Quando il boss è donna: perché puntare sul talento femminile
Anche tra mille difficoltà, la strada del successo è rosa e secondo le ricerche assumere talenti femminili porta beneficio all’azienda
27 Gennaio 2016
Nel mondo del lavoro di oggi la donna è ancora un argomento secondario? Sembra proprio di sì, se solo il 5% delle aziende mondiali vede le donne al pari degli uomini in materia di lavoro e di potere; mentre per raggiungere la parità dei sessi si parla, addirittura, di 117 anni di attesa. Ironico se si pensa al mondo 2.0 in cui viviamo! Qualcosa però sta cambiando, dalle aziende che iniziano a puntare sulle assunzioni in rosa e sul talento femminile, al 57% dei leader che vedono nel sesso femminile una risorsa critica verso il successo. Le ricerche, inoltre, depongono a favore del gentil sesso: chi punta al talento femminile nella propria azienda, anche a livelli alti, avrà più successo e contribuirà a cambiare la storia.
La discriminazione è donna, le scuse più frequenti
Essere donna, a volte, è discriminante, soprattutto se si parla del mondo del lavoro, in cui le donne sono emarginate semplicemente perché di sesso femminile oppure perché, secondo l’azienda, portano con sé caratteristiche che non le rendono adatte ad essere considerate veri leader. Secondo una ricerca condotta all’interno del panorama startup americano della Silicon Valley, la percentuale maggiore di esclusione della donna dalla vita aziendale e dalle decisioni è legata al fatto che il genere femminile è considerato troppo aggressivo nell’approccio (84%), contro un 66% che indica l’esclusione di genere, ossia il non essere presa in considerazione proprio perché donna. Ma sarà davvero così? Le intervistate rispondono che non solo vengono esplicitamente escluse dagli eventi “per solo ragazzi”, ma che a volte l’emarginazione si trasforma in nomignoli sessisti o approcci sessuali da parte dei colleghi e del boss. La soluzione potrebbe essere quella di denunciare i fatti alle Risorse Umane, ma non sempre questo comporta un miglioramento della condizione, anzi potrebbe rendere la vita sul lavoro molto più difficile. Molte intervistate, quindi, affermano che è meglio tacere piuttosto che dare voce alle ingiustizie.Potere alle donne, i benefici di avere uno staff in rosa
Le cose stanno iniziando davvero a cambiare: assumere donne non è più solo una questione di eticità, ma significa investire su talenti rosa in grado di migliorare innanzitutto l’andamento economico dell’azienda. Per dare un’accelerata, e cercare di passare da 117 anni ad un paio appena, è necessario che i board aziendali favoriscano l’integrazione dei talenti femminili seguendo alcune piccole regole:- favorire una carriera femminile, illustrando alla donna in azienda quali sono le opportunità concrete in base anche alle skill specifiche o al talento di ognuna. L’8% di CEO donne va aumentato!
- Riscrivere le policy aziendali per favorire il cambiamento culturale all’interno dell’azienda in modo che le quote rosa vengano equiparate alle quote azzurre, in responsabilità e ruoli. In fondo anche la casalinga non è più solo donna.
- Plasmare un ambiente favorevole in cui uomini e donne possano lavorare fianco a fianco per raggiungere l’obiettivo aziendale, la vera meta comune. Coaching, Mentoring, Providing Examples il mix perfetto per coinvolgere le donne nella strada verso il successo.