Probabilmente Barack Obama non sarà stato, a livello politico e decisionale, la grandissima rivoluzione che i suoi elettori (e noi cittadini Europei) si attendevano. Ha avuto difficoltà, intoppi, ma tra qualche riforma di grande significato e qualche contraddizione arriva alle elezioni per il suo secondo mandato con ancora un margine di fiducia considerevole.
Al di là dell'aspetto politico, però, c'è qualcosa che Obama ha completamente rivoluzionato: la campagna elettorale. Nel 2008, con una massiccia campagna digitale, ha tagliato completamente i ponti con il passato. Certo, restano le strette di mano e i baci ai bambini, ma adesso sono un "contorno" alla strategia primaria, fatta di contenuti virali, siti web, applicazioni e condivisione. L'ideale per accaparrarsi praticamente tutti i voti dell'elettorato più giovane, stregato da questa figura moderna e rivoluzionaria e molto sensibile al tema.
"Yes We Can" segna il confine tra il vecchio e il nuovo della politica e, come sempre, ha segnato un punto di partenza e non di arrivo. Quest'anno, infatti, i due contendenti Mitt Romney e Barak Obama si stanno sfidando a colpi di status e tweet, con una forza ed un investimento nei contenuti digitali molto più considerevole rispetto solo a quattro anni fa.
Al momento è in vantaggio Obama, con oltre 28 milioni di fan contro i poco più di 7 di Romney. Ma il vantaggio di Obama sta nell'altissimo engagement ottenuto nel 2008, periodo d'oro di Facebook, quando Romney magari ancora non sapeva nemmeno cosa fosse un social network ;-)
Non bisogna quindi lasciarsi ingannare dai numeri, troppo freddi per spiegare qual è l'andamento di questa campagna fatta a suon di click. Attualmente, infatti, le iniziative social di Romney hanno un seguito molto maggiore rispetto alle stesse di Obama (basti pensare alle pagine fan create per le due convention). Ma ciò che fa specie è il vantaggio di Romney in termini di engagement, con un vantaggio percentuale quasi abissale su Obama.
La lotta è apertissima, ma è principalmente un aspetto che non va sottovalutato: la possibilità per i candidati di valutare alla perfezione le preferenze e gli interessi del proprio elettorato potenziale. Un'indagine di questo tipo è stata compiuta da SocialCode, che ha analizzato gusti e preferenze sui social network dei sostenitori di Obama e Romney.
Se Obama può contare su un fortissimo appeal sulle donne tra i 18 e i 44 anni, Romney può contare su un elettorato più maturo, ottenendo i favori della maggioranza degli uomini over 50.
Simpatici anche i collegamenti ccon i gusti ommerciali: i supporter di Obama sono matti per la Powerade, mentre quelli di Romney guardano prevalentemente Fox News. E non sorprende che i salutisti che preferiscono mangiare biologico siano dalla parte del sanissimo attuale presidente degli USA.
Un punto d'incontro? Pare che in America la maggior parte di chi si impegna politicamente (e quindi esprime una preferenza sul proprio profilo) sia matto dei grill di George Foreman.
Appare quindi più che una provocazione poter asserire che grazie ai social network è oggi possibile tracciare un profilo preciso dell'elettorato medio democratico o repubblicano, il che rappresenterebbe un'arma potentissima per i candidati politici, con la possibilità di personalizzare al massimo il messaggio da veicolare.
In questo caso la vittoria andrà non solo a chi sarà più bravo sul piano politico, ma anche a chi saprà governare meglio il flusso di dati 2.0.