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  • I migliori 10 spot di auto degli ultimi 25 anni

    25 Gennaio 2013

    Non è facile vendere un’automobile. Dopo la casa, è l’acquisto più costoso che un consumatore medio possa affrontare. Aggiungiamoci il fatto che il mercato è saturo in tutto il mondo occidentale, la benzina costa, la crisi del reddito morde e capiamo quanto sia ingrato il compito del creativo in questo segmento di mercato.

    Nel vendere un’auto, poi, ci sono due aspetti difficili da conciliare: da un lato, l’esigenza di mettere in luce prestazioni e caratteristiche tecniche; dall’altro, la necessità di trasformare l’acquisto in un fatto emozionale e in una dichiarazione di identità. Ecco spiegato perché, per molti anni, gli spot delle case automobilistiche sono stati una strana combinazione di lamiere traslucide e strade di montagna. Negli ultimi decenni, però, i creativi hanno fatto molti sforzi, con risultati sorprendenti. Proprio in questi giorni, in occasione del salone dell’auto di Detroit, la più importante associazione pubblicitaria americana, The One Club, ha ufficializzato la classifica dei 10 migliori spot di auto degli ultimi 25 anni. Vediamoli insieme.

    #10 – Jeep: “Snow Covered”

    In questo spot del 1994 ci sono le montagne, le gimcane, le strade innevate. Tutto l’armamentario visivo di un tipico spot auto. Il bello è che la macchina non si vede.

    #9 – Volkswagen: “Milky Way”

    Un viaggio tutto emotivo per lo spot Volkswagen del 1999. In origine la traccia scelta era “Under The Milky Way” dei The Church, ma i creativi furono fulminati da “Pink Moon” di Nike Drake. Lo spot fece balzare in classifica l’album del cantante.

    #8 – Volkswagen: “Lamp Post”

    Ironia british per questo spot del 1998 realizzato da BMP DDB London per la Volkswagen che è costruito tutto intorno al fattore prezzo.

    #7 – Nissan: “Toys”

    È il 1996. Toy Story, il primo lungometraggio d’animazione completamente sviluppato in computer graphic, è in circolazione ormai da un anno e ai creativi della Nissan viene in mente di dare corpo ai due poli che, da soli, risolvono tutto l’immaginario maschile: donne e motori. Con tanto di rivalsa simbolica sul biondo bellimbusto.

    #6 – Chrysler: “Born of fire”

    Nell’aprile del 2009 Chrysler fallisce. General Motors non se la passa bene. Detroit, capitale dell’industria automobilistica americana, inizia a spopolarsi. Born of Fire viene trasmesso due anni dopo, nel 2011, durante il Super Bowl, la finale di campionato del football americano che raccoglie più di 100 milioni di telespettatori nel mondo. Più che promuovere la nuova Chrysler, il commercial canta l’epopea di una rinascita, rilanciando l’orgoglio di una città intera che ha la sua identità nell’auto. Epico come solo gli americani sanno essere.

    #5 – Saturn: “Sheet Metal”

    Musica irresistibile per uno dei più riusciti spot costruiti sul concept “il consumatore al centro“.

    4 – BMW: “The Hire”

    Una capricciosa rockstar, un manager vendicativo, un autista spericolato. Sono questi gli ingredienti dell’adrenalinico spot di BMW del 2001. A moltiplicare l’effetto comico un’autoironica Madonna.

    3 – Volkswagen: “The Force”

    In zona podio troviamo uno dei più memorabili spot Volkswagen, tutto costruito sulla tenera comicità di un bambino alle prese con i suoi superpoteri. Un potenziale virale grandissimo, forse uno dei più riusciti spot di automobili dell’era digitale: a poche settimane dal lancio infatti aveva totalizzato già 30 milioni di visualizzazioni su Youtube.

    2 – Honda: “Cog”

    Al secondo posto della classifica dei 10 migliori spot di auto di sempre c’è lo spot Honda del 2003. La sequenza si apre con l’immagine di una rondella dentata che, rotolando lungo un piano inclinato, innesca una sorprendente macchina di Rube Goldberg, un sofisticato meccanismo progettato in maniera deliberatamente complessa per eseguire un’operazione semplice.

    1 – Honda: “Grrr”

    Al primo posto lo spot Honda del 2004 che grazie, ad animazioni suggestive e una canzoncina irresistibile, spiega la nascita del motore ecologico.