In molti casi i social non vedono di buon occhio la creazione di profili multipli per il singolo utente, soprattutto quando la vera identità non è facilmente riconoscibile e rischia di rimanere anonima. Dopo anni di fervida attesa, Instagram si è aperto solo recentemente al multi account. Quanto a Facebook, la policy del nome reale si è ammorbidita lo scorso anno, ma le regole per l'iscrizione rimangono ancora molto stringenti sotto questo punto di vista. Evidentemente, però, non tutti la pensano allo stesso modo (di Zuckerberg).
Hai mai sentito parlare di Galaxia? Galaxia è il social pensato per consentirti di creare con un unico account profili diversi, anonimi e apparentemente separati tra loro, in base ai tuoi diversi interessi.
Tutto ruota attorno al concetto di "persona", traducibile dall’accezione inglese con immagine pubblica, la personalità che manifestiamo davanti agli altri a seconda dei contesti. Galaxia si fonda sul presupposto che ad ognuno di noi corrisponda più di una persona, e che ognuna di esse rifletta atteggiamenti, comportamenti, gusti, piccoli mondi insomma, spesso in contrasto tra loro. Ecco perché con un unico login puoi far parte di infiniti micro-social network, uno per ogni interesse o aspetto della tua personalità.
In effetti, nella vita reale può essere difficile far convivere tutte le nostre sfaccettature e contraddizioni: se fossimo sempre noi stessi al 100% in ogni situazione, il rischio sarebbe quello di risultare inopportuni in alcuni contesti, essere giudicati e non sentirsi accettati da tutte le differenti cerchie sociali a cui apparteniamo. O semplicemente avere qualche fastidio in più. Un esempio? Potresti non voler far sapere al tuo capo che sei arrivato in ufficio due ore dopo perché la sera precedente eri al concerto del tuo gruppo preferito (che per di più suona death metal) e hai fatto tardi. Però dai, il video dove ti cimenti col growl non lo vuoi condividere?
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Magari il tuo capo è il tuo migliore amico, magari ai concerti ci andate insieme, e magari amate entrambi il death metal. O entrambi lo odiate. Meglio così. In altri casi però, invece di fare la gimkana tra le impostazioni della privacy o mostrare ossessivamente una vita diversa da quella reale nei nostri profili social, perché non essere semplicemente noi stessi grazie all’anonimato?
Con Galaxia sembra possibile. Come? Vediamolo nella pratica.
- Puoi creare un account principale e poi procedere dando vita alle tue varie persone, entrando a far parte di gruppi privati o pubblici che si chiamano “mondi”. Ogni persona è completamente indipendente dalle altre e non vi è nessun legame visibile che può portare gli altri utenti all’individuazione della tua reale identità.
- Ogni mondo ha il suo feed con contenuti di vario tipo; mentre puoi navigare liberamente in un mondo senza necessariamente farne parte, per pubblicare in modo attivo un qualsiasi contenuto è necessario invece esserne parte. Solo in questo caso potrai condividere testi, immagini e video anche live.
- Puoi dare vita tu stesso a nuovi mondi, decidendo se renderli pubblici o privati. Proprio come in un club, puoi anche decidere di far pagare una fee mensile ai membri interessati a farne parte. Puoi essere, insomma, il re del nuovo mondo (per usare termini a noi più familiari, sei l’admin di un gruppo, e puoi anche monetizzare).
E il social come monetizza invece? Come la maggior parte degli altri, Galaxia prevede di includere inserzioni sponsorizzate, ma limitando la profilazione degli utenti alla raccolta di dati aggregati e non riconducibili alle singole persone. Inoltre, se l’iscrizione per il momento è gratuita per tutti, in futuro si prevede la possibilità di sottoscrivere iscrizioni premium per avere accesso a feature aggiuntive, come gli acquisti in-app.
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Galaxia, che per il momento è disponibile solo per iOS, mira quindi a risolvere il problema dell’autocensura nei nostri profili virtuali, ponendo ancora una volta l’accento sull’argomento privacy e social media.
Potrà sembrare forse anacronistico, visto che siamo sempre più esposti, volontariamente o meno, e intenti a fare personal branding attraverso i nostri profili social. Ma c’è chi invece ci crede e pensa che il meccanismo non solo possa funzionare, ma sia quanto mai attuale e necessario oggigiorno. E non si tratta solo di Mobli Media, la compagnia che ha lanciato Galaxia, ma anche di nomi illustri come Leonardo DiCaprio.
Ad ogni modo il claim del social è chiaro: l’anonimato non è una maschera, ma gettare la maschera. Gli antichi, forse, avrebbero avuto qualche dubbio in merito, visto che in latino persona significa proprio “maschera”. E tu, invece, che ne pensi?