Un incubatore, un connettore di idee e di persone, crocevia di progetti, risorse umane e finanziare.
Un laboratorio di innovazione sociale e manageriale dove darsi appuntamento per conoscersi, per discutere di lavoro, per allacciare rapporti umani e imprenditoriali.
Tutto questo è The Hub Islington, un club esclusivo ma accessibile aperto agli innovatori sociali, attualmente presente nelle città di Londra, Sao Paulo, Bristol, Johannesburg, Rotterdam.
Nato nel gennaio del 2005 dal genio del giovane imprenditore Jonathan Robinson (classe 1979), The Hub si configura come un open space ricavato da un vecchio magazzino nel centro di Londra, arredato con mobili costruiti con materiali riciclati e riscaldato a energia pulita.
E' uno spazio cool, al passo coi tempi ma dal sapore un po’ retrò che coniuga in sé l’accelerazione della necessaria adattabilità ai contesti socioeconomici e la lentezza – leggi giusta misura – di uno stile di vita e imprenditoriale a misura d’uomo.
«E’ un ambiente caldo, familiare, professionale e invitante che facilita la creazione di due diversi tipi di connessione: scintille brevi e immediate, come quelle tra un avvocato e uno stilista di moda eticamente corretta che si ritrovano seduti per caso allo stesso tavolo e che si scambiano contatti utili, o intese durature tra individui che scoprono di avere gli stessi obiettivi e uniscono le rispettive forze su un unico progetto».
In una parola, quella del suo fondatore, The Hub è “serendipity”.
Più che un ufficio è un piuttosto un habitat, un salotto che si fitta ad ore invece che a metri quadri (10 sterline per 5 ore di utilizzo al mese, 65 per 25 ore, fino a 295 per la formula “Unlimited”), che connette – per l’appunto – i comfort del design evoluto ma minimale, l’efficienza del progresso hi-tech applicato agli impianti di lavoro e il calore misto all’atmosfera stimolante dei vecchi cafè letterari, con un capitale di valore inestimabile: quello umano.
E' un pionieristico esempio di social network con quattro mura.
Un melting polt umano a valore aggiunto perchè la sinergia - non costretta nelle maglie istituzionali di ambienti asettici e improduttivi - trova nella libera espressione condivisa il più alto potenziale di foza creativa.
«Il mio obiettivo non è solo connettere persone: punto a realizzare progetti, concreti, insieme ad altri individui» - commenta Robinson. E i risultati finora ottenuti - anch'essi concreti - gli hanno dato ragione.
10 e lode.
Fonte: Ventiquattro, Il magazine del Sole24Ore