Si è svolta il 17 luglio a Bologna la prima conferenza dei sindaci di Foursquare. L'evento ha avuto un grande successo e i partecipanti hanno anche avuto 30 minuti per dialogare in video conference tramite Skype con Dennis Crowley, il creatore del social network rivelazione dell'anno.
Noi Ninja, che abbiamo iniziato a parlarvi di Foursquare già mesi fa, non potevamo rimanere indifferenti e abbiamo pensato di raccontarvi l'evento attraverso le parole di chi ha avuto l'idea di realizzarlo.
Eccovi quindi l'intervista che ci hanno gentilmente concesso Roberto, Francesca e Tommaso, tre dei quattro organizzatori.
Ciao ragazzi, innanzitutto chi siete e perché avete pensato di riunire fisicamente i sindaci di Foursquare?
Roberto: siamo Roberto, Francesca, Tommaso e Lisa.
Come ci è venuto in mente di organizzare il nostro evento? Beh, le idee migliori vengono all’improvviso, quando meno te lo aspetti e stai facendo tutt’altro. A me e Francesca è venuta in treno, mentre ci spostavamo da una conferenza all’altra. D’improvviso l’idea: perché non organizziamo la prima Conferenza dei Sindaci di 4sq? C’è la Conferenza delle Regioni, potrà pur esserci l’Assemblea dei Sindaci Virtuali!! Di lì ne abbiamo parlato con Tommaso, che ha aderito di schianto, e con Lisa che ci ha dato una mano sull’organizzazione. Tutto qui: il divertimento come forza creativa. Quindi mentiremmo se ti dicessimo che abbiamo elaborato una grande strategia di cui la Conferenza era solo il primo passo... In Mimulus facciamo così normalmente: seguiamo le cose che accadono sulla Rete (e ne accadono tutti i giorni) e immaginiamo come potrebbero essere utilizzate, per noi e per i nostri clienti. Spesso sono iniziative semplici e poco impegnative, altre volte sono più articolate. L’importante è che siano piacevoli e leggere da sostenere.
Francesca: mi permetto di aggiungere che ho dato una grossa mano perché l’evento si facesse davvero. In verità l’idea è stata di Roberto, e normalmente io mi comporto così: su 10 idee che mi racconta, gliene “sego” 9. Quando mi ha detto della Conferenza, ho pensato: “non posso dirgli di no anche stavolta...”. E così è cominciato tutto :)
Tommaso: di fatto era l’unico modo per sbloccare lo swarm badge [il badge che riceve chi partecipa ad un evento su Foursquare che coinvolge più di 50 persone, n.d.r.] in Italia! :)
Una volta deciso di realizzare il raduno, com’è stato possibile realizzarlo? È stato facile contattare i sindaci e riunirli tutti?
Francesca: Per realizzarlo, innanzitutto abbiamo dato spazio a tutto quello che ci passava per la testa. Confesso che, da vera serpe, avevo escogitato modi con cui distinguere coloro che avevano già conquistato una mayorship da chi era semplice “utilizzatore” o addirittura privo di un account su 4sq. Sì, cose cattive: ad esempio un catering bellissimo, con piatti veri, posate e bicchieri di cristallo per i sindaci – e un altro molto triste, con le cose di plastica, i tavoli non apparecchiati, i succhi di frutta nei cartoni per i poveri non-sindaci. Poi ci siamo mossi a verificare i quattro aspetti che ritenevamo indispensabili per la buona riuscita dell’evento, e perché fosse diverso da tutti quelli cui avevamo partecipato fino ad allora:
1. location non-convenzionale, bella, piacevole da vivere e accogliente per chiacchierare con amici vecchi e nuovi;
2. spessore dei contenuti, anche se su una materia nuova e ancora poco esplorata;
3. canale diretto con Dennis Crowley;
4. ciliegina sulla torta: l’ospite a sorpresa.
E abbiamo cominciato le verifiche: l’ospite - Paolo Cevoli, assessore di Roncofritto con il suo personaggio Palmiro Cangini - ha dato subito la sua disponibilità, fissando la data in agenda; Dennis ha risposto alla mail di Roberto dopo 15 minuti; Lisa ci ha suggerito la location pochi giorni dopo ed era libera; le persone cui Tommaso ha chiesto la disponibilità a partecipare e a intervenire hanno accettato in pochi giorni. A quel punto non potevamo più tirarci indietro: tutto diceva che si poteva fare, e lo abbiamo fatto.
Abbiamo radunato 60 Sindaci in pochissimo tempo, e tanti altri avrebbero voluto partecipare. Nonostante la data (sabato 17 luglio), nonostante la città (una Bologna a 40°)... Ha sorpreso anche noi l’interesse che abbiamo suscitato! E pensare che siamo partiti quando ancora in Italia si parlava così poco di 4sq...
Tommaso: tra “Sindaci” ci si conosce tutti o quasi. Era un paio di mesi che gli utenti più smanettoni si scambiavano pareri, primi giudizi, si stuzzicavano e provavano a vedere il servizio oltre il gioco della mayorship. La 4sqconf era solo l’occasione per trovarsi fisicamente a parlarne insieme. Un’esigenza confermata in pieno dalla disponibilità degli invitati, che hanno accettato senza riserva in un caldissimo sabato estivo.
L’evento ha avuto una discreta risonanza sul web e non solo, dall’esterno sembra che sia stato un successo. Visto dall’interno e da “dietro le quinte” ce lo potete confermare?
Roberto: dopo l’evento sono usciti molti post che ne hanno raccontato sia i contenuti che gli aspetti più “di contorno” e organizzativi. In generale emerge grande soddisfazione su entrambi gli aspetti. Ovviamente quello che ci soddisfa di più sono i commenti entusiastici sull’organizzazione: sulla qualità dei relatori non avevamo alcun dubbio!
Francesca: visto da dietro le quinte, c’è da dire che non ci aspettavamo di riuscire a organizzare un evento come questo, e così bene, senza diventare matti e senza sacrificare altri progetti, sonno e tempo dedicato alla vita personale. Siamo curiosi di vedere dove ci porterà la 4sqconf.
Quali sono i temi principali e gli aspetti più interessanti emersi dalla Conferenza?
Tommaso: Volevamo considerare lo stato delle cose come il punto di partenza per la discussione e evitare l’effetto “quanto siamo belli, quanto siamo fighi”. Così sono emersi temi critici sui quali spesso non tutti si sono trovati d’accordo.
Uno degli argomenti ricorrenti è stato il confronto con Gowalla, principale competitor, che allo stato attuale è un prodotto tecnicamente migliore. Girata la domanda a Crowley la risposta è stata alquanto soddisfacente: Gowalla è un’ottima app, 4sq è una piattaforma social.
La privacy, al di là dell’essere molto onnipresente in ogni discussione sull’online, è stato altro oggetto di discussione. Noi siamo molto legati alla nostra riservatezza, avvertiamo le conseguenze di una gestione leggera, i giovanissimi non si pongono questi problemi. Dall’alto, da Facebook in giù, sembra che sia in atto un ridimensionamento generazionale della privacy. Ma il dubbio di una forzatura strumentale rimane.
Da ultimo lo spunto di Stefano Mizzella di considerare 4sq come parte di un percorso di CRM o meglio di Social CRM è stato molto apprezzato. Ho l’immodesta impressione che la location e la qualità dell’organizzazione, oltre allo spassoso intervento di Paolo Cevoli, hanno messo in secondo piano i contenuti e le discussioni emerse nella giornata.
Pensate che ci sia qualche peculiarità italiana nell’uso di Foursquare che ci distingue dagli utenti di altre nazioni?
Roberto: Sicuramente l’essere la nazione con il rapporto persone/cellulari più alta al mondo può rappresentare una grossa opportunità, perché la leva di successo per 4sq è l’accesso mobile. Per contro la generale assenza di wi-fi gratuito, a parte alcune isole felici, può essere una limitazione alla creazione della massa critica necessaria per rendere profittevole ciò che ora è soprattutto un gioco.
Però il vero ostacolo che potrebbe rallentare la diffusione di questo servizio in Italia è che stranamente, tutto ciò che ha una forte dimensione di gioco, viene percepito dalle aziende come lontano dal business, come una perdita di tempo. E’ vero, probabilmente oggi quelli che si divertono con 4sq sono solo degli “scoppiati”, come ci ha battezzato affettuosamente il nostro amico Paolo, ma ridurre questi fenomeni a “giochi per perditempo” è il modo migliore per non catturarne le opportunità.
