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  • Flask, lo speakeasy bar nel negozio di sandwich

    11 Marzo 2015

    Cosa significa per voi speakeasy bar? Locali fumosi, retrobottega loschi, alcolici illegali, swing, charleston, cocotte e feste forsennate da roaring twenties? Ok, ci siete quasi. Adesso però ripensatelo in chiave contemporanea. L’architetto italiano Alberto Caiola ha progettato uno speakeasy bar nascosto all’interno di The Press, un negozio di sandwich che si affaccia su una delle affollatissime strade di Shanghai. Lo speakeasy bar si chiama Flask, ed è un cocktail lounge con un ingresso ben nascosto. Dove? Esattamente dietro un distributore vintage di Coca Cola. Entrando nella vending machine, l’atmosfera cambia: niente più sandwich e Shanghai, ma un mondo completamente diverso di whiskey, luci minimali e soffuse, elementi geometrici di design, toni scuri, affascinanti e misteriosi. L’arredamento è vintage minimal: poltrone, divanetti e pouf in pelle marrone, pavimenti e arredi in legno con nuances tono su tono. Sugli scaffali ampolle e oggetti che rimandano al mondo della miscelazione di alcolici. Su un lato troneggia il bancone, con le bottiglie protagoniste, valorizzate da una retroilluminazione perfettamente intonata con l’ambiente. Un mix decisamente strano: si parte dal pop fluo, divertente e sbarazzino di The Press per passare all’eleganza di Flask. Dietro il bancone di The Press troneggia una scritta a led: “get your hands dirty”. Un messaggio che rimanda chiaramente al momento dell’assaggio di un sandwich, ma può calzare bene anche una doppia lettura riferita all’esperienza “proibita” nello speakeasy bar. E voi, ninjas? Siete mai stati in uno speakeasy? Ne conoscete qualcuno?