Le Olimpiadi 2016 sono passate, abbiamo celebrato i nostri ori, ci siamo commossi per le proposte di matrimonio inaspettate e abbiamo tutti sorriso insieme a Bolt nella finale dei 100 metri. Sui social media, però sono altre le cose che hanno fatto discutere. Alcune potrebbero essere sfuggite al pubblico italiano, soprattutto perché molte delle gaffe più discusse sono scaturite dai media USA. Ecco qui una panoramica di spunti e riflessioni nate dai giochi, ma di cui nutrirci per guardare con nuovi occhi la copertura degli eventi sportivi, soprattutto quando si tratta di donne.
Tornando un attimo alla situazione nazionale, secondo l’analisi condotta da Blogmeter, durante le Olimpiadi sono stati generati più di un milione di messaggi e oltre 16 milioni di interazioni sui social. Circa 245 mila autori italiani hanno condiviso sul web il proprio entusiasmo in occasione delle conquiste della nazionale italiana.
In particolare due sono stati i momenti di massimo coinvolgimento: la medaglia di bronzo con cui la tuffatrice Tania Cagnotto ha concluso la propria carriera ha suscitato più di 400 mila interazioni, superando in engagement per la stessa giornata perfino l’oro di Gregorio Paltrinieri nei 1500 metri in stile libero, che si è fermato sotto la soglia delle 200 mila interazioni. Grande entusiasmo anche per la vittoria della nazionale di pallavolo maschile nella semifinale contro gli Stati Uniti, che ha acceso le speranze degli Italiani generando un picco di oltre 480 mila interazioni.
Oltre alle sue 28 medaglie, di cui 8 d’oro, l’Italia Team ha portato a casa il grande successo sui social, dove ha collezionato 221 mila messaggi e più di 5 milioni di interazioni. Tra gli atleti della nazionale spicca senza dubbio Federica Pellegrini, che vince la medaglia d’oro come regina dei social grazie a 61 mila messaggi e più di un milione di engagement proprio per il post in cui ha espresso la propria amarezza per la mancata medaglia, ottenendo quasi 120 mila interazioni.
Ma nel mondo i social si sono mobilitati soprattuto per difendere alcune atlete. Sebbene sembrerebbe scontato il contrario, continuano gli atteggiamenti sessisti nei confronti di numerose sportive.
Il primo caso ad attirare l'attenzione è stato quello della vittoria della nuotatrice ungherese Katinka Hosszu, che ha ottenuto l'oro nei 400 metri misti. Al momento della vittoria il cronista dell'ABC Dan Hicks si è lanciato in un'ode non all'atleta, ma bensì a suo marito, ritenuto responsabile della vittoria della moglie, di cui è allenatore. Le parole esatte sono state "ecco l’uomo responsabile per aver trasformato la moglie in una nuotatrice completamente nuova". Quella parola, "responsabile", non è passata inosservata e ha scatenato Twitter, facendo notare che con gli atleti di sesso maschile non si perde tempo a cercare chi sia il responsabile della vittoria se non lo sportivo che effettivamente l'ha vinta.
Non è andata meglio al Chicago Tribune che ha lanciato questo tweet per annunciare la vittoria al tiro a segno dell'americana Corey Cogdell-Unrein.
Come notate non compare né il nome dell'atleta, né la disciplina, ma soltanto il nome del marito, che del resto è al centro dell'articolo. Anche qui la risposta degli utenti sul web è stata tempestiva.
Anche le atlete più celebri di Rio 2016 non sono state immuni da attacchi sessisti. Nonostante aver vinto tutte le medaglie possibili, la squadra di ginnastica USA non riesce ad attestasti il diritto di essere donne e anche atlete. Due i casi che hanno smosso la community, il primo nuovamente causato dalla NBC, che ha paragonato un momento di svago delle atlete dicendo che pareva fossero al centro commerciale, dando per scontato che un gruppo di ragazze, nonostante abbiano appena dimostrato di essere le migliori al mondo nella loro disciplina, non possano che, in fin dei conti, voler e poter essere a fare shopping.
E quando, alla fine dei giochi olimpici, la squadra si è effettivamente concessa un po' di relax sulle spiagge di Rio facendosi un selfie, un utente ha pensato bene di commentare il Tweet applicando i canoni riproposti dai cronisti.
Anche a lui non è andata tanto bene.
Se aggiungiamo come la questione bikini-velo abbia preso il sopravvento durante la partita di Beach Volley Egitto-Australia, o come il quotidiano Libero abbia pensato fosse importante sottolineare che il "lato B" di Rossella Flamingo fosse da medaglia d'oro, a dar valore al suo argento nella scherma, viene istintivo fare un passaggio che esula dallo sport.
Dopo Rio, infatti, un'altra spiaggia ha attirato l'attenzione dei social: quella di Nizza. Queste immagini, in cui si vedono de gendarmes costringere una donna mussulmana a spogliarsi in spiaggia davanti a sua figlia in lacrime, ha scosso il web.
Viene spontaneo porsi delle domande sul valore che la società da alle donne come individui e quanto continui a darne, invece, al loro corpo. L'amarezza lasciata da questi fatti, che coinvolgono le atlete più importanti del mondo, mettono in luce una questione quotidiana che esula dallo sport. Ma per fortuna i social vigilano sulla questione.