• About Author

  • Tutta l'Informazione Ninja nella tua mail

  • Tradizione e tecnologia per le scuole con Torno Kohime in Second Life

    27 Febbraio 2013

    Di Ivonne Citarella – Sociologa e Second Lifer Mettete una mostra di acquarelli, ben 60,  in cui un personaggio, Girumin – un simpatico ometto disegnato in stile naif – racconti i più importanti proverbi italiani, il tutto nella cornice virtuale ed immersiva di Second Life, esempio esaltante di un indovinato connubio tra la più antica tradizione italiana e l’avanzata tecnologia in 3D. Immaginate ora, e fatelo con gli occhi di un bambino, di mostrare questa iniziativa ad una classe delle elementari, di essere la loro guida virtuale magari travestita da un personaggio dei fumetti e di soffermarvi a commentare con loro ogni acquarello e  il proverbio al quale esso è collegato. Tutti converremmo nel pensare che per i bambini rappresenterebbe un’esperienza, oltre che ludica, al contempo innegabilmente formativa in quanto permetterebbe loro di entrare nel vivo di quella tradizione italiana, quella cioè  raccontata dai proverbi, oggigiorno messa da parte, con l’ausilio di uno strumento magico e fantastico: la virtualità. La solarità dei 60 acquarelli in mostra molto possono dirci sulla vivacità creativa della compianta Torno Kohime, una artista che in Second Life ha lasciato il segno ma non rendono giustizia al lato pionieristico di questa donna. Torno, infatti, è stata anche la fondatrice di Saturnia una land che oltre a coniugare cultura e arte, ha colto in pieno la versatilità di Second Life. Vediamo perché! Saturnia nacque per volontà di Torno che acquistò i primi 2.000 mq che presto divennero, con l’ingresso di altri soci (tra i quali voglio ricordarne almeno due Paidos Woodall e Aigor Cioc), ben 45.000, che furono trasformati in un enorme e splendido laboratorio scientifico, forse uno dei primi esperimenti virtuali volti all’apprendimento in ambiente immersivo. Infatti, vennero magistralmente riprodotte le macchine di Leonardo Da Vinci, gli esperimenti scientifici di Galileo Galilei, la catena del DNA, il Planetario, l’Inferno di Dante e i gironi, le tavole degli elementi chimici, l’atomo, il corpo umano e l’angolo della memoria. Oltre ciò, Saturnia rappresentò anche l’opportunità per molti artisti di poter esporre liberamente e gratuitamente le proprie opere e anche un luogo dove divertirsi e incontrare tanti amici nella discoteca “Baia Luna”. Esplorazione, interazione, condivisione, socializzazione, creatività, divertimento, tutti concetti che Torno era riuscita a far convergere in una sola land  grazie alla sua genialità che la spingeva sempre a migliorarsi, mettendosi continuamente in gioco e ciò grazie anche alle capacità dell’amico Silvestro Dagostino, suo braccio destro. Torno, diventò anche lei una builder e dedicava giornate intere a costruire, demolire, ricostruire con risultati brillanti, creando opere capaci di attrarre l’attenzione degli stranieri con i quali era riuscita, grazie anche alla sua versatilità relazionale e alla conoscenza delle lingue, ad instaurare ottimi rapporti di scambio culturale. Torno e la sua opera in Second Life resteranno indelebili anche oltre i confini virtuali poichè, dulcis in fundo, era un’affermata pittrice presente nel gruppo delle Belle Arti di Como, dei Pittori Canterini, dell’Italart di Lodi. Giorgio Falossi del Quadrato, Antonino De Bono di Arte più Arte e  Chetta della New Art Promotion sono i nomi di alcuni dei critici ed editori colpiti dalle sue creazioni. La sua attività si è divisa tra poesia, disegno e pittura. Il suo nome era Ya Angela Torno e questo portento di energia, pensate, ha visto la luce nel 1929! Quando l’età è solo un particolare!