Perché Apple, Facebook e Google hanno scelto l’Irlanda e il suo regime di tassazione
Lo schema definito "doppio irlandese” che ha fatto risparmiare miliardi di dollari alle tech company
31 Agosto 2016
Apple multata dall’Europa per un valore pari a circa 13 miliardi di euro. Questa la notizia che ha fatto il giro del mondo ieri e che ha suscitato un vespaio, tra le motivazioni avanzate dalla Commissione europea e le giustificazioni reclamate da Tim Cook nella sua lettera di risposta al parere consultivo dell’Europa. Ma cerchiamo di capire meglio in cosa consistono queste tasse non pagate e in che modo le tech company d’oltreoceano riescano a dribblare le tassazioni europee.
Apple e le tasse non pagate in Irlanda
La tassazione delle aziende multinazionali è una materia complessa, ma tutto il mondo riconosce lo stesso principio fondamentale: i profitti di un’azienda devono essere tassati là dove l’azienda crea valore. Apple, l’Irlanda e gli Stati Uniti concordano su questo principio. Nel caso di Apple, quasi tutte le operazioni di ricerca e sviluppo si svolgono in California, quindi la stragrande maggioranza dei nostri profitti è tassata negli Stati Uniti. Le aziende europee che operano negli USA sono tassate secondo lo stesso principio. Eppure, oggi la Commissione sta chiedendo di modificare retroattivamente queste regole.Tim Cook, CEO Apple
È la stessa Apple, per mezzo delle parole del proprio CEO Tim Cook, a spiegare la situazione della tassazione delle tech company in Europa: rispetto delle normative nazionali e versamento delle tasse sul posto e nel caso specifico nell’EIRE.
Eppure ieri la Commissione europea ha espresso con chiarezza che l’Irlanda dovrà rivalersi sull’azienda di Cupertino per i circa vent’anni di agevolazioni fiscali ritenute illegittime, dato che un accordo tra EIRE e Apple avrebbe previsto a partire dal 1996 una aliquota fiscale dell’1% in cambio di investimenti occupazionali nel paese.
Proprio questo accordo violerebbe la normativa europea in quanto può configurarsi come aiuto di Stato.
Dal canto suo Apple risponde che è invece la decisione della Commissione a proporre di sostituire la normativa fiscale irlandese con una decisione ex post, secondo le parole di Cook
un colpo devastante alla sovranità degli Stati membri in materia fiscale e al principio stesso della certezza del diritto in Europa.
Come funziona la tassazione per le aziende estere: lo schema del doppio irlandese
La cosiddetta Double Irish strategy, così denominata proprio a causa del più conveniente regime fiscale adottato nel Paese europeo, è utilizzata dalle grandi aziende con sede negli Stati Uniti ma operanti in tutto il mondo. Una scappatoia che permetterebbe, tra l’altro, di evitare una parte della normale tassazione anche negli stessi Stati Uniti, dato che consente di non pagare negli USA per i redditi guadagnati all’estero. Lo schema del doppio irlandese ha bisogno dell’esistenza di tre o più aziende per poter funzionare:- la compagnia statunitense fornisce in licenza la propria proprietà intellettuale ad una società controllata con sede in Irlanda;
- questa prima società irlandese ha sede legale offshore, in un paradiso fiscale come le Bahamas o le Isole Cayman;
- a sua volta la società offshore concede in licenza i diritti di brevetto ad una seconda società irlandese.