Sono trascorsi esattamente 50 anni dalla prima messa in onda, negli USA, della serie cartoon “The Jetsons”.
Era il 23 Settembre 1962 e lo storico duo di produttori americano Hanna–Barbera, dopo aver immaginato e disegnato il passato con “The Flintstones”, tentava d’immaginare la realtà del 2062 con la famiglia Jetsons: tra l’altro primo show a colori dell’emittente televisiva ABC ad essere mandato in onda. L’avanguardia nell’avanguardia, insomma.
È vero, siamo solamente a metà strada, ma mezzo secolo dopo, quanto di quell’immaginazione si è trasformata in realtà quotidiana?
Prima di arrovellarci in un dettagliato confronto del tipo “prima e dopo”, possiamo subito dire che molte di quelle invenzioni sono effettivamente in fase di sviluppo oggi e chissà che tra 50 anni davvero noi non saremo su vetture volanti in giro per le nostre città…
Partendo dai componenti della famiglia possiamo iniziare il nostro raffronto, grazie all'articolo pubblicato su Creativity-online.
Ricorderete benissimo di Rosie, la tata – robot che serviva e riveriva tutti i componenti della famiglia. Nonostante fosse già considerata un vecchio modello per l’epoca, per la sua esperienza e per le sue doti “umane” non venne mai rimpiazzata con un nuovo modello di robot. Oggi i robot hanno fatto tanta strada e molta robotica è entrata prepotentemente nella nostra vita, ma per l’inserimento nella nostra quotidianità di robot ad immagine e somiglianza umana ci vorrà ancora del tempo.
Uno tra i più evoluti androidi è comunque ASIMO di Honda, in grado di camminare, ballare, salire e scendere le scale, giocare a calcio e riconoscere anche le persone chiamandole per nome. Ma da qui a chiamarlo Rosie... forse meglio attendere il 2062!
50 anni fa… pardon, nel 2062, il capo famiglia Jetsons, George, si lamentava spesso del suo carico lavorativo di ben 4 ore giornaliere. Facendo cosa? Premendo un bottone (George ed Homer hanno qualcosa in comune).
Direi che qui siam proprio fuori strada. Nonostante i progressi tecnologici che hanno talvolta alleggerito alcune mansioni, le ore settimanali di lavoro – complice anche la crisi che spesso rende necessario arrotondare con qualche lavoretto extra – sono aumentate. Non di rado ci si porta anche il lavoro “in casa”. Meglio poi non parlare delle abitudini lavorative di certe culture.
Capitolo viaggi… sulla Luna. Qui ci siamo, ma a che prezzo?
Nella serie cartoon andare sulla Luna è qualcosa di ordinario; oggi alcuni gruppi privati, tra i quali la società Excalibur Almaz offrono, in prenotazione, il suddetto viaggio.
Disponibilità effettiva 2015, se avete un gruzzolo da parte (giusto 125 milioni di Euro) tenetevi pronti.
Troppo costoso? Per 200.000 sterline, il magnate della Virgin Richard Branson, offre un giro intorno alla terra.
Mi vedi? Si, io ti vedo, e tu?
La videochat, era per i Jetsons all’ordine del giorno. Ed è, in effetti, all’ordine del giorno anche per noi.
Computer, smartphone, oramai sarebbe per noi impossibile immaginare una vita senza Skype, Facetime, etc. Se magari in Italia migliorassero la potenza della banda non sarebbe male: non mi sembra che i Jetsons avessero problemi di lag.
Auto a benzina? Ce l’ho! Auto a gas? Ce l’ho! Auto elettrica? Ce l’ho! Auto volante? Ce l’… ops!
Ecco, qui non vedo grandi evoluzioni. Mentre George, Jane, Judi, Elroy e il cane Astro scorrazzavano allegramente con vetture volanti, noi, 50 anni dopo, siamo più imbottigliati che mai nel traffico delle nostre caotiche città.
È vero, una società americana è pronta a lanciare sul mercato un modello di auto volante, il Terrafugia Transition, ma allo stato attuale delle cose non vedo grandi progressi all’orizzonte.
3D, flat screen, ologrammi, etc.
Hanna – Barbera, disegnando televisori dallo schermo piatto, visuali 3D e ologrammi, ci avevano visto davvero lungo.
Oggi tutto questo è possibile. Anche per quanto riguarda gli ologrammi, forse non ancora divenuti così diffusi in ambito consumer, ci si muove velocemente. Non è raro vedere sul palco, in alcuni concerti, riapparire cantanti morti per dar vita ad insoliti (macabri?) duetti.
A proposito di cantanti… In una famosa puntata, Judy vince un biglietto per assistere allo spettacolo di un noto cantante pop, tale “Jet Screamer” che nella sua canzone intonava parole senza senso in un video che ci può ricordare da vicino quelli odierni.
Si dice in giro che Justin Bieber abbia preso spunto da lui… (baby, baby, babyyy).
Di raffronti ce ne sarebbero tanti, come tante sono le puntate e le serie andate in onda negli anni ’60, ma noi ci fermiamo qui; magari, presi dalla curiosità, anche voi andrete a ripescare qualche vecchia puntata per scoprire quanto in là coi tempi era all’epoca la famiglia Jetsons.