Riporto da Logic+Emotion l’articolo di David Armano.
"Date un’occhiata a quello che Guy Kawasaki fa qui. Ora date un’occhiata a quello che Kathy Sierra fa qui. E alla fine guardate cosa io, più di recente, ho fatto qui. A questo punto, mi sorge una domanda: non è che per caso sia giunta la fine del knowledge hoarding ?
Prima di tutto, lasciate che dia una minima definizione di cosa sia il knowledge hoarders ( lett. l’avido accumulatore di conoscenza ). Si può parlare di knowledge hoarding quando una persona sa qualcosa ma non vuole condividerla con altri; oppure quando non vuole rivelare la fonte della propria conoscenza.
In altre parole, il knowledge hoarding coincide con l’assenza della parola come.
Come l’hai fatto ? Come lo sai ? Come posso applicare quello che sai tu a quello che faccio io ?
I knowledge hoarders sono bravissimi ad assorbire nozioni. È possibile che siano anche bravissimi ad esprimere quello che sanno in maniera coinvolgente. Ma ciò che li rende degli hoarder, cioè degli avidi accumulatori, è che non sempre rivelano come fanno a farlo.
A proposito: come faccio a sapere tutto ciò ? Innanzitutto grazie al blogging. Forse per certi versi sono stato anche io un knowledge hoarder ( pur senza rendermene conto ).
Ma il blogging e i Social Media riescono, a patto che voi lo vogliate, ad incoraggiare e a premiare la condivisione del come. E promuovono anche un certo senso di responsabilità, poiché ci linkiamo e ci quotiamo a vicenda, e lo stesso facciamo con le nostre fonti.
La prossima volta che sarete costretti a cacciare un bel mucchio di soldi per frequentare una conferenza o un workshop, la prossima volta che sarete chiamati a spendere i vostri soldi e la vostra attenzione, la prossima volta che qualcuno cercherà di fare sfoggio con voi di quello che sa, fatevi questa domanda: Come ?"
Traduzione italiana a cura di Gabriella Torre