Chiudete gli occhi e - solo per un attimo - immaginate voi e il vostro laptop immersi dal blu del cielo, nel punto più vicino ad esso. Meglio di una finestra sul cortile, vero?
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A rendere questo sogno realtà ci ha pensato lo studio Carlo Ratti Associati che, in collaborazione con l'architetto torinese Michele Bonino, hanno ideato il Pankhasari Retreat, un ambiente interamente connesso ideale per il co-living ed il co-working, con lo scopo di promuovere il turismo sostenibile e che sfrutta la flessibilità di vita e lavoro dell'era digitale.
Nelle grandi città esistono già da tempo una gran quantità di spazi dedicati al co-living e al co-working ma - a patto di avere una connessione internet - questo modello di condivisione degli spazi può essere ubicato ovunque. Da qui il caso estremo pensato da Carlo Ratti Associati.
Il Pankhasari Retreat sarà situato nel Bengala occidentale, al confine con il Sikkim, gli edifici sono stati progettati tramite un iterative process che ha coinvolto i residenti locali, artigiani e professionisti della zona circostante.
"Se la cima di una montagna potrebbe essere una soluzione troppo "estrema" per alcuni, la valle himalayana del Pankhasari è un luogo ideale per rimanere connessi e testare nuovi concetti a lungo termine di vita e lavoro internazionale, costruendo un ponte tra la comunità globale e quella locale" spiega Carlo Ratti, professore al MIT di Cambridge e socio fondatore di Carlo Ratti Associati.
Ratti ha già lavorato su progetti che combinano ambienti fisici con progetti digitali, tra cui un sistema di riscaldamento intelligente e un supermercato digitale, il Future Food District presentato in occasione dell'Expo di Milano e realizzato da Coop.
Il progetto comprende strutture residenziali, sportive e impianti per l'allevamento e prevede l'utilizzo di materiali locali - come la pietra, legno tek coltivato e sissoo - le case sono una reinterpretazione delle verande e dell'architettura vernacolare della regione.
In termini di sostenibilità nel progetto viene posta particolare attenzione al raffreddamento e all'ombreggiatura, migliorando la ventilazione naturale e garantendo protezione contro i monsoni.
La struttura è volutamente leggera in modo da poter essere smantellata per ripristinare il paesaggio al suo stato originale. Ogni unità abitativa ospita uno spazio living, due bagni e due camere da letto, uno studio e una cucina.
"Abbiamo voluto opporre scelte architettoniche diverse rispetto al loro contesto geografico e a qualsiasi tradizione locale per ottenere un'architettura collaborativa che si apra ad influenze proposte da persone provenienti da diversi ambienti e con diverse competenze" commenta Ratti.
I lavori per la costruzione del Pankhasari Retreat, partiti a fine agosto 2016, sono sostenuti dal team di developer di ASCO Projects: "Abbiamo iniziato a riflettere sulle rispettive visioni del Pankhasari circa dieci anni fa" rivela il CEO Chiradeep Sikar "finalmente siamo pronti a concretizzare questo sogno, realizzando questa costruzione dal bellissimo design ma soprattutto dal profondo rispetto per il luogo".