It's all about money, direbbe qualcuno osservando le novità social della settimana che si sta per chiudere. Pochi, pochissimi, aggiornamenti strutturali o nuove funzionalità sulle piattaforme più note, ma acquisti, vendite mancate e nuove strategie per monetizzare.
YouTube
YouTube, dal lontano 2006 in cui venne acquistato da Google, è sempre e solo cresciuto, su ogni livello. Sono incrementati gli iscritti (oggi più di un miliardo di utenti attivi), il numero di video, le riproduzioni, gli introiti pubblicitari: tutto. La prima acquisizione di Google implementata in YouTube risale al 30 luglio 2008, quando rilevò Omnisia, piattaforma di video online, per (appena) 15 milioni di dollari.
Questa settimana è stata acquistata FameBit, per una cifra che ad oggi resta riservata. FameBit è una piattaforma per videomaker e vlogger influencer, che mettono la propria tecnica, e la fanbase, a disposizione di aziende e brand che vogliono promuovere il proprio marchio attraverso contenuti audiovisivi.
FameBit continuerà ad operare in modo indipendente, ma il meccanismo di iscrizione e compra-vendita del servizio sarà accessibile da YouTube.
L'indiscrezione che trapela da Menlo Park vuole Facebook vicino all'esaurimento dello spazio pubblicitario nel news feed. Come potranno immaginare i ninja più attenti tra voi, per una società che fa delle sue entrate pubblicitarie la maggior fonte di guadagno, è un grosso problema.
Quindi come si sta muovendo Zuckerberg? Tra un keynote futuristico e uno ai limiti del distopico, ha ben pensato di testare gli annunci pubblicitari all'interno delle bacheche dei gruppi, sfruttando al massimo il potenziale degli oltre 500 milioni di utenti che ogni giorno li utilizzano.
Dal headquarters di Facebook dicono, o meglio, sussurrano, che la capacità massima di pubblicità nel news feed sarà raggiunta entro la metà del 2017. Il tempo stringe. Oltre l'advertising, però, si cercano altri modi per monetizzare, ed ecco il rilascio ufficiale di Workplace, precedentemente conosciuto come Facebook at Work. Questo nuovo strumento pensato per aumentare e rafforzare il networking aziendale è a pagamento: 3 mesi di prova gratuita, poi da 1$ a 3$ al mese a seconda del numero di iscritti per company. Gratuito per organizzazioni no profit e istituzioni scolastiche.
Facebook, come riporta nella sua newsroom, ha inoltre implementato le funzioni AirPlay e Chromecast nei video, cosicché possano essere fruibili dalla propria TV in streaming, senza perdita di qualità. È possibile usufruire della nuova feauture sia dalla app di Facebook (iOS e Android) sia dalla versione desktop del social media. Per avviare lo streaming sul televisore basterà cliccare sull'icona a forma di TV presente nelle opzioni di navigazione del video che si sta visualizzando. Sarà anche semplice passare da un video ad un altro, grazie al news feed dedicato già implementato da Facebook diversi mesi fa.
Twitter è abbandonato da tutti, utenti e possibili acquirenti. Nella gara per la sua acquisizione si sono ritirati tutti e tre i grandi brand in corsa: Google, Salesforce e Disney. Che ne sarà dell'uccellino?
Intanto ha lanciato i Momenti anche in Italia, che ad oggi, però, possono essere creati soltanto da desktop. Un modo carino e coinvolgente per raccontare una storia attraverso un collage di più tweet (il numero migliore di tweet da inserire, consigliato da Twitter, è 10).
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Whatsapp copia Snapchat?
Pare di sì: abbiamo appena parlato di Twitter Moments, e come non citare Stories di Instagram e le ultime novità su Messenger? Bene, il terzo prodotto targato Facebook è sulla stessa via, avendo introdotto la possibilità di modificare foto e video in modo istantaneo da condividere in immediato su Whatsapp. È palese: per la prima volta Facebook sente di avere un reale competitor.
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Avete letto della "morte" di Meerkat? Ecco, è andato, per sempre.
L'azienda ha ora rimosso l'applicazione dagli app store, e si concentrerà sulla sua nuova avventura: HouseParty, applicazione di videochat di gruppo.
Ora su LinkedIn potete sfruttare una nuova funzione: far sapere ai recruiter che siete alla ricerca di una nuova posizione lavorativa. La feature si chiama Open Candidates, e se l'attivate sarà visibile soltanto a chi usa LinkedIn Premium. Per adesso è disponibile solo negli Stati Uniti, in Canada, in Gran Bretagna e Australia, ma entro fine anno arriverà anche in Italia.