C'era un tempo in cui, per comunicare, le persone avevano bisogno di parlarsi e, addirittura, di incontrarsi. Poi, tante piccole evoluzioni hanno cambiato, progressivamente e inesorabilmente, il nostro modo di comunicare.
Tuttavia, la più grande rivoluzione in questo campo continua ad avere solo un nome: Facebook.
La creatura di Mark Zuckerberg si conferma una fagocitante macchina macina soldi. Nel corso degli anni, il social network per eccellenza, è riuscito a prendere il nostro modo di esprimerci, stravolgerlo, renderlo quasi un gioco, di cui solo lui conosce e detta le regole.
Se, agli esordi, i nostri profili non erano che un agglomerato di “facce”virtuali e status sintetici, oggi Facebook è il nostro hub personale, in cui condividiamo momenti importanti – e più il momento è emozionante, unico e fugace, più sentiamo il bisogno di imprimerlo e dimostrarlo agli altri – dove, quotidianamente partecipiamo ad aste e compriamo spazi pubblicitari virtuali per dare respiro al nostro business e dove lasciamo che i brand influenzino le nostre scelte d'acquisto o, semplicemente, si facciano notare e ricordare, parlando come fossero umani, dandosi una personalità (che spesso, equivale a quella del reparto social di una qualche agenzia).
Facebook: il futuro della comunicazione in 3 parole
Il segreto del successo di Facebook – e del suo fondatore – è la capacità di mettersi all'ascolto di ciò che avviene nel mondo, fagocitare tutte le idee migliori (anche se sono di altri) e renderle geniali.
Per scoprire quale sia il futuro della comunicazione basta osservare in che direzione si sta muovendo Zuckerberg. E, ad oggi, sembra proprio che le tre parole chiave siano: comunicazione visuale, live streaming e intelligenza artificiale.
Nicola Mendelsohn, Vice Presidente di Facebook, ha previsto che, nel giro di cinque anni, non esisteranno più post solo testuali, ma verranno totalmente sostituiti dai video:
“Il miglior modo per raccontare una storia ai tempi d'oggi è il video, fornisce molte informazioni in pochissimo tempo”. Dal lancio delle dirette streaming Facebook Live, le visualizzazioni dei video sulla piattaforma sono passate da 1 a 8 miliardi al giorno. Ma non è ancora abbastanza: sembra proprio che le dirette video diventeranno ancora più immersive, grazie all'introduzione dei Live 360°: filmati che si comporteranno esattamente come le foto 360° e saranno, quindi, fruibili in lungo e in largo.
Sempre più utenti sono come videomaker in erba e realizzano, ogni giorno, milioni di video amatoriali più o meno interessanti. Tuttavia, c'è ancora un grande limite da abbattere per fare in modo che questi video possano davvero definirsi dei contenuti di qualità, e quindi intriganti e monetizzabili in quanto tali: la possibilità di utilizzare una colonna sonora d'impatto.
Facebook è obbligato, per via dei diritti d'autore, ad analizzare ogni video alla ricerca dell'uso improprio di una traccia musicale coperta da copyright, e a rimuovere tutti quelli che presentino delle tracce note come sottofondo. Inutile dire che questa pratica irrita gli utenti e ne limita le possibilità di personalizzazione dei propri filmati e rappresenta un evidente ostacolo alla crescita della feature, attualmente, più proficua per il social network in termini di engagement.
Facebook alla conquista del mercato musicale
Per questo motivo, Facebook sta facendo push sulle etichette discografiche per poter raggiungere un accordo, che possa risultare strategico per entrambi, per le licenze. Da questa partnership potrebbero aprirsi scenari davvero interessanti: gli utenti potrebbero finalmente avere la possibilità di sfruttare le loro canzoni preferite per aggiungere pathos alle proprie clip, ma non si tratta solo di questo.
Pensate se la musica potesse in qualche modo rientrare nel meccanismo delle inserzioni pubblicitarie di Facebook, e quindi potesse venir sviluppata una feature che suggerisca, di volta in volta, agli utenti quale canzone utilizzare come soundtrack del proprio video, in modo smart: sulla base dei gusti personale dell'utente (tornando al discorso dell'intelligenza artificiale) e del mood del video.
Per dar seguito ai propri intenti, Facebook ha appena assunto Tamara Hrivnak (precedentemente Head of Music Partnership di Youtube e Google Play), a capo del reparto Global Music Strategy & Business Development. Questo, un chiaro indicatore di quanto Zuckerberg sia intenzionato a fare sul serio:
“La musica può giocare un importante ruolo e rendere il mondo un posto più aperto e connesso”.
Rimane, però, una questione delicata a cui pensare: riuscire a trovare un metodo concreto per distinguere tra gli usi accidentalmente illeciti di una musica e la pirateria, dove i video vengono usati come place holder per dar modo agli utenti di cercare e ascoltare musica gratis (pratica assai comune su Youtube).
Facebook: l'arrivo dei Live Audio
Ancora in fase di test, i tanto attesi Facebook Live Audio, la cui introduzione è stata annunciata qualche mese fa. Un primo passo nel mondo della radiofonia – fino ad ora territorio alquanto inesplorato dal social – e alla democratizzazione del medium radio, che darà agli utenti la possibilità di trasmettere in diretta podcast, audiolibri, interviste e show radiofonici.
Uno dei maggiori vantaggi che porterà questa novità è quello di non subire il limite della qualità del segnale per trasmettere in diretta: se per i video live è necessario che il posto in cui ci troviamo abbia una buona copertura di rete, i live audio possono essere trasmessi anche con una banda inferiore. Non è un valore da poco, considerando che spesso Facebook ha ricoperto un ruolo importante in contesti di emergenza (con la funzione Safety Check), pertanto la possibilità di chiarire immediatamente le proprie condizioni anche in zone poco servite, poiché soggette a situazioni ambientali critiche, diventa un prezioso aiuto. A tagliare il nastro rosso ci penserà la BBC, che aprirà le danze con una serie di contenuti esclusivi.
Rimaniamo in attesa di vedere quali sviluppi avrà l'espansione dell'egemonia di Facebook nella in questa nuova ala di business che è il settore musicale e radiofonico.
La rete più social del mondo diventa sempre più main stream. Facebook è ormai una sorta di media universale che unisce l'intrattenimento visivo della televisione, alla natura di aggregatore di notizie attendibili della stampa e all'immediatezza del messaggio radiofonico.
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