"Il più grande nemico del cambiamento non è un no, ma un non ancora: è la maniera più semplice per impedire una svolta". Le aziende, di grandi o piccole dimensioni, dovrebbero ascoltare le perle di saggezza di Seth Godin, guru del marketing che da sempre sottolinea le opportunità e spinge la gente a fare i cambiamenti che contano.
Nello scenario di evoluzione darwiniana, il processo di mutamento costante costringe tutte le aziende a mettersi in gioco e ad adeguare i propri processi e tecnologie alle nuove condizioni di mercato. Non si può snobbare l'evoluzione tecnologica, si rischia di essere schiacciati e tagliati fuori.
Emergere sul web non è sicuramente una passeggiata ed imparare ad orientarsi consapevolmente tra i vari servizi è senz’altro fondamentale. Ninja Academy, in collaborazione con Combocut, ha creato la Collana on demand Digital Business, costituita da 3 corsi on-demand su Google My Business, Blogging e Video Marketing, pensati per tutte le aziende che vogliano approfondire le strategie fondamentali per avviare un business dalla forte connotazione digitale.
Il Corso in “Google My Business”, in particolare, è pensato per tutti coloro che hanno un’attività ricercabile su internet e vogliono essere sicuri di ottenere tutta la visibilità possibile da parte di Google.
Abbiamo intervistato il docente del corso on demand Claudio Gagliardini, per farci spiegare come un'impresa debba presidiare gli strumenti digitali che Google mette a disposizione per emergere in rete.
1. Ho un piccolo ristorante già conosciuto in città. Perché dovrei essere anche su Google?
Questa è senza dubbio la domanda più frequente, da parte degli esercenti della ristorazione e di altre tipologie di attività a carattere locale. Fino a una decina di anni fa era del tutto fisiologico, sentirsela fare in relazione alla presenza in rete con un sito web, oggettivamente costoso e poco adatto alle esigenze di queste attività in quel momento, in cui la rete tendeva a non valorizzare la dimensione local.
Oggi le cose sono molto cambiate. Google e gli altri motori di ricerca e servizi della rete sono in grado di restituire agli utenti risultati geolocalizzati e di associare le informazioni fornite dalle aziende alle esigenze, presenti e future, degli utenti. Perché essere su Google, dunque? Per sfruttare la sua capacità di veicolare la nostra azienda e i nostri prodotti e servizi verso gli utenti giusti, al momento giusto e in funzione delle loro necessità, esplicitate attraverso una ricerca o implicite (perché sono di passaggio in orario di servizio, perché hanno gusti ed esigenze in linea con i nostri prodotti o servizi, etc).
2. Cos’è Google My Business e quali servizi offre?
GMB nasce dal progetto Google Maps e si sviluppa nell’ambiente di Google+, la piattaforma social di Google, dalla quale è comunque indipendente. Per semplificare al massimo, Google My Business può essere paragonato ad un servizio di “Pagine Gialle” online, gratuito e self service. Attraverso questo servizio possono essere create schede attività complete di tutte le informazioni utili per il motore di ricerca e per i suoi utenti.
Sulla scheda GMB della nostra attività, oltre ai meri dati anagrafici, possiamo inserire gli orari, tutti i riferimenti ai nostri canali online, dal sito ai social al canale YouTube, tutte le informazioni e le foto del negozio, dei prodotti e dello staff. Con GMB otterremo il posizionamento sulle mappe di Google, una scheda sulla pagina di ricerca del motore, una pagina su Google Plus e uno spazio di interazione sul quale interagire con il pubblico e ricevere commenti e recensioni.
Dalla dashboard di GMB, inoltre, possiamo gestire in modo semplice e in tempo reale da qualsiasi dispositivo, fisso o mobile, tutte le informazioni sulla nostra azienda e tutte le modalità di interazione con gli utenti, oltre che accedere alle statistiche di accesso sulle mappe, dalle schede e dal telefono.
3. Quali sono gli elementi che non possono mancare in una scheda Google+ Local?
Come per tutti gli altri servizi della rete, anche la scheda GMB deve essere compilata in tutte le sue parti, per essere davvero efficace. Grande importanza rivestono le foto e i dettagli, che possono fare la differenza con altre realtà simili o che possono offrire agli utenti un’informazione preziosa rispetto alle loro esigenze.
Occorre essere precisi, non copiare e incollare dal nostro sito o da altri strumenti che già utilizziamo, ma creare descrizioni efficaci anche dal punto di vista SEO, che contengano le chiavi che meglio ci rappresentano e che aiutino il motore di ricerca a “venderci” al target giusto.
4. Creare una community di clienti fidelizzata. Come si fa?
Questa è la parte più difficile e la sua attuazione passa attraverso un approccio che sappia mettere la rete al centro e inserire gli utenti in una vera e propria filiera di informazione e di relazione. La creazione di contenuti è l’elemento centrale, ma questa attività non deve essere intesa come un mero esercizio di scrittura di testi o di realizzazione di foto e video.
Creare contenuti significa, soprattutto, raccontare il quotidiano e lo straordinario della nostra attività, fare “storytelling” interattivo, invitare i nostri clienti ad utilizzare i propri e i nostri canali per relazionarci con noi e con gli altri clienti e creare occasioni di incontro, eventi, serate a tema, etc. La nostra attività deve diventare un punto di riferimento, un porto sicuro cui approdare in rete e fuori, per condividere idee e pensieri o per acquistare un prodotto o un servizio, da soli o con altri utenti della community.
Il segreto di un buon community management? Facilitare relazioni ed interazioni, senza forzare la mano e senza imporre nulla, men che meno i nostri prodotti/servizi, che dovranno sempre rimanere sullo sfondo di relazioni nate da interessi, gusti e necessità comuni, che la nostra attività è in grado di soddisfare, quando sarà il momento. L’arma vincente? Saper creare il momento e saperlo veicolare, anche attraverso gli utenti della community, stimolando il passaparola.
5. C’è una case history che ha attirato la tua attenzione?
Due su tutte: Pineta Hotels di Coredo (TN) e La Locanda dei 2 di Vernasca (PC), che utilizzano i media sociali non soltanto per promuovere le proprie attività ma, soprattutto, per creare e alimentare vere relazioni, sulla base di idee, iniziative, proposte e stimoli concreti, provenienti dal territorio e dalle sue eccellenze, dagli utenti e dallo staff. Purtroppo il nostro Paese è piuttosto avaro di case history su Google My Business, che del resto è una piattaforma giovane.
Un consiglio? Approfittate di questa prateria, tutta da sfruttare, perché non capita spesso di trovare piattaforme e servizi su cui poter dire ancora così tanto.