E' già disponibile su Amazon la biografia autorizzata di Steve Jobs, scritta da Walter Isaacson, la cui promozione è accompagnata da una serie di video teaser che ne anticipano alcuni contenuti. Uno dei più interessante riguarda il parere di Jobs su Zuckerberg:
Parliamo di social network al plurale ma io non ne vedo nessun altro là fuori a parte Facebook. Solo Facebook, loro domineranno. Ammiro Mark Zuckerberg. Lo conosco poco ma lo ammiro per non aver venduto. Perché vuole costruire un'azienda. Lo ammiro molto.
Parole che risultano ancora più lusinghiere rispetto alle critiche che invece riserva ai propri rivali.
"They just don't get it", afferma Jobs. Non ci arrivano proprio.
A Larry Page, una volta divenuto CEO, consiglia: "Non fate prodotti per tantissimi mercati come la Microsoft, focalizzatevi. E non cercare di essere un CEO troppo gentile" e quando il suo biografo gli chiede se secondo lui il modello della Microsoft funzionasse, Jobs risponde: "Sì, funziona, ma solo se non ti dispiace fare prodotti schifosi".
Del resto, se non altro in base a tutti gli articoli che abbiamo letto in questi giorni, ormai si sa, Steve Jobs non era uno che le mandava a dire e a quanto pare Isaacson ha cercato di restituire un ritratto quanto più onesto possibile del fondatore di Apple. La stessa Lauren Powell, moglie di Jobs gli ha suggerito: "Sii onesto rispetto ai suoi fallimenti e i suoi punti di forza. Ci sono parti della sua vita e della sua personalità che sono veramente incasinati. Non dovresti cancellarle. Mi piacerebbe che fosse tutto raccontato con sincerità."
Ritroviamo nelle parole di Steve Jobs pensieri condivisi già da Zuckerberg, durante la presentazione della videochat di Facebook quando disse "faremo sempre meglio di un'azienda che fa milioni di cose" (cristallino il riferimento a Google), nonché quello dello stesso ingegnere di BigG, Steve Yegge che affermava "Google + è una reazione istintiva, uno studio a breve termine, basato sulla nozione errata che Facebook ha successo perché hanno costruito un grande prodotto. Ma non è per questo hanno successo. Facebook ha successo perché ha costruito un’intera costellazione di prodotti […] c’è qualcosa per tutti [...] Non possiamo continuare a lanciare prodotti e pretendere che tornino indietro in magiche piattaforme estensibili. Abbiamo provato e non funziona".
L'impressione è che quindi Jobs e Zuckerberg siano accomunati da una vision, da una dedizione verso le proprie creature, difficili da ritrovare negli altri giganti che popolano il panorama tecnologico contemporaneo. Ed è proprio in virtù di quella forma mentis, che possiamo azzardare l'ipotesi che quella maniera "visionaria" di fare business del "genio creativo" di Cupertino possa sopravvivere grazie al fondatore del Social Network.
Per altre anticipazioni sulla biografia, date un'occhiata al video in inglese della CBS: