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  • Social network “hot”: come il porno ha contaminato Instagram e i suoi fratelli

    Pornografia e social media: come il mondo del porno contamina i canali social digitali. Un'analisi che parte da Instagram

    8 Luglio 2016

    È un dato di fatto: il porno è onnipresente. È un motore che guida verso il futuro e indica nuove tendenze. Basti pensare che alcune nuove tecnologie vengono testate prima in quest’ambito e che su Internet vengono spesi 3 mila dollari ogni secondo per la sua fruizione.

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    Il porno può essere considerato uno dei motivi per cui il cinema abbia conosciuto un pubblico ampio, una delle ragioni che ha reso più rapida la diffusione della stampa, e anche – forzando la mano – una delle ragioni per cui il web sia riuscito a farsi strada. No, non si tratta di un dato da poco: il porno è sempre lì a portare il mondo verso l’avanguardia.

    Le video chat erotiche sono in costante aumento del 25% ogni anno e le nuove tecnologie rendono sempre più immersiva l’esperienza. Su Google la ricerca delle parole “VR Porno” è aumentata del 10.000% solo nell’ultimo anno.

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    C’è chi dice che i social media siano più interessanti del porno, possibile? Forse perché il legame tra loro è molto solido, anche se non se ne parla abbastanza.

    Non solo la condivisione privata di link di siti per adulti e materiali pornografici: anche sui social c’è un modo “pubblico” di rispondere all’esigenza di fruizione di questo genere di contenuti.   social_network_e_i_contenuti_porno_instagram

    Spesso ci si sente protetti dalle leggi sulla privacy, le segnalazioni e i filtri. In realtà, il porno si può trovare dentro ogni social network. Come? Basta essere creativi nel “nascondere” i contenuti somministrati.

    Su Instagram, piattaforma di sharing photo, di modi creativi per nascondere foto porno ce ne sono molti. Basta il tag giusto per accedere al quartiere a luci rosse della piattaforma. Anche se per alcuni le luci possono essere considerate “rosa”.

    Le condizioni di utilizzo della piattaforma parlano chiaro: è vietato postare fotografie dal contenuto esplicitamente porno, eppure qualche immagine salta al controllo. Più di qualcuna. Le foto possono anche essere segnalate dagli utenti, se contengono immagini ritenute offensive o volgari. Obiettivamente, però, è difficile che segnalerai una foto, se era proprio quello che stavi cercando. Chi cerca porno, vuole porno. Chi carica porno, vuole mostrare porno. Difficile che chi non lo cerchi, lo trovi.

    Hashtag

    Hashtag come #instaporn, #instasex e #instahot sono stati addirittura bloccati. Impossibile cercarli e trovarli. Basta però aggiungere una sola lettera o una specifica per trovare quello che si stava cercando, come #instapornstars. Nuovi hashtag vengono coniati continuamente per sostituire quelli appena bloccati:  #boobs diventa #boobss, #boobsofinstagram, #boobiess.

    Se su Instagram cerchiamo #hot siamo sicuri delle immagini che andremo a trovare, invece se cerchiamo #Kitty, oltre tenerissimi gattini, sarà possibile trovare “inaspettatamente” contenuti di questo tipo:   social_network_e_i_contenuti_porno_instagram

    Le foto pornografiche e i rimandi ai siti dedicati si perdono nell’infinità dei caricamenti e il materiale immesso rimane indisturbato a svolgere il suo dovere.  Se poi si inizia a giocare con le lettere, allora si trovano contenuti un po’ più hard. Cercando #Pörnö, per esempio.

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    Emoji

    Gli Hashtag però veramente creativi sono quelli che incorporano le emoji. Nonostante in #hot si trovino contenuti ad alto livello erotico, inserendo le fiamme accanto alla parola le immagini si fanno decisamente più calde.

    Possiamo trovare contenuti erotici espliciti ad esempio facendo una ricerca con emoji che rappresentano frutti e verdure: (gruppi di) melanzane, pesche, banane – oppure emoji più anatomiche o ambientali come lingua e gocce d’acqua. Difficile trovare tanto materiale, ma qui si può trovare di sicuro.

    E poi c’era una volta lui, l’hashtag dove il porno regnava sovrano. Purtroppo, però, ha fatto una brutta fine anche lui. Impossibile cercarlo, impossibile trovarlo: l’Hashtag con il limite della maggiore etàTranquilli però, il contenuto non è andato perso, viene semplicemente dirottato in un altro hashtag ancora più introvabile dal sistema di censura.

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    Scritte in lingua araba

    Jed Ismael, blogger di tecnologia, aveva studiato il fenomeno: cercando semplici parole arabe venivano fuori filmati, di breve durata, pornografici. Dal  15 marzo 2016, però, questo non è più possibile: le scritte arabe usate per fruire di contenuti porno sono state completamente censurate.

    I webmaster della piattaforma danno la caccia ai contenuti espliciti. Questo non ha impedito però la diffusione del porno, anzi, ha stimolato nuovi modi creativi per farlo. Nuovi linguaggi condivisi, scappatoie e astuzia hanno creato delle vere e proprie aree dedicate al porno.

    Sembra quasi scontato dirlo, ma come è successo in passato i mezzi usati dalla massa diventavano i mezzi di diffusione del porno più usati. Non si può farlo esplicitamente, ma il materiale immesso raggiunge volumi quasi paritetici a quelli non porno, anzi, sicuramente di più.

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    Il porno, ancora, vive un fortissimo tabù, ma probabilmente non è un male. Permette di aggirare i limiti e stimolare l’inventiva: va bene tutto, ma un modo per accedere al porno si troverà sempre.

    Il porno nei social soddisfa una pulsione voyeristica, ma anche una normale esigenza comunicativaCanali come Youporn, Pornhub, Brazzers sono i siti più visitati e che non solo soddisfano un piacere sessuale, ma rendono senza filtri il proibito. O ciò che si vuole ritenere tale. I social soddisfano anche il brivido del riuscire a oltrepassare le norme sulla privacy, di mostrare il proprio corpo e di condividere sui mezzi usati quotidianamente questi contenuti. Insomma: è un servizio “sociale”.

    E come il porno ha decretato l’affermazione del cinema, della stampa, potrebbe essere anche il mezzo che decreterà la vittoria di un social rispetto a un altro. Instagram potrebbe decidere di ascoltare i suoi utenti e creare degli hashtag definiti dove le persone possono sfogare la loro personalità. Di sicuro diventerebbe il Re dei social.

    Sembra anche che la battaglia contenuti censurati vs contenuti caricati renda ancora più eccitante il gioco. Chi riuscirà a vincere?

    Twitter, Snapchat, Periscope e Facebook, Tumblr sono altri social a cui il porno è molto legato. La ricerca non si ferma quindi solo ad Instagram, ma potrebbe essere estesa a tutti i social media che conosciamo.

    Secondo te perché le persone preferiscono i social come mezzo per iniettare contenuti porno? Facci sapere la tua sulla nostra pagina Facebook.