzano le proprie vacanze solo in base ai post di qualcun altro. Nonostante il passaparola non si sia ancora lasciato affossare, Youtube, Instagram e Facebook sono le nostre nuove fonti d'ispirazione.
In base a queste nuove abitudini, come cambia l'approccio dei brand a questa nuova tendenza? Naturalmente il segreto è passare per la condivisione: servizi che invoglino il consumatore a condividere la propria esperienza, foto e hashtag si traducono in engagement virale e coinvolgimento indiretto dei propri consumatori.
Gestire autonomamente il proprio viaggio
Il viaggiatore del terzo millennio è social e preferisce autogestire il suo tempo e il suo itinerario: il ruolo dei brand del settore turistico presenti sui social diventa quindi centrale. I nuovi vacanzieri vogliono poter ricercare da sé le proprie opzioni di viaggio, leggere recensioni da cui prendere spunto, comparare i prezzi per poter risparmiare, pianificare gli itinerari e poter pagare online.
Gli strumenti forniti dai brand dovrebbero quindi saper guidare il fruitore verso un'esperienza di acquisto semplice e spensierata mirata a rievocare l'emozione suscitata dalle foto pubblicizzate, cercando di mantenere le promesse fatte sui social soprattutto riguardo la convenienza e la qualità del servizio. Ciò include una user experience all'evenienza mobile friendly e comunque focalizzata alla fruizione di informazioni consultabili in qualsiasi momento della giornata: da casa con il laptop o in metropolitana dallo smartphone.
I social media non sono solo in grado di influenzare la nostra voglia di viaggiare: essi riescono anche a orientare la nostra scelta verso un luogo piuttosto che un altro e a farci scegliere quali attività svolgere durante il nostro soggiorno. Sembrerebbe quindi che non vi sia scampo, non resta che lasciarsi trasportare dai trend e preparare le valigie.