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  • I fallimenti più clamorosi di Virgin

    24 Aprile 2012

    Richard Branson è il magnate britannico che ha dato vita sul calare degli anni ’60 ad una delle realtà imprenditoriali più importanti del globo. Il marchio Virgin raggruppa 35.000 dipendenti che presidiano diversi settori tra i quali: media, intrattenimento e turismo. Sotto il marchio Virgin sono nate più di 100 aziende, e se consideriamo che a tutti capita di sbagliare, figuratevi se non sia capitato anche a Branson. Alcuni dei suoi fallimenti sono stati spettacolari quasi quanto le sue “gesta”.

    Di recente su un blog americano, il CEO ha affermato di aver perso il conto dei suoi fallimenti:
    “Mia madre mi ha inculcato fin dalla tenera età il principio secondo il quale è sbagliato rimpiangere il passato. Ho provato a trasportare quest’insegnamento negli affari. Negli anni, io e il mio team non abbiamo lasciato che errori,contrattempi o fallimenti ci buttassero giù. Anche quando un’azienda falliva, cercavamo nuove opportunità per vedere come capitalizzare altri gap del mercato.”

    Virgin Cola

    Il caso della Cola è forse il più celebre ed il più oneroso ma è anche il preferito da Branson per vari motivi: ha avuto l’occasione di guidare un carro armato a Time Square e ha creato una bottiglia a forma di Pamela Anderson.  L’insegnamento più grande: mai sottovalutare il potere dei leader di mercato. “Non ripeterò mai più l’errore di credere che le grandi compagnie siano dormienti”

    Virgin Vie, i cosmetici

    Ebbene sì anche nella cosmesi! Virgin Vie era una linea di cosmetici in vendita online, nei negozi Virgin, e alle feste a casa. Dopo la chiusura dei negozi causata delle vendite deludenti, il marchio si focalizzò sulla vendita diretta e divenne Virgin Vie At Home. Nel 2009 Virgin è uscita dagli affari perdendo 8,8 milioni di sterline. Attualmente l’attività si chiama soltanto Vie At Home.

    Virgin come Victoria’s Secret

    Il brand Virginware voleva fare la guerra ai prodotti Victoria’s Secret e all’inizio sembrava esser partito bene, le vendite su internet c’erano e giustificavano l’apertura di 30 negozi tra il 2003 e il 2004 (venne addirittura costruito un flagship a Carnaby Street a Londra). Nell’aprile 2005 le vendite sono crollate e il brand è fallito svendendo oltre 35.000 capi d’intimo nel luglio dello stesso anno!

    Virgin Charter

    In questo caso è stata la recessione globale a tagliare le gambe all’idea di Sir. Branson. La compagnia aveva sede a Bruxelles e doveva avere un posizionamento simile a quello di EasyJet, ponendosi come suo competitor e offrendo voli a prezzi stracciati. Virgin Charter è stato lanciato nel 2007 con lo scopo di vendere delle gambe “vuote”, questo è il termine tecnico per definire quei voli che sono disponibili quando un jet privato torna al suo aeroporto di partenza dopo aver consegnato i passeggeri a destinazione. Sfortunatamente, la recessione messo un freno l’intera industria jet privato e la società ha chiuso i battenti nel 2009.

    Virgin Clothing

    Nel 1998 fu lanciata la linea d’abbigliamento Virgin per un target specifico: 18-35 anni. La linea fu distribuita solo in UK in piccoli negozi e nei department store. Saatchi & Saatchi ideò la campagna di lancio (in alto) ma nonostante gli sforzi di marketing nel 2000 fu chiusa l’attività a seguito di una massiccia perdita di investitori.

    VirginStudent, il social network

    Il sito creato da Virgin nasce come una community che ha tutte le funzioni dell’attuale Facebook: bacheca, album fotografici, profili e richieste di amicizia. Un vero e proprio peccato perché considerando che il lancio del sito è datato 2000, ora tutto il mondo parlerebbe di Virgin come la più grande social realtà. Qualcuno azzarda addirittura che la nascita di MySpace abbia a che fare con questo fallimento.

    Capitolo Abiti da Sposa

    Ecco a voi il finale col botto, vedere Sir. Branson vestito da sposa vi fa capire, forse, quanta serietà ci sia dietro ad alcuni dei suoi investimenti. Virgin Brides era la catena di negozi d’abbigliamento da cerimonia che nel 1996 aprì in alcune località del Regno Unito. Nonostante la rasatura effettuata dal Boss per il lancio del brand, nel 2007 gli ordini cessarono e tutto ciò che rimase furono i debiti.