Tommaso: In questo momento vedo tante persone giocare a sperimentare usi atipici, talvolta “creativi”, dei check-in. E altrettante persone che li deridono beatamente. C’è sempre questa frenesia di gridare “Fuffa!” o in alternativa “Rivoluzione” in questo paese che manca il tempo di capire come, cosa, quando e affrontare il naturale percorso di apprendimento. Anche tra le persone che si occupano di social media e strumenti di comunicazione online si tende sempre a voler capire e realizzare tutte le potenzialità senza passare per il lavoro sul campo. In questo siamo ancora molto immaturi in generale rispetto agli altri paesi.
Per il resto, offerte e promozioni a parte, non mi pare ci siano chissà quali differenze negli Usa o in Indonesia (il secondo mercato di 4sq). Per ora ci si diverte in uno dei primi servizi di social networking che ha sdoganato piccole dinamiche di gioco.
Gianluca Diegoli di Minimarketing nella sua presentazione ha proposto alcuni “motivi per dubitare di Foursquare”. Che ne pensate?
Roberto: sono d’accordo con Gianluca. Tutti gli strumenti, ambienti, social network che quotidianamente fanno la loro comparsa sulla rete hanno punti di forza e punti di debolezza. Nessuno di loro è perfetto e tutti potrebbero scomparire dalla sera alla mattina. 4sq ha indovinato alcuni elementi giocosi, ora resta da vedere quali azioni faranno per convertire il divertimento delle persone in opportunità business per le aziende. Al momento è una grande opportunità business per loro stessi.
Francesca: anche io concordo pienamente; mi piacciono le cose perfettibili, quelle che possono continuamente migliorare, cambiare, portarmi dove mai avrei pensato di andare e svelare opportunità che non avrei immaginato. Il web, quello “buono”, è fatto così. Certi aspetti di 4sq devono necessariamente cambiare; e credo che da NY abbiano ben presente quali siano le priorità per migliorarlo, sia come esperienza di gioco che come potenzialità per farci ben altro che una gara a punti con gli amici.
Tommaso: mi trovi d’accordo su tutti i 14 motivi di dubbio di Gluca. Il finanziamento ricevuto e l’interesse dei media pongono 4sq in una posizione differente rispetto agli altri competitor, alcuni dei quali presenti da tempo. E’ un settore nuovo, le perplessità e le difficoltà sono abbastanza evidenti.
Occorrerà vedere come si modificheranno i comportamenti. Se guardiamo i ragazzi, i “pianisti”, perennemente con le mani sul cellulare per leggere ed inviare sms, non è poi così difficile pensare ad un uso progressivo e automatico del check-in. Al solito, lato azienda, non occorrerà pensare 4sq come la Next Big Thing, ma come parte della visione strategica di insieme nell’universo dei social media.
Chiudiamo con le prospettive per il futuro: pensate che ci siano le basi per fare della Conferenza dei Sindaci di Foursquare un evento fisso annuale o comunque periodico? Magari potrebbe essere itinerante, spostandosi ogni anno in una città diversa…
Roberto: ce lo chiedono in tanti. Ma le questioni sono due. La prima: ripetere un successo come la Prima Conferenza sembra arduo, perché ora le aspettative sarebbero molto alte e non vorremmo rischiare un effetto “Nazionale ai Mondiali”. La seconda: non sappiamo cosa sarà di 4sq nei prossimi mesi né come si evolveranno i LBS, in generale e in ottica utilizzo business. Nell’ipotesi di fare la Seconda Conferenza c’è un solo punto certo: dovrà essere diversa; utile e divertente, ma diversa, senza il vincolo di ripetere un cliché. E certo, potrebbe essere itinerante… Londra, perché no? Francesca: sono molto contenta di com’è andata la Prima Conferenza: mi sono divertita a organizzarla e siamo riusciti a dare una forma a tante piccole idee. Ora il mio sogno coincide con l’attesa della prossima app di successo, e con l’ideazione del primo evento su quella. Forse, però, nell’attesa c’è posto per altre edizioni della Conferenza dei Sindaci :)
Grazie mille a Roberto, Tommaso e Francesca per la grande gentilezza e disponibilità!