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  • Wonder Woman, nuovo simbolo dei diritti delle donne

    Tra le polemiche suscitate dalla nomina ad ambasciatrice onoraria dell'ONU e l'uscita del nuovo film, il personaggio dei fumetti compie 75 anni

    29 Ottobre 2016

    Wonder Woman ha appena trascorso un compleanno davvero ricco di eventi. A 75 anni, infatti, l’eroina dei fumetti sta per vedere in uscita nelle sale un nuovo film ed è stata nominata dall’ONU Ambasciatrice onoraria per l’autodeterminazione di donne e ragazze.

    Wonder Woman Ambasciatrice ONU: dubbi e polemiche

    La nomina della supereroina non ha mancato di suscitare polemiche, con tanto di raccolta di firme contro la scelta delle Nazioni Unite di un testimonial donna sì, ma anche con altre caratteristiche che potrebbero far pensare ad una scelta non esattamente femminista: bianca, prosperosa, altissima e praticamente seminuda nella sua luccicante divisa da pin-up di altri tempi. A 75 anni Wonder Woman diventa il simbolo discusso dei diritti delle donne Oltre alle ovvie osservazioni di strumentalizzazione del corpo femminile, sono fioccate le critiche nei confronti della scelta di un personaggio immaginario al posto di una donna vera, unite alle ipotesi di un volontario inserimento dell’ONU nel business del product-placement. Alla polemica su Wonder Woman va aggiunta, poi, una nota su come l’ONU abbia escluso diversi nomi femminili da quelli in lizza per diventare il nuovo Segretario Generale delle Nazioni Unite, infine assegnato al portoghese Antonio Guterres.

    “Io sono Diana, principessa delle Amazzoni”: storia della nascita di un’eroina

    Wonder Woman, creata nel 1941 da William Moulston Marston, con l’idea esplicita di diventare il bilanciamento femminile ai fumetti eccessivamente violenti in produzione per i ragazzi, è nata come icona femminista nel 1940: una versione patriottica e forse un po’ troppo succinta del suo omologo maschile. La supereroina della DC Comics, sin dalla sua nascita, si è distinta per alcuni difetti “di fabbrica”: oltre al costume ammiccante, la sua origine di principessa amazzone non è certo di facile lettura per un pubblico di bambini e bambine. A 75 anni Wonder Woman diventa il simbolo discusso dei diritti delle donne Oltre alla scompiglio portato dalle recenti dichiarazioni dell’autore Greg Rucka sull’orientamento sessuale di Wonder Woman, inoltre, da sempre il personaggio non ha potuto fregiarsi di un arci-nemico alla Lex Luthor come i colleghi uomini, ma ha dovuto accontentarsi del più banale amore per Steve Trevor. Anche i nuovi look tentati nel corso degli anni dalla DC Comics non le sono valsi le simpatie dell’universo femminista: oggi che Wonder Woman ha un’età più che ragguardevole, la saggezza non riesce ancora a bilanciare le critiche verso il costume del personaggio. Dalla sua parte solo il fatto di essere una delle poche eroine donne, in un genere quasi totalmente votato agli eroi maschili, insieme a She-Hulk, BatGirl o i successivi personaggi femminili degli X-Men. LEGGI ANCHE: Burger King e McDonald’s, come spaventare i clienti ad Halloween

    Pensa a un supereroe donna: chi ti viene in mente?

    Ecco la dimostrazione: Wonder Women è l’unica donna ad essere entrata come stereotipo di forza femminile nell’immaginario mondiale, ruolo che tutte le altre eroine dei fumetti stentano a raggiungere. Quale scelta migliore per l’ONU, quindi? Forse meglio, però, prendere in considerazione le parole usate da Jim Lee nel tratteggiare il ritratto esclusivo di Wonder Woman per il suo 75° anniversario. La rivista “Wonder Woman” ha infatti celebrato l’eroina con uno speciale che includeva il disegno dell’artista, ma ha anche esaminato l’impatto del personaggio di Diana Prince sulle donne e sul femminismo, con interviste a Gal Gadot (che le presta il volto nei film del DC Extended Universe), Lynda Carter (storica interprete della serie tv degli anni Settanta) e Diane Nelson (Presidente della DC Entertainment).
    “Credo ci siano un sacco di cose che mi passano per la testa quando mi siedo per disegnare una cosa del genere. Ovviamente voglio illustrare il costume e i dettagli nel modo corretto, ma la cosa più importante nel disegnare un personaggio, soprattutto una figura così iconica e famosa come Wonder Woman, è catturare il suo stato emotivo. Cercare di rappresentare visivamente ciò che rappresenta. Potere, uguaglianza, forza, saggezza“.
    Non dimentichiamo, infine, che già nel 1943 Wonder Woman correva per la presidenza americana, ben 73 anni prima che questa ipotesi si realizzasse effettivamente nelle reali elezioni per la Casa Bianca con Hillary Clinton, personaggio politico non particolarmente amato dalle femministe. A 75 anni Wonder Woman diventa il simbolo discusso dei diritti delle donne La domanda quindi diventa un altra: tra pro e contro, l’ONU avrebbe mai pensato a Wonder Woman se non fosse stato l’anno della sua celebrazione e il periodo di uscita del suo nuovo film? Probabilmente no. Resta da capire chi abbia tratto realmente vantaggio in termini di operazione di marketing: la battaglia mondiale per l’autodeterminazione delle donne o la promozione della pellicola in uscita il prossimo giugno nelle sale cinematografiche?