Quello alimentare è un settore che ha visto un’enorme espansione negli ultimi anni, e non solo in Italia, grazie ad una sempre maggiore consapevolezza nelle proprie scelte. Crescono i numeri, aumentano le professioni e i campi di indagine, ma soprattutto cresce la fantasia e la voglia di sperimentare.
Anna Keville è una di quelle professioniste della food art che il cibo ha scelto di amarlo e trasformarlo, fino a renderlo protagonista indiscusso del suo lavoro. Food stylist e direttrice creativa culinaria, Keville ha un portfolio di tutto rispetto, pieno zeppo di collaborazioni con riviste o marchi e in campi eterogenei come il cinema o l’arte.
A tribute to Budgie, realizzato in collaborazione con il food photographer argentino Agustin Nieto, non solo è in grado di stimolare la vista, ma anche tutti gli altri sensi, in un viaggio nella natura spettacolare.
Diviso in cinque parti, il lavoro di Anna Keville analizza le caratteristiche di ogni specie ornitologica, sottolineate dalla scelta del cibo con cui realizzare le forme, i dettagli e i diversi habitat. In ogni fotografia sono presenti, intorno al piatto, tutti gli elementi utilizzati per creare i disegni principali: bucce di carota, anelli di porro, spaghetti bolliti o gusci d’uovo sembrano tradire il disordine culinario classico di una cucina al termine di una cena; ma il caos è solo apparente.
Della stessa serie (e un divertente gioco di società, se si coprono i nomi) Ruta de Sabores realizzato per un’azienda vitivinicola argentina. Città famose come Budapest, Varsavia e Praga, con i loro simboli e le loro caratteristiche sono diventate piatti meticolosamente costruiti, insieme di colori e forme a reinterpretare paesaggi, monumenti, viali ed edifici.
https://vimeo.com/173816369
Gustare i prodotti e scoprire le tradizioni, aver voglia di riconoscerli e collocarli all’interno del disegno, soddisfare l’eterna curiosità di sapere “Come avrà fatto?!”, percepire le consistenze e sentire i profumi. La contaminazione tra arti visive e manipolazione di diversi elementi raggiunge anche la pubblicità, ma ancora di più l’arte del comunicare, che senza bisogno di utilizzare parole riesce, anche grazie ad artisti eclettici e innovativi, a veicolare con forza le emozioni racchiuse… per esempio in un piatto.