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  • Tutti nudi, l’ultima incredibile frontiera della foto in ufficio

    24 Settembre 2013

    Se lavorate in una web agency o in una agenzia di comunicazione, sapete bene che il momento della foto allo staff è uno psicodramma di proporzioni epiche in cui, alla semplice necessità di dare un volto a chi lavora nell’agenzia, si aggiungono lo sforzo meritevole di andare oltre l’istituzionale, la comprensibile volontà di stupire, l’ossessione narcisistica di sembrare super fighi con studiato disinteresse, il puntiglio isterico di far apparire ridicole le foto apparse non meno di una settimana prima sul sito dell’agenzia concorrente. Nella processione di dipendenti in coda per la foto ufficiale, ecco allora chi fugge perché si vergogna, chi denuncia l’inaccettabile violazione della privacy, chi cerca di convincere tutti del bianco e nero che fa artistico, chi se ne esce irrimediabilmente con la smorfia simpatica. Qualunque sia l’idea creativa che avete in mente per la vostra sezione “chi siamo”, date prima una scorsa a quelle di queste agenzie creative. C’è chi ha usato nella foto ufficiale una testa gigante mozzata, chi si è ispirato alle serie tv, chi ha giocato con l’immaginario dei videogiochi. Chi l’ha fatta davvero grossa, però, è un’agenzia di New York che ha deciso di fotografare i propri dipendenti come mamma li ha fatti.

    Titani

    Venables Bell & Partners, advertising agency di San Francisco, punta decisamente sull’effetto epico giocando con il monumento più rappresentativo della città.

    La forza del mito

    Per un’agenzia che si chiama David&Goliath è naturale presentarsi con una foto come questa. Fonti ufficiali dichiarano che l’esecuzione è avvenuta sul tetto del quartiere generale dell’agenzia a Los Angeles

    Retromania

    Un po’ più scontata la scelta di SelectNY che inscena, neanche poi troppo bene, un cocktail party stile Mad Men. Secondo voi Don Draper si sarebbe mai fatto fotografare con sullo sfondo una parete di mattoni a vista e un televisore al plasma? E poi: dove sono le sigarette?

    Picchiaduro

    Voi frequentatori della prima ora dei videogiochi che avete passato pomeriggi interi davanti a Street Fighter: sono certo che c’è un posto speciale nel vostro cuore dedicato all’hadouken di Ryu. Proprio per toccare le corde di noi nostalgici del Sega Mega Drive, molte agenzie hanno scelto di inscenare per la loro foto profilo la celebre mossa di combattimento del capostipite dei picchiaduro. Quella in alto è la foto dell’agenzia Red Tettemer + Partners. Questa qui sotto, invece, è la variazione sul tema della BBH di New York. VIA Agency, inveceha scelto il più recente Dragonball.

    Nudismo

    L’idea davvero audace, però, è quella di Sagmeister e Walsh, studio di design di New York. Ok, divertente – direte voi – ma nulla di memorabile: un team di affiatati visionari pronti a partire per il viaggio stellare della creatività. Aspettate, guardate qui: Tutti, ma proprio tutti – dal CEO agli stagisti – sono completamente nudi, ognuno con le sue vergogne gioiosamente al vento. In questa immagine abbiamo oscurato i particolari per venire incontro al multiforme senso di pudore dei nostri lettori, ma se odiate ogni forma di censura potete guardare le foto direttamente sul sito dell’agenzia. Se non avete ancora realizzato la portata della cosa, immaginate il momento in cui voi, il vostro collega di scrivania e il vostro capo entrate nella sala di posa, vi posizionate sullo sfondo bianco e vi spogliate per fare la foto che vedrà l’indomani vostra mamma quando le spiegherete che cosa fate per pagarvi le bollette. Ma – direte voi – si tratta di nudità gratuita. E invece no, la cosa ha un suo perché, c’è una storia dietro.

    Da dove viene l’idea

    Diciannove anni fa Stefan Sagmeister decide di lasciare il lavoro di designer che svolgeva presso grandi agenzie creative come Leo Burnett e TBWA per dar vita alla sua piccola creatura, la Sagmeister Inc. Per avere un po’ di visibilità decise di inviare in giro una foto di lui completamente nudo, ad eccezion fatta per i calzini e una pecetta nera messa proprio lì dove pensate voi. La cosa deve aver funzionato alla grande perché oggi l’agenzia di Sagmeister vanta clienti del calibro di Levi’s, HBO e Standard Chartered. Nel giugno del 2012, Sagmeister fa entrare nella società Jessica Walsh, 25 anni, come socio. È il momento buono per riproporre l’idea da cui era partito tutto: “Abbiamo deciso di rifare il concept originario – ha detto Walsh a Business Insider – nel giro di un’ora dall’invio della mail abbiamo fatto il botto con migliaia di menzioni e retweet“ Insomma, l’audacia paga. Che dite, siete pronti a mostrarvi come mamma vi ha fatti ai vostri colleghi?