In molti sono abituati a pensare a Google+ come un social network privo di qualsiasi utilità o seguito, tanto che i contenuti ironici sulla piattaforma social del più famoso motore di ricerca si sprecano.
Oggi però vi proponiamo un motivo per il quale non prendersi totalmente gioco del povero Google+: i Google+ Post Ads.
In una rete in cui il Content Marketing è sempre più importante, e i post sponsorizzati stanno ormai prendendo il sopravvento, queste tre magiche paroline potrebbero essere un’ottima alternativa a Facebook.
Infatti i Google+ Post Ads permettono non solo di sponsorizzare contenuti mirati (immagini, video e Hangout), ma di far raggiungere al post un numero decisamente maggiore di potenziali consumatori.
Mentre i social network classici veicolano il contenuto sponsorizzato sulla loro stessa piattaforma (per poter vedere un contenuto pubblicitario su Facebook bisogna essere iscritto), i post di Google+ vengono creati con AdWords inseriti nella Google Display Network che include una serie di siti che hanno acconsentito a ospitare gli annunci pubblicitari, e sui quali verrà visualizzato il banner del Google+ Post Ads (inoltre sarà possibile monitorare l’andamento della campagna).
Stando a quanto risulta dal mercato, le aziende che hanno usato i Google+ Post Ads hanno incrementato il loro engagement di oltre il 50%.
Ora che è chiaro perché questi post sono così importanti, è arrivato il momento di capire come usarli in una buona strategia di marketing.
Innanzitutto, prima di creare un post sponsorizzato, è necessario possedere i seguenti requisiti:
Google stesso, poi, consiglia una lista di best practice per poter massimizzare l’efficacia di una campagna di questo tipo:
Il mantra dev’essere: call to action. Con le prime parole del post organico si deve invitare a compiere un’azione, ad esempio “Guarda”, “Iscriviti”, “Controlla” e così via.
Google consiglia di visualizzare un’anteprima degli annunci in AdWords prima di promuoverli come creatività, per assicurarsi che il testo abbia l’aspetto previsto.
Se si parla di content marketing un motivo c’è: il contenuto prima di tutto. L’immagine dev’essere ad alta risoluzione, pertinente all’azienda, al prodotto o al servizio, e personale: niente foto di stock nei post e niente immagini per cui non si sono ottenute le autorizzazioni adatte.
Vi lasciamo con un caso di successo per quanto riguarda i Google+ Post Ads: Toyota, che aveva deciso di lanciare la nuova Corolla proprio con una campagna di questo tipo. Sviluppando contenuti accattivanti per il pubblico, l’azienda è riuscita a trasmettere il messaggio giusto al momento giusto.
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