La sospensione dell' attività del motore di ricerca Ask.com, e la chiusura di due delle sue sedi comunicata dal presidente Doug Leeds sul blog aziendale, ha definitivamente segnato la fine dell'era del web 1.0. Nato nel lontano '96, rappresentato dall'icona del maggiordomo, Ask.com si era subito guadagnato la fama di "big" tra i search engine, ma a causa anche della concorrenza di Google, si è ritrovato ben presto, secondo i dati Nielsen, al sesto posto con un utilizzo del 2%.
Muovendosi nella stessa direzione di Quora, il social network basato sulla condivisione della conoscenza, e condividendo la sorte toccata ad altri motori di ricerca, come Altavista, Lycos e Excite, da Luglio scorso Ask.com punta al segmento delle domande e risposte on-line, attraverso un rinnovamento ed un riposizionamento in chiave social e mobile. Il valore aggiunto di questo ritorno alle origini, infatti, è la capacità di veicolare le domande direttamente agli utenti più esperti, oltre che alla community, e di identificare le aree di interesse di ciascuno attraverso l'integrazione dei profili LinkedIn e Facebook. Inoltre, la nuova interfaccia e l' app disponibile per iPhone consente un alto livello di personalizzazione introducendo anche la geolocalizzazione.
Per offrire un'esperienza unica ad ogni utente, Ask.com effettua un merge delle informazioni ritenute più rilevanti dai profili dei principali social network in cui si è iscritti, ricreando così un'interfaccia personalizzata attraverso la quale si può navigare per aree tematiche e prevedere anche la tipologia di domande che verranno sottoposte alla community. Seguendo l'esempio di Twitter, anche Ask.com segnala gli utenti da seguire in base agli argomenti condivisi.
I contenuti user-generated e la condivisione delle informazioni sarebbero i fattori chiave che, secondo Antonio Gulli, direttore Advanced Search Products di Ask.com, cambierebbero le ricerche on-line orientandole verso una nuova direzione, in stile 2.0, più aperta alla partecipazione degli utenti e, per questo, anche più efficiente. La mission di Ask.com, infatti, è quella di fornire risposte affidabili ed immediate alle domande degli utenti che, quotidianamente aggiungono nuovi quesiti, di diverso genere, ai 400 milioni già presenti nel database.
Una promessa che viene mantenuta e soddisfatta in maniera eccellente dal punto di vista mobile, perchè, la velocità è un elemento fondamentale, come sottolinea Leeds infatti "le persone non devono aspettare di avere un computer disponibile per poter vedere la risposta alla loro domanda" ed ecco perchè, già a Novembre, il lancio dell' app per iPhone ha realizzato un grosso successo, sia in termini di download (l'app disponibile su iTunes Store è diventata la numero 1 nella sua categoria superando quelle dei colossi come Google e Bing), sia per il forte incremento delle domande aggiunte al network Ask.com.
L'ultima relesse dell' app permette di effettuare ricerche basate sulla geolocalizzazione e proprio questa feature potrebbe costituire il fattore chiave per differenziarsi nel segmento Q&A già affollato da Yahoo Answer, Google e Quora. Grazie al supporto di CityGrid, il network di advertising location-based, è possibile selezionare un posto e chiedere informazioni su di esso. Ad esempio, si può chiedere un parere sul ristorante più vicino, sulla presenza o meno di fila agli sportelli di un ufficio pubblico e in pochi secondi la domanda viene indirizzata agli utenti più vicini o alle persone che conoscono già quel posto. Inoltre, grazie al comodo slider dell'interfaccia, si possono visualizzare tutte le domande e risposte fino a una distanza massima di circa 2 km.
Per ora, oltre all' app per iPhone, il servizio web è disponibile esclusivamente su invito .
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