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  • 10 pitch di startup da cui prendere ispirazione #StartupNinja

    29 Maggio 2015

    Cosa possiamo imparare dai migliori pitch di startup?

    Ne abbiamo selezionati solo dieci, che si differenziano nello stile, nel mercato e nelle dimensioni della società. Non si tratta di elevator pitch, bensì di presentazioni complete, non esclusivamente dirette ad un pubblico di potenziali investitori, ma in tutti questi esempi abbiamo qualcosa da imparare, semplicemente anche dalla loro evoluzione. Possono infatti aver cambiato nome, business model, soci, finanziatori, ma sta di fatto che, come si suol dire: il primo pitch non si scorda mai.

    1. Air Bed and Breakfast meglio conosciuta come Airbnb

    Più che queste slide di Airbnb che fanno storia per la loro chiarezza e la loro linearità nei concetti, slide dopo slide, l’episodio più famoso di funding riguarda la storia dei cereali in campagna elettorale, che gli ha permesso di convincere Paul Graham, non la conoscete? Allora leggete qui!

    2. ATOOMA a touch of magic in your pitch

    Non fatevi ingannare dal nome, ATOOMA, per chi non la conoscesse è una delle mobile app più premiate al mondo, ed è italiana. Ve ne abbiamo già parlato diverse volte, Francesca Romano, la socia fondatrice aveva consigliato ai futuri startupper di lanciarsi l’ultima volta che l’abbiamo intervistata. Il suo mantra è “Done is better than perfect”. LEGGI ANCHE: 30 consigli dai founder italiani agli startupper

    3. Timbuktu: it’s a magazine!

    Rimanendo sempre in tema di italiane che hanno viaggiato, che abbiamo intervistato, e che hanno una comunicazione e delle slide da cui imparare, vi consiglio vivamente di prendere appunti. Francesca Cavallo, co-founder di Timbuktu, non ha puntato sul tema bambini che è il target a cui si riferiscono, ma è andata dritta a colpire con l’umorismo americano, riuscendo ad entrare nel programma di 500 startups. C’è Madonna, c’è Obama, c’è un progetto chiaro che ha convinto, anche con l’ironia si può convincere i propri investitori.

    4. Pick1, un’altra italiana oltre oceano

    Con la storia di Paolo Privitera concludiamo il trittico di startup italiane in america, e anche in questo caso di parla del programma 500 startup. Come sempre meno di 15 slide in totale, semplici, tante immagini poche scritte e i numeri fondamentali, i nomi dei clienti, le facce dei team member.

    5. LauchRock la startup per lanciare la tua startup

    Tutti quelli che hanno partecipato almeno ad uno startup weekend nella loro vita conoscono Launch Rock, che gli ha consentito di fare user acquisition, o meglio mail acquistion nelle 48 ore di lavoro con il proprio team. Del resto hanno scelto come target le startup, e sono partite dalle prime esigenze di ogni startup, sviluppando ad oggi un ben più complesso e articolato portfolio di prodotti. Lo stile di queste slide è perfetto, coerente come non mai, perché è importante che Launch Rock faccia slide nere e rosse, mentre Airbnb le faccia sfondo bianco e scritta azzurra.

    6. Foursquare un esempio di come non fare le proprie slide

    Sarà stata una delle application più di successo nella storia, nonostante il modello fallimentare ed il recente shift in Swarm, poco importa, le slide di Foursquare sono da vedere e da studiare solo ed esclusivamente per prenderne le distanze. Troppe scritte, nessuno legge il micronese, quando si presenta una demo di una application è sufficiente una slide vuota con uno schermo dell’application al centro. Prendere esempio dal presentatore numero uno al mondo per semplicità e chiarezza: Steve Jobs, il miglior oratore di sempre.

    7. Buffer voce del verbo buffering

    Anche la app migliore amica dei social media manager ha un interessante presentazione. Semplice ma ricca di numeri, perchè ovviamente dipende tutto anche dal pubblico a cui ci si rivolge ed alla fase di sviluppo. Nel caso di Buffer per esempio non si trattava del primo round, per cui la startup, giustamente ha puntato sui numeri, le metriche, per colpire i propri potenziali investitori.

    8. Ramen Cooker una lezione sulla negoziazione

    Sulla scia del successo di Shark Tank in America, gli squali sono arrivati anche in Italia, e per un giovane startupper che si trova di fronte a cinque potenziali investitori, non è solo il pitch ciò che conta. Ad insegnarlo è la storia del Ramen Cooker, grande successo di real time funding americano. Chris Johnson infatti non solo ha fatto un’ottima presentazione della sua idea, ma ha anche negoziato l’offerta dell’investitore Mark Cuban che offriva 300mila dollari per il 20% della società, ma il 50% in equity e il 50% in debito. Chris è riuscito a convincere Mark ad ottenere la stessa somma, ma al 100% equity e soprattutto per il 15% della sua società invece che il 20% che gli era stato inizialmente proposto.

    9. Klash insegna a pitchare nudi

    Uno dei pitch più famosi, e tra l’altro italiani, è quello di Alessandro Petrucciani, founder della startup Klash, nata per sfidare gli amici. Il pubblico non è certo quello di un investor day, si tratta di un programma televisivo. Presentare pressochè nudo, alla Borat, è stata una strategia di marketing che ha ovviamente garantito un sacco di pubblicità alla startup che, a fronte di ottimi contenuti, è stata notata da tutti i media del settore che ne hanno scritto, come Mashable o VentureBeat.

    10. Alla fine arriva Facebook

    Non è un esempio da seguire alla lettera, anzi, quasi come Foursquare, diffidate dalle slide di Eduardo Saverin di Facebook. In particolare qui le vedete fotocopiate in bianco e nero, il che le rende ancora più fastidiose alla vista, ma in ogni caso potrebbero essere benissimo le slide di un sistema piramidale alla Wanna Marchi. Loro lo definivano ai tempi, nel 2004, un media kit, ma nemmeno i media kit sono autorizzati ad essere così pieni di testo e di conseguenza poco accattivanti. Le presentazioni sono fatte per essere presentate, i dossier, i business plan per essere letti, documenti diversi con obiettivi diversi. Una presentazione talmente brutta che online troviamo addirittura le versioni corrette, come quella di Monkey Busines che trovate qui sotto. Se non siete ancora pronti a pubblicare il vostro pitch, poco male, Ninja Academy ha pensato per voi ad una full immersion nel mondo startup, che si conclude per un gruppo di fortunati con il passaggio dai webinar all’aula, tramite il pitch lab, dove imparerete a scontrarvi con altri startupper e verrete seguiti dagli esperti dall’academy.