Nella giornata di ieri Emanuela Zaccone, Marketing Manager di TOK.tv, ha pubblicato un post sul sito ufficale dell'azienda nel quale annuncia i risultati dell'ultima tornata di investimenti conseguiti ed il piano d'espensione che questi ultimi garantiranno.
Curiosi sul destino della piattaforma che i tifosi di Barcellona, Juventus e Real Madrid utilizzano per vivere e condividere le partite dei loro beniamini, abbiamo deciso di bussare alla porta di Fabrizio Capobianco, CEO di TOK.tv, per chiedergli cosa abbia in serbo il futuro e quali siano le sfide che si apprestano ad affrontare dopo avere raccolto quasi 5 milioni di dollari di capitale.
Dopo esservi legati a sport brand come Juventus, Barca e Real, ora concentrerete i nuovi investimenti sul mercato americano. Come pensate che TOK.tv possa integrarsi col modo di vivere lo sport negli Stati Uniti?
Gli Stati Uniti rappresentano già il secondo paese di provenienza dei nostri utenti e ci sono in particolare due aspetti degli sport americani che ci avvantaggiano rispetto al calcio:
- sono lunghi e sociali per definizione. Alcune partite durano anche quattro ore e certamente trascorrerle davanti alla TV con gli amici è tutta un'altra esperienza
- hanno numerose pause, che vanno a beneficio del nostro modello di business basato sull'advertising
Il broadcasting delle manifestazioni sportive in USA è strutturato ed orientato per massimizzare gli investimenti di marketing associati all’evento. Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati e quali invece i rischi in cui pensate di potervi imbattere?
Il modello di business di TOK.tv consente ai team di monetizzare grazie alla sincronizzazione dell'advertising con la TV e i LED a bordo campo, e permette anche ai brand di costruire campagne ad hoc.
Di fatto restituiamo alle squadre quel controllo delle interazioni con la loro fan base che in parte hanno perso con i social media: su Facebook, Twitter, Instagram...I fan non sono "tuoi" ma della piattaforma. All'interno delle nostre app invece puoi "attivarli" valorizzando un asset proprietario (su cui sono già stati fatti specifici investimenti) e monetizzando questa esperienza generando dunque dei ricavi.
Negli ultimi dodici mesi il numero degli utenti che vivono un evento sportivo attraverso TOK.tv è aumentato in maniera esponenziale: come si gestisce una crescita così repentina?
Continuando a migliorare l'esperienza offerta con nuove features. E su questo fronte a breve ci saranno significative novità.
L’universo dei social si sta spostando verso il formato video, e sembra che sarà il core business per molto tempo. Ci potete anticipare se e come la vostra azienda sta affrontando la nuova frontiera della condivisione?
L'ultimo anno ha segnato il grande successo del personal broadcasting: da Periscope a Facebook Live, passando per il crescente successo di Snapchat la narrazione in tempo reale e con i video ha assunto una sempre maggiore rilevanza.
E anche i tifosi hanno dimostrato di farne un uso crescente condividendo contenuti dagli stadi come da casa propria per partecipare in maniera corale alle partite. E TOK.tv non resterà indietro.