Finalmente in Italia iniziamo a preoccuparci seriamente delle nuove generazioni di imprenditori. Lo dimostra l'esordio di una nuova forma societaria, la Società Semplificata a Responsabilità Limitata.
Diamo allora un'occhiata alle principali differenze introdotte dal neonato articolo 2463 bis.
I Soci
Secondo la nuova legge, solo le persone fisiche con meno di 35 anni potranno fondare una Ssrl. Il vincolo permane per tutta la vita della società, per questo al raggiungimento della soglia sono consentite tre alternative: sciogliere la società, estromettere i soci anziani o trasformare la società.
Il Capitale
La società semplificata non richiede il versamento minimo di 10.000€ come nelle Srl. Il capitale sociale minimo è fissato al valore simbolico di 1€ , ottima notizia per chi vuole iniziare investendo somme non sempre abbordabili. In compenso sono consentiti solo conferimenti in denaro, con le modalità già previste per le SRL (art 2342).
La Costituzione
Un'importante novità di questa fase riguarda il notaio, che sparisce! I documenti societari, infatti, dovranno essere redatti sotto forma di Scritture private in base alle indicazioni presenti del codice civile. Gli amministratori dovranno poi depositare la documentazione presso il Registro delle imprese, che entro 15 giorni procederà alle opportune verifiche e all’iscrizione della Società, che da questo momento verrà ad esistere (art 2189). E' prevista poi un'ulteriore agevolazione, cioè l'abolizione di diritti di segreteria e bolli.
Non è ben chiaro se la comunicazione dovrà avvenire per via telematica, ma se fosse così, allo stato attuale delle cose, sarà necessario recarsi da un intermediario abilitato alle comunicazioni con il registro delle imprese.
In sostanza, il nuovo articolo introduce novità soprattutto per la fase costitutiva, mentre per tutto il resto rimane valida la legislazione vigente per le Srl.
Qualche valutazione: i pro...
L’unico vero grande vantaggio è quello economico. Il costo per la costituzione delle Semplificate potrebbe infatti essere nullo o arrivare a poche centinaia di euro, niente in confronto ai 2500 € richiesti da un notaio per la costituzione di una normale società di capitali.
L'introduzione della nuova forma societaria punta anche ad uno snellimento della procedura burocratica, che in effetti avviene, ma in un primo momento potrebbe non tradursi in un risparmio di tempo per l'utente, visto che dovrà svolgere tutte le pratiche da solo.
Per quantificare meglio i benefici però occorre aspettare l’uscita dei decreti attuativi che determineranno prassi, modulistica e schema da seguire per la redazione dei documenti societari.
... e i contro
E’ divertente notare come tutte le principali novità siano state oggetto di critiche, partendo dall’ammontare minimo di 1€ del capitale, non sufficiente per ottenere credibilità, fino alla scelte riguardanti l'età.
Infatti per molti sembra esagerata la rigidità del vincolo dell'età. Perchè non eliminare direttamente tali costi piuttosto che rimandarli di qualche anno? Ci sarebbe qualcosa da dire anche sulla soglia di 35 anni, poiché spesso in Italia a quell’età ci riteniamo poco più che adolescenti! :)
Il mondo delle Startup, invece, vede sfumare la possibilità di ottenere finanziamenti in cambio di equity, perchè nella maggior parte dei casi si cercano capitali attraverso fondi di investimento.
Preoccupa anche il livello di sicurezza.Chi controllerà l’identità dei soggetti e l’autenticità delle firme? Prima se ne occupava il notaio, ma ora? Rischiamo di semplificare ulteriormente la vita a chi specula utilizzando prestanome o addirittura inserendo persone nella società senza il loro consenso?
È davvero questa la soluzione per incentivare i giovani?
Il costo di un Srl è indubbiamente eccessivo e incide negativamente sul bilancio di una Startup alle prime armi, ma non può essere questo il motivo per cui non si riesce a sfondare. Si può iniziare con contratti meno onerosi e che richiedono meno adempimenti fiscali e legali, per poi passare, qualora lo fosse necessario, a un società di capitali.
La SSRL è un inizio, è uno dei motivi per cui oggi è più facile fare impresa, ma soprattutto ci fa capire che le istituzioni pensano anche ai giovani e questo non può essere che positivo.
Ma se davvero l’obiettivo è puntare sui giovani, il primo passo da fare è investire sulla loro formazione “imprenditoriale”. Trovare e sviluppare un’idea non è una passeggiata e richiede un’apertura mentale e un bagaglio che non tutti possono vantare.