L'ultima campagna di Diesel, basata sul concetto di diversità, non può che suscitare una serie di riflessioni su uno degli ideali più utilizzati, a livello business, quando si tratta di evidenziare una strategia o un'idea vincente, tale da creare un vantaggio competitivo.
Diversità, cioè fare la differenza.
Ma la differenza è davvero sempre percepita come un elemento positivo? Basterà pensare a quando classifichiamo le persone come "diverse". Non sempre purtroppo, quando si porta l'argomento da una strategia ad una cultura, il concetto è percepito in modo positivo.
La diversità presuppone invece un cambiamento, anche di pensiero e, soprattutto a livello di comunicazione e marketing, sta prendendo un'accezione sempre più positiva e sta diventando un'opportunità da cogliere.
Da un punto di vista strategico, i brand hanno a che fare sempre di più con target e persone eterogenee, e non è più possibile racchiuderle in classificazioni forzate senza cadere nello stereotipo di genere. Da un altro punto di vista, un marchio che si preoccupa di dare voce al concetto di rispetto delle diversità, come nell'ultima campagna "Make love nota walls" di Diesel, amplifica il messaggio e porta le persone a riflettere in modo consapevole.
L'Advertising Culture sta prendendo sempre più piede nel panorama internazionale: ciò accade dal momento che spesso video o campagne pubblicitarie, che riprendono un messaggio culturale, comunicano ai consumatori non solo la cultura aziendale ma anche il fatto che sono sempre più orientate al consumatore e, dunque, alla personalizzazione.
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Soprattutto dopo l'elezione di Trump e le nuove misure legate all'immigrazione, numerosi brand hanno iniziato a comunicare in modo più attivo quanto sia importante riconoscere ed apprezzare le diversità: IKEA, già da diversi anni, standardizza sempre di più i prodotti e riconosce che gli stessi vanno bene per ognuno di noi, indifferentemente dal colore della pelle o da ogni tipo di status sociale e religioso.
Seguendo il trend del nuovo modo di esprimere ai consumatori il proprio pensiero riguardo all'essere diversi, due brand in particolare hanno colto il senso di questo nuovo modo di comunicare, catturando l'attenzione dei Millennials, più sensibili e spesso più aperti alle diversità.
Nike: "We can be equals everywhere"
Nike ha deciso di utilizzare il concetto di sportività e uguaglianza sul campo per promuovere il comportamento sportivo ed il rispetto verso il prossimo anche al di fuori di un campo da basket o da tennis.
Il concetto che Nike desidera sottolineare è che una linea di un campo sportivo non è una barriera, superata la quale le diversità esistono o meno, ma che gli stessi valori professati nello sport devono essere portati avanti anche nel quotidiano.
Diesel: "Make love not walls"
Diesel associa il pregiudizio nei confronti delle diversità alla creazione di muri tra le persone.
L'idea del muro è molto attuale, anche all'interno dell'attuale panorama politico, e il brand, con il fotografo David LaChapelle, sceglie un gruppo di ballerini, ognuno rappresentante di un diverso tipo di cultura o orientamento religioso e sessuale, per abbattere ogni tipo di pregiudizio, con il messaggio generale che creare barriere costruisce incomprensioni.
Oltre ad annunci e spot, la campagna ha previsto anche la creazione di un evento a tema a Londra, molto apprezzato a livello internazionale.
Eliminare le incomprensioni, ma non le differenze, vuol dire creare l'avvicinamento e una migliore sintonia tra culture, anche quella dell'advertising.
"Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze".