Google Plus non si smentisce mai. E non lo fa neanche ora, facendo anzi parlare nuovamente di sè per alcune dichiarazioni rilasciate il 29 ottobre, secondo cui il social network di casa Google avrebbe raggiunto i 300 milioni di utenti attivi mensili che visitano lo stream e oltre 540 milioni di utenti che interagiscono con G+ . Ma facciamo un passo indietro: come vengono realmente contati questi visitatori da Big G?
Lo stream
Per prima cosa, bisogna considerare che per visualizzazione dello stream, Google intende ogni volta che lo stream viene caricato sul nostro schermo. Questo significa, ad esempio, che se un utente involontariamente clicca sulla campanella delle notifiche e approda sul social network pur di eliminare quel fastidioso numeretto rosso, viene considerato come un utente attivo.
YouTube
È ormai nota la notizia secondo cui i commenti di YouTube saranno finalmente integrati con Google Plus e viceversa. Anche le azioni realizzate sul sito di video condivisione, quindi, potrebbero essere conteggiate come attività svolte su G+.
Google Play
Molti di voi avranno notato come, per rilasciare una recensione sullo store Android o Chrome, sia necessario creare un account su G+. Questo, e il conseguente scaricamento delle applicazioni, è probabile che venga considerato come una delle azione compiute da parte di un utente attivo.
SEO
La corsa all’author rank, poi, si è già attivata da tempo. E anche qui per convalidare l’authorship è necessario, neanche a dirlo, un profilo sul social nework in questione. E questo ha permesso a G+ di guadagnarsi una grande fetta di mercato più che attiva: quella degli uomini di marketing.
Immagini in backup
L’utilissima funzione di salvataggio delle immagini dal cellulare all’account Google in automatico, potrebbe essere un’altra delle trovate del social netowork per considerare attivi gli utenti.
Tempo di permanenza
Ma perchè in queste statistiche non viene mai accennato il tempo di permanenza medio sul sito? Perchè è proprio questo il tasto dolente del social network.
Se, infatti, secondo Nielsen l’utente medio trascorre su Facebook 6 ore e 44 minuti, il tempo passato su Google Plus crolla vertiginosamente a 6 minuti e 47 secondi. Un po' troppa la differenza per essere considerati anche solo lontanamente concorrenti.
Google è quindi una oasi felice o un effettivo deserto come molti continuano a sostenere? Certo secondo quanto detto sopra la risposta penderebbe decisamente sulla seconda ipotesi, tuttavia non vogliamo assolutamente negare l’importanza di Google Plus, credendo che un giorno possa realmente raggiungere o superare Facebook. Certo è evidente come, quel giorno, non sia ancora arrivato!