“Dopo oltre 40 anni, fuori da RCS”. Così Fiat Chrysler Automobiles ha annunciato un piano per la creazione di un gruppo leader nel settore dell’editoria e la volontà di distribuire ai propri soci la partecipazione detenuta nel settore.
L'operazione, finalizzata alla creazione del primo gruppo editoriale italiano operante nel settore dell'informazione si sviluppa di pari passo con la decisione di concentrare le proprie attività nel settore automobilistico, distribuendo ai propri soci tutte le partecipazioni detenute nel settore editoriale.
Il ruolo di FCA nella fusione
FCA ha infatti sottoscritto un Memorandum d'Intesa che prevede la fusione di Itedi SpA, società controllata operante nel settore dell'editoria e dell'informazione, con la società italiana Gruppo Editoriale Espresso SpA.
Dalla fusione nascerà un gruppo leader italiano nel settore dei quotidiani e periodici, in cui FCA deterrà il 16% circa del capitale sociale del nuovo gruppo, mentre il socio di minoranza di FCA nel settore dell'editoria, Ital Press Holding SpA (controllata dalla famiglia Perrone), ne deterrà il 5% circa.
L’accordo dovrebbe chiudersi entro il 30 giugno del 2016, mentre il perfezionamento della fusione è previsto nel primo trimestre del 2017.
FCA ha sottolineato ieri nel comunicato stampa che annunciava la creazione del nuovo gruppo, che con questa operazione giunge a compimento il ruolo svolto, prima da Fiat e poi da FCA, nel corso di oltre quarant'anni, che ha permesso di salvare il Gruppo editoriale in tre diverse occasioni, assicurando le risorse finanziarie necessarie a garantirne l'indipendenza e a preservarne l'autorevolezza.
Cosa succede dopo la fusione del Gruppo Espresso?
Cir avrà oltre il 40% dell'Espresso dopo la fusione con Itedi. Questo significa che testate storiche autorevoli come la Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX e i vari giornali locali del Gruppo Espresso, vedranno un futuro unitario. Nel 2015 i giornali hanno raggiunto nel loro insieme circa 5,8 milioni di lettori e oltre 2,5 milioni di utenti unici giornalieri sui vari siti web.
Per De Benedetti, presidente del Gruppo Espresso, l’accordo è una vera garanzia e segna una svolta importante in un nuovo percorso di sviluppo.
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Cir resterà dunque l'azionista di controllo di un gruppo ormai più grande dell’editoria italiana. Ma saranno i numeri del Gruppo Espresso a reggere il consolidamento di questa fusione.
Il Gruppo Espresso, che ieri ha visto in Borsa un balzo del +15,9%, ha registrato nel 2015 una crescita di circa 17 milioni di euro, il doppio rispetto agli 8,5 milioni dell'anno prima, con ricavi per 605,1 milioni, in calo del 6% rispetto al 2014.
Se la Repubblica, sulla base dei dati Ads, si è confermato come primo quotidiano d'informazione per copie vendute in edicola, abbonamenti e altri canali, e, sulla base dei dati Audipress ha registrato 2,2 milioni di lettori giornalieri dell'edizione tradizionale, i quotidiani locali, la cui readership media giornaliera ammonta a 2,9 milioni di lettori, hanno registrato un calo delle diffusioni decisamente meno pronunciato di quello settoriale. Anche la radio è cresciuta del 5,7%.
E mentre veniva annunciata la nascita del più grande gruppo editoriale italiano, la Camera approvava il testo sul sostegno pubblico all'editoria, con un nuovo vincolo relativo al contributo, che dovrà essere collegato alle effettive vendite.