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Per i musicisti indipendenti, una strategia di digital PR può diventare una componente fondamentale per la propria strategia di marketing globale, che contribuirà ad arrivare a nuovi fan, aumentare l'influenza online e creare nuovi contenuti che rinforzino il fan base tramite i social media.
Nonostante tutti e tre siano obiettivi indispensabili per un musicista - raggiungibili sicuramente con la giusta digital campaign - in molti decidono di fare un salto nel buio del mare magnum del digital approssimativo che diminuisce sensibilmente le possibilità di successo di una campagna.
Per condurre una campagna digital di successo, è necessario avere questi 5 asset:
Se non hai musica pronta per essere rilasciata sul mercato, allora non hai bisogno di una campagna PR. Non importa quale sia il tuo target, se non hai musica disponibile da condividere con i media makers (blogger, poadcast, Dj, iRadio), potresti solo perdere tempo e denaro.
Lo scenario ideale sarebbe quello di avere pronto un EP - composto da almeno 4 canzoni - la cui release è prevista entro un mese o un mese e mezzo al massimo. Nella maggior parte dei casi i blogger preferiscono parlare di qualcosa che verrà rilasciato in breve tempo.
È però possibile intraprendere una campagna PR per le tracce che hai già rilasciato: fino a quando la musica è disponibile e può essere raccontata una storia unica, una campagna di digital PR può essere efficace.
Una piccola nota in più: le tue canzoni devono essere registrate in modo professionale. Le tracce live vanno bene solo se volete promuovere un disco totalmente live ma anche in questo caso il missaggio deve essere fatto a regola d'arte.
Una biografia scritta professionalmente, che intrecci una storia avvincente su chi sei e su cosa ti renda unico. Una storia è il primo item necessario (dopo la musica!) per avviare una strategia di digital PR efficace.
Mentre molti blogger scrivono di proprio pugno i contenuti che pubblicano, altri si limitano a riproporre una bio già esistente. Questa è una cattiva notizia solo se la tua presentazione si compone di un paragrafo scarso dove dici solo che sei un musicista e fai rock: faresti esplodere la testa di molti lettori.
D'altra parte diventa però un'ottima notizia se già disponi di una bio forte! Se molti ripropongono il contenuto che hai creato (o hai fatto creare) significa che puoi controllare il tipo di messaggio veicolato, raccontando ai loro lettori qualcosa di te che li porti a seguirti.
Una breve biografia scritta da un professionista può costarti al massimo 200 euro ma non solo potrà fare la differenza tra il successo e il fallimento di una campagna di digital PR, diventerà una risorsa fondamentale che potrai utilizzare a lungo anche dopo il termine della campagna.
Le tue foto (o quelle del tuo gruppo) saranno sicuramente richieste da blogger e poadcaster per parlare di te. Molti di loro hanno standard alti e un foto di bassa qualità rischia di essere la garanzia di un insuccesso.
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Uno shooting creativo (come gli esempi proposti nel post, eseguiti da Cyber PR®) e ben fatto può invece rompere il ghiaccio con i media e intercettare più interesse. Non dimenticarti mai che, là dove molti dei paradigmi della comunicazione si sono trasformati, viviamo ancora in una società fatta e governata dalle immagini.
Identificare e definire un target specifico è la prima cosa da fare prima di identificare qualsiasi strategia, anche di digital PR.
È importante che la nicchia alla quale ti rivolgi si rispecchi in te, non solo nella tua musica. Tutto quello che ami, che ti appassiona ma anche quello che hai subito - o una parte della tua educazione che ha influito sulla tua personalità - serve a definire quello che diventerà il tuo fan base.
Il concetto è che, su un blog musicale, tu sarai solo uno dei tanti musicisti recensiti ma - su un blog di cucina o di sport estremi - sarai uno dei pochissimi citati, il che renderà la tua musica e la tua storia uniche.
Qualche esempio di nicchie che presentano grandi opportunità per i musicisti indipendenti sono: tech, do it yourself music marketing, yoga, positivity, educazione della prima infanzia, songwriting, difesa dei diritti umani, politica, etc.
Sono in troppi i musicisti che sottostimano l'importanza di una corretta presenza social nell'ambito di una campagna di digital PR.
Mentre musica, bio e foto promozionali sono asset indispensabili da avere quando si pianifica la propria strategia, ci sono almeno due ottime ragioni per incrementare anche la presenza social.
Anche in questo caso, non è necessario avere milioni di like ma lo è disporre di una strategia content coerente che copra - ma non si limiti solo a questi - Facebook, Twitter, Pinterest, YouTube, blog e newsletter.
Anche Ariel Hyatt, specializzata in digital PR- che collabora con il Clive Davis Institute of Recorded Music alla New York University e, nel 2013, ha pubblicato Cyber PR for Musicians: Teacher's Guide, diventata una lettura indispensabile in molti college nei corsi sul marketing e la promozione musicale - è convinta che le strategie di PR tradizionali non siano assolutamente sufficienti per la promozione degli artisti indipendenti.
Un pubblicitario otterrà una recensione, un'intervista o un media placement. Quello di cui hanno veramente bisogno i musicisti indipendenti invece è di creare risultati tangibili, fan-oriented, attirando il maggior numero possibile di persone a sottoscrivere e aprire una newsletter, firmare una mailing list, creare senso di appartenenza ad una tribù.
Anche la coerenza è un punto fondamentale: nella realizzazione di una strategia di digital PR sui social è necessario che non si segua la legge dell'una tantum ma essere costanti.