Nell’era del digitale avere la percezione di quanto stiamo inquinando in termini di emissioni di CO2 sembra difficile, poichè non vediamo immediatamente con i nostri occhi gli effetti negativi sull’ambiente. Per questo è ancora più doveroso ridurre l’impatto delle nostre attività sul pianeta.
Per farlo servono mezzi, e non è detto che web e social network non possano fare al caso nostro: le prime cose di cui potremmo avere bisogno potrebbero essere motori di ricerca che controllano le proprie emissioni di CO2 e reti adeguate di comunicazione, ad esempio una community mondiale sull’ambiente. E se vi dicessimo che esistono già? Andiamo a scoprirli! 😉
Parola d’ordine ‘sostenibilità ambientale’: è questo l’obiettivo che si prefigge Ecosia, un motore di ricerca fondato da Christian Kroll in associazione con Bing ,Yahoo e il WWF. Lanciato nel 2009, devolve l’80% dei ricavati in favore della salvaguardia della foresta pluviale. Salvarne un solo ettaro significa impedire a 600 tonnellate di CO2 di entrare nell’atmosfera. Inoltre il server di Ecosia funziona a energia verde fornita da Greenpeace Energy, bilanciando in questo modo la quantità di CO2 rilasciata dai server di Bing e Yahoo.
Grazie alla partnership con Vigilink e Skimlinks le ricerche vengono inoltre integrate con EcoLink, che permette di fare acquisti cliccando su link di società affiliate e che pagano una percentuale (dal 2 al 5 % del prezzo d’acquisto) a Ecosia. Ovviamente senza costi aggiuntivi per l’acquirente!
Per incrementare la propria attività la società favorisce lo scambio di idee, in quanto le sfide della sostenibilità globale richiedono innovazione e versatilità: ecco che nella pagina iniziale è possibile accedere al Tumblr del progetto.
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Eye on Earth è una nuova rete multilingua che sfrutta il cloud computing Azure, creata dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) in collaborazione con Microsoft e che offre la possibilità di hostare, condividere e localizzare dati ambientali provenienti da qualsiasi parte del mondo. Una comunità on-line in cui vengono combinati dati scientifici e osservazioni in tempo reale, dalla qualità dell’aria e dell’acqua all’inquinamento acustico.
A tal proposito Noise Meter, una nuova app mobile disponibile per Android, iOS e Windows Phone 7.5 consente agli utenti di acquisire i valori di rumorosità ambientale sui propri dispositivi mobili e caricarli istantaneamente nel database di NoiseWatch.
L’interfaccia che viene presentata all’utente è di facile intuizione e consente di spostarsi, tramite immagini da satellite fornite dalla Nasa, sulle zone d’interesse e sapere così i dati relativi alle condizioni ambientali del luogo.
Che questo grande occhio (lungi da quello del Grande Fratello!) sia l’inizio di un cambiamento? Una cosa è certa tramite questo network innovativo ognuno di noi ha la possibilità di essere parte del cambiamento.
Ecosia e Eye on Earth: che dire, pollice (verde) in su! 🙂
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