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  • Crowdvoice, il sito nato per dare voce e visibilità ai movimenti di protesta

    23 Novembre 2012

    Letteralmente “Crowdvoice” significa “voce della folla”. Un significato che sembra rispettare perfettamente l’intento di questo progetto con un nome così importante: dare voce e visibilità ai movimenti di piazza e di protesta del popolo in ogni parte del mondo, informando al di là di censure, propaganda o secondi fini. Un mezzo potente, creato dai ragazzi della Mideast Youth, che utilizza il linguaggio e le logiche dei social network per offrire uno strumento d’informazione di assoluta avanguardia, senza intermediari né possibilità di mistificazione. Attraverso il crowdsourcing, infatti, tutti gli utenti possono contribuire postando notizie, foto e video di un particolare momento di protesta in qualsiasi parte del mondo. I dettagli e le informazioni vengono aggiornate in tempo reale dai partecipanti alla protesta con una semplice registrazione, così come in real time avvengono smentite e denunce di mistificazione supportate da adeguate prove.

    La struttura di Crwodvoice ricorda quella di un social network ispirato a Pinterest, con un’home page composta da diverse board dalle quali è possibile accedere alle singole “voci”, e dove ogni voce è un movimento di protesta. Ogni board presenta moltissimi contenuti, multimediali e non solo: oltre alla gran mole di foto e video, catalogate e geolocalizzate, è possibile consultare infatti dati statistici accurati sul numero di civili partecipanti e del numero di forze dell’ordine impiegati sul campo, sui deceduti dall’inizio delle proteste e persino sui luoghi di tortura dei civili localizzati. Come esempio riportiamo la pagina dedicata alle proteste Siriane della Primavera Araba, dove sono disponibili oltre 16.000 video. La struttura grafica di facile consultazione, l’organizzazione, la mole dei contenuti e la partecipazione aperta e libera della comunità del web di tutto il mondo rende questo sito web una risorsa d’informazione importantissima, destinata ad una crescita continua. Rilevante è anche la sua grande utilità per la classe giornalistica, capace di seguire costantemente gli aggiornamenti e gli sviluppi dei movimenti di protesta nel mondo. Un’utilità che trova conferma nella candidatura di Crowdvoice al Google’s Journalism Prize, il contest di Big G per le migliori innovazioni nel campo del giornalismo on line. Ovviamente il sistema di verifica dei contenuti, in mancanza di un team impiegato a tempo pieno, non è sempre perfetto, ma Crowdvoice è innegabilmente un esempio eccellente di come le nuove tecnologie, unite alla partecipazione “social”, possano diventare un mezzo di forte cambiamento culturale e culturale.

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