Se ti sta capitando sempre più spesso di vedere qualcuno chiedere al proprio telefono dove si trova il supermercato più vicino o in quale via è posizionato un determinato locale, devi sapere che non si tratta di follia collettiva ma, piuttosto, dell'ascesa del Voice Search. Hai ancora le idee confuse? Non preoccuparti, ti diremo subito di cosa si tratta, come funziona e perché è così importante, soprattutto per chi si occupa di business a livello locale.
Non sai dove devi andare? Chiedi al tuo smartphone: ti risponderà!
In principio era Siri. La capostipite degli “aiutanti” vocali appare per la prima volta su Apple come app indipendente, per poi venire successivamente resa disponibile per gli utenti del melafonino con l'introduzione di iOS 5. Inizialmente le funzioni di Siri erano soprattutto relative alla composizione di messaggio ed e-mail, gestione di telefonate e musica e task di questo genere, oltre ad interagire con app esterne come Google Maps.
Da allora le cose si sono evolute: le funzioni relative alla geolocalizzazione sono diventate sempre più importanti, e chiedere a Siri oppure a Cortana (il voice search di Windows Phone) o Google Now (per Android) consigli e direzioni è diventato perfettamente normale.
L’importanza del voice search si è decisamente affermata ed è oggi un fatto reale, come dimostrato dalla ricerca pubblicata su SteamFeed e secondo la quale nel corso dell’ultimo trimestre del 2014 metà dei teenagers ed il 40% degli adulti ha utilizzato l’aiutante vocale del proprio telefono almeno una volta al giorno.
LEGGI ANCHE: Google Search rende la vita quotidiana una vera esperienza
Non dimenticare la semantica
Prova a cercare qualcosa su Google. Fatto? Bene, ora prova a porre quello stesso quesito a voce, come lo chiederesti ad un’altra persona. Avrai senza dubbio notato che una domanda scritta su un motore di ricerca non corrisponderà mai ad una posta vocalmente, che sarà indubbiamente più ricca ed articolata e conterrà, nel 60% dei casi, un avverbio interrogativo.
L’interazione con lo strumento voice search è di tipo colloquiale, ed è proprio questo che piace a molti utenti. Vuoi perché si tratta di uno strumento maggiormente intuitivo, o perché sono in molti a vedere un po’ di umanità nella vocetta elettronica, sta di fatto che fare una domanda vocale anziché scrivere all’interno di un motore di ricerca è un trend sempre più forte. Per questo motivo chi ha un’attività (soprattutto se di tipo locale) deve pensare ad una strutturazione SEO adeguata, che tenga conto delle ricerche effettuate tramite voice search. Banalmente, la ricerca di una palestra a Milano su motore di ricerca avverrà digitando “palestra Milano”, ma con il voice search la query si potrebbe tramutare in “Dov’è la palestra più vicino a me?”. Questa differenza è enorme, perché non si tratta di due termini affiancati e ridotti all’osso ma di una frase vera e propria, dove sono presenti le terminologie che usiamo solitamente per porre una domanda (chi, come, dove, perché, come) ed un’intonazione interrogativa.
L’importanza della SEO nel voice search
Se è quindi l’interazione a cambiare, va da sé che la strategia applicata dovrà adeguarsi di conseguenza. Una peculiarità che emerge subito è il fatto che le ricerche effettuate vocalmente sono tendenzialmente circoscritte ad una determinata zona, perciò come accennato prima l’effort dovrà essere orientato al miglioramento del local SEO. Il perché è presto detto: i risultati della ricerca locale sono inevitabilmente influenzati da quanto detto in rete come ad esempio citazioni locali, review e dettagli sul prodotto o servizio ricercato dall’utente (pricing, location, per dirne un paio). Qualche numero interessante a questo proposito: il 50% dei consumatori si reca in un negozio nell’arco di un giorno dopo averlo ricercato tramite mobile search, ed il 72% dei consumatori che hanno ricercato informazioni locali su smartphone hanno poi visitato uno degli store suggeriti entro un arco di 5 miglia.
Un altro passo fondamentale sarà rendere le app search friendly; Google ha iniziato ad indicizzare i contenuti delle app, che appariranno quindi nei risultati di ricerca divenendo ancora più accessibili.
Ottimizzazione per long tail e high volume keywords saranno altri fattori da tenere in considerazione nella strutturazione del proprio sito, ad esempio attraverso la strutturazione di una sezione FAQ nel primo caso, ed utilizzando parole chiave molto brevi, concise e descrittive del proprio business nel secondo.
D’ora in poi, non penserai più a Siri nello stesso modo…