Sono passati poco più di 5 anni da quando Steve Jobs presentò il primo iPhone: il device che, tra le altre cose, ebbe il merito di portare la cultura mobile alle masse. Già dalla seconda metà degli anni ’90 Nokia e Blackberry tentarono l’innovazione attraverso dispositivi che erano più di semplici cellulari con fotocamera (il 9500 Communicator era il sogno di ogni adolescente cresciuto con il principe di Bel-Air), ma i prezzi erano poco accessibili e l’idea troppo avanti con i tempi.
L’ingresso e la diffusione di smartphone sul mercato ha determinato numerosi cambiamenti nella società: dal modo di fare le foto al processo selettivo nello shopping passando per l’istruzione, senza contare le app che ci permettono di fare davvero di tutto. Oggi vi presentiamo 5 esempi brillanti attraverso i quali si mostra, nel bene e nel male, come l’evoluzione mobile ha cambiato la nostra vita ed il nostro modo di fare.
Angry birds quando aspettiamo l’autobus, Evernote per non dimenticarci la lista al supermercato, Shazam per conoscere il titolo della canzone in radio. Le potenzialità che gli smartphone hanno acquisito in questi ultimi anni sono portentose, ma ostacolano le Random Interaction: gli scambi comunicativi che due persone possono effettuare in comcomitanza di variabili totalmente casuali. Ciò che spesso non abbiamo presente è che da un’interazione casuale può nascere un rapporto fondamentale! Un ricercatore finlandese raccoglie nel Tumblr “We Never Look Up” i migliori scatti degli incontri quotidiani con le persone intente al proprio smartphone.
Il mobile traspone il piano delle comunicazioni interpersonali, che adesso avvengono nel virtuale quanto nel reale; il poter raggiungere persone distanti in modi diversi intensifica la frequenza delle comunicazioni, riducendo progressivamente il tempo di acquisizione del messaggio e di elaborazione di una risposta. Sherry Turkle, ricercatrice del MIT, ha analizzato il fenomeno dell’evoluzione mobile nel suo nuovo saggio, “Alone Together”. Il pensiero di Sherry può essere riassunto così:
“Siamo così impegnati a comunicare che non abbiamo più tempo di pensare e di instaurare legami autentici. Il dispositivo e i programmi danno all’utente un’illusione di maggior controllo sulla propria vita. [In Realtà] Il mondo produce più informazioni di quante non si possano elaborare; è una corsa che non possiamo vincere. Chi vuole essere veramente creativo e realizzare qualcosa deve ritirarsi [dall’essere perennemente connessi, NDR]”
Ecco l’illuminante intervento di Sherry intervento al TED dell’Università dell’Illinois
Il mobile non intensifica le comunicazioni solo nella temporalità, ma anche nello spazio: secondo il rapporto della World Bank del 17/07/12, tre quarti del mondo hanno accesso alla tecnologia mobile. Si tratta di un risultato che in occidente diamo ormai per scontato, ma nei paesi emergenti nascono nuove ingegnose applicazioni, dimostrando che la bontà di uno strumento sta nel fine del suo utilizzo; ecco gli esempi elencati nel rapporto:
Sin dal primo Kindle è possibile portare con sè centinaia di volumi in un unico dispositivo; la cosa interessante è che stanno nascendo numerose piattaforme per il download o anche il noleggio di ebook, proprio come se lo prendessimo dalla biblioteca; esemplare è il caso della Media Library della sala borsa di Bologna, dove si possono scaricare quotidiani, libri e riviste in formato digitale. I libri sono in formato criptato che si autoeliminano in 14 giorni.
Chi ha vissuto da adolescente i mitici anni ’90 si è ritrovato tra le mani la possibilità di contattare chiunque, a dei costi abbastanza sostenuti. Il Nokia 3310, praticamente indistruttibile, è stata l’icona di quella generazione, insieme al Sony-Ericsson T10, blu modello flip. Adesso con i mobile devices si possono fare cose che semplicemente prima non si potevano fare. E la velocità con la quale cambiano i modi per comunicare fa si che molte persone non sappiano più dove va il mittente e dove il destinatario su una busta da lettere.
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Windows ultimamente ha fatto leva sulla nostalgia della ’90 generation. Sia nel video che nell’infografica che segue viene sottolineata la potenzialità degli strumenti mobile: il superamento di limiti che diamo ormai per scontati.
Se siete nati anche voi in quegli anni, proprio come me vi ritroverete in quanto mostrato in questo articolo. Visto il passato, come vi immaginate il mobile del futuro?
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