I due social network più famosi al mondo sono certamente Facebook e Twitter.
Li usiamo tutti i giorni in modo oramai meccanico e tutte le volte, dietro a questo automatismo, c'è un rapido ragionamento: è un commento istintivo, legato indissolubilmente al qui e ora o è un'esternazione più articolata, che potrei condividere oggi come domani?
Se il piattino della bilancia pende verso l'Hic et nunc, postiamo su Twitter, altrimenti su Facebook. La cosa ovviamente, non può star bene a Mark Zuckerberg che sta quindi pensando a diverse soluzioni per spostare tutte le discussioni sul proprio social.
La prima prevede una nuova partnership con la nota trasmissione tv The Today Show della NBC, che mostrerà post, discussioni e trend più popolari del momento su un gigantesco monitor touch screen presente nello studio.
La seconda ha come partner The Discovery Channel, che si servirà di Facebook per chiedere al pubblico del programma automobilistico Street Outlaws di votare, mediante hashtag, il proprio team preferito su quattro ruote.
Justin Osofsky, Vice President of Media Partnership per Facebook, precisa che la caratteristica più importante di Facebook è
"l'essere basato sulla reale identità, così che ognuno su Facebook è davvero quello che è ora e ciò che è stato prima. E si può osservare il tutto con una lente di ingrandimento. Non vogliamo trascurare questo elemento, ma vogliamo aggiungere anche l'ingrediente "tempo reale" per dare agli utenti un'esperienza il più completa possibile".
Non v'è dubbio che queste partnership con il mezzo televisivo porteranno un po' più di immediatezza al social con la grande F, ma la strada è lunga e non delle più agevoli.
Twitter è il luogo ideale delle breaking news, è l'evoluzione naturale dell'ANSA, è una piazza in cui sappiamo esattamente dove posizionarci per parlare di questo o quell'argomento, e sappiamo che potremmo inserirci facilmente in discussioni già avviate e arrivare a comunicare con un ragazzino di Londra o una signora di Seattle.
Su Facebook invece cosa facciamo? Chiacchieriamo per lo più con gli amici, pubblichiamo foto e canzoni che amiamo, ma non cerchiamo quasi mai tavole rotonde di discussione.
Facebook funziona, semplicemente, in un altro modo e le mosse per aggiornarlo e catturare nuove fasce di pubblico sono, seppur comprensibili, di dubbio successo (almeno per il momento).
Un dato dovrebbe far riflettere, più di ogni altro, Zuckerberg & Co, ed è notizia recente: martedì sera, il match dei Mondiali 2014 tra Brasile e Germania ha raccolto 35 milioni e 600 mila tweet, diventando l'evento sportivo più seguito e commentato in 140 caratteri della storia (impressionante la mappa del mondo che quasi brucia a colpi di tweet!)
A parer nostro, i cinguettii resteranno il modo più immediato di essere dentro la notizia per molto, moltissimo tempo.