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Il trillo dei modem a 56k è un marchio delle connessioni a Internet degli anni '90, ma segnala anche l'alba del Web Design. È proprio in quel periodo, infatti, che molti brand sentono la necessità di costruire un proprio spazio nel mondo digitale. Nascono i primi siti aziendali, con risultati decisamente variegati.
Progettare graficamente un sito web significa elaborare un'interfaccia chiara che favorisca e guidi la navigazione, creando un'esperienza piacevole per gli utenti e al contempo funzionale per gli interessi del proprietario del sito.
Forse questi concetti erano ancora poco chiari in quei primi anni di boom della Rete.
I moderni CMS come Wordpress e l'abbondanza di template ci hanno abituato ad una standardizzazione dei layout dei siti. Pur essendoci ampio spazio per le innovazioni, la presenza fissa di alcuni elementi è necessaria per rassicurare i navigatori.
Ad esempio, se fino a pochi anni fa la sidebar era una elemento caratteristico, oggi si tende ad ometterla, arrivando a "nascondere" anche il menù principale, che viene "esploso" tramite un click o un semplice hover. Si tratta di un segno lasciato dalla rivoluzione mobile, nel tentativo di ottimizzare gli elementi visualizzati negli schermi più piccoli.
Leggi anche: Responsive design: adattare il sito allo schermo e all'utente
Un'idea degli standard che si sono affermati nel corso degli ultimi venticinque anni ce la offre l'ipotetico sito della NASA costruito da Fabian Burghardt: attraverso la barra di scorrimento in basso è possibile seguire l'evoluzione del sito attraverso gli anni.
Alzi la mano chi non ricorda GeoCities o chi non riconosce il solito tema bootstrap in voga ancora oggi.
L'elemento più determinante nelle trasformazioni del Web rimane comunque la velocità della connessione, la cui crescita esponenziale ha fornito grandi possibilità, soprattutto per quanto riguarda i contenuti multimediali; ottimizzarli e utilizzarli per aggiungere valore alla navigazione può portare ad una comunicazione efficace di marchi, aziende e prodotti, oppure all'esasperazione dell'internauta di turno che abbandonerà il sito senza convertire.
Insomma, si stava meglio quando si stava peggio? Giudicate voi.

Amazon agosto 1995

Amazon oggi

Apple dicembre 1998

Apple oggi

Budweiser dicembre 1996

Budweiser oggi

Burger king dicembre 1996

Burger King oggi

Chevrolet now

Chevrolet ottobre 1997

Coca Cola gennaio 1998

Coca Cola oggi

Dominos Pizza dicembre 1996

Dominos Pizzas oggi

eBay gennaio 1999

eBay oggi

Ferrari aprile 1997

Ferrari oggi

Gap dicembre 1996

Gap oggi

Google novembre 1998

Google oggi

Hersheys novembre 1996

Hersheys oggi

Home Depot novembre 1996

Home Depot oggi

JC Penny dicembre 1996

JC Penny oggi

JP Morgan giugno 1997

JP Morgan oggi

MC Donald's novembre 1996

MC Donald's oggi

Mercedes Benz gennaio 1997

Mercedes Benz oggi

Pepsi dicembre 1996

Pepsi oggi

Staples dicembre 1996

Staples oggi

The Dallas Cowboys gennaio 1997

The Dallas Cowboys oggi

The New York Times novembre 1996

The New York Times oggi

Walmart dicembre 1996

Walmart oggi

Yahoo gennaio 1997

Yahoo oggi
L'articolo è ispirato alla ricerca presentata su Business Insider: "10 Brand Websites on the First Day"