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  • Nike dipinge di arcobaleno una pista di atletica dedicandola agli sportivi LGBT+

    Sono ancora molti gli sportivi LGBT+ che hanno difficolta ad essere accettati in un contesto sociale ancora fortemente omofobo. Ecco come Nike cerca di contrastare le discriminazioni nello sport

    12 Novembre 2019

    • L’Institute of Sociology and Gender Studies, ha riportato dati allarmanti: l’esclusione delle persone LGBT+ in campo sportivo è un problema da denunciare
    • La Nike, in occasione del National Coming Out Day, ha fatto pitturare la pista atletica del City College di Los Angeles con i colori dell’arcobaleno.
    ___ Anche se abbiamo difficoltà a vederlo, l’esclusione delle persone LGBT+ in ambito sportivo è un problema attuale, che registra numerosi casi ogni anno. Si tratta di un particolare contesto sociale afflitto non soltanto da sessismo nei confronti delle donne, ma anche da omofobia. Il rapporto elaborato dall’Institute of Sociology and Gender Studies, redatto nell’ambito del progetto Erasmus+ OUTSPORT (il primo progetto europeo di ricerca contro le discriminazioni da orientamento sessuale e identità di genere nel mondo dello sport), riporta alcuni dati allarmanti. Innanzitutto, il 90% di 5500 persone LGBT+ tra i 16 e i 78 anni percepisce l’omofobia come un problema nello sport. La percentuale è ancora più alta per quanto riguarda la transfobia. Tra le domande presenti nel questionario online, era presente un quesito relativo alle esperienze negative vissute in ambito sportivo. L’82% degli intervistati LGBT+, secondo il report, ha ricevuto insulti verbali. Molto comuni anche le minacce (44%) ed il contatto fisico indesiderato, come le spinte (36%). In certi casi, persino la violenza fisica (20%). In molti faticano a denunciare questi atti e sono poche le persone che chiedono aiuto alle associazioni. Qualcosa, tuttavia, inizia a smuoversi rispetto al passato. Sono diverse le azioni messe in campo negli ultimi anni per contrastare l’omofobia nello sport: si va dal dare risalto al coming out di sportivi famosi, alla formazione sulla diversity nelle squadre, passando per campagne mediatiche costruite dai top brand e speciali iniziative, come l’ultima di Nike che recentemente sta investendo molto in questa causa. nike, bandiera rainbow, gilbert baker, pride, los angeles, lgbt

    Una pista da corsa dal fondo arcobaleno firmata Nike e Gilbert Baker

    In occasione del National Coming Out Day dell’11 ottobre 2019 e come parte della Be True Campaign (la campagna Nike che, da qualche anno, supporta la comunità LGBT con collezioni dedicate), il colosso americano di abbigliamento sportivo ha fatto pitturare la pista atletica del City College di Los Angeles con i colori dell’arcobaleno. La pista multicolore è dedicata non soltanto alla comunità LGBT+, ma anche a Gilbert Baker, l’artista che ha disegnato la bandiera Rainbow e che l’ha fatta diventare il simbolo del Pride. Le linee curve della pista seguono in ordine i colori presenti nell’iconica bandiera disegnata da Baker, iniziando dall’anello rosa e terminando con quello viola. Anche la pista per il salto in lungo è stata pitturata di viola, mentre un’area del campo da baseball è stata colorata in rosa, con una stampata che riporta la firma di Gilbert Baker e il grande logo di Nike. Nike, in un comunicato stampa, ha voluto sottolineare che, insieme a Baker, condivide una “visione per una cultura dello sport più inclusiva e che si dedichi a creare opportunità per far sì che gli atleti LGBT+ possano praticare lo sport che amano di più”. Se andrai in vacanza a Los Angeles, devi assolutamente fare un salto ad allenarti in questa pista, aperta al pubblico gratuitamente dal lunedì al giovedì dalle 7.30 alle 22. sport lgbt, bandiera rainbow, nike LEGGI ANCHE: Pride Month: ecco le campagne più belle di sempre Se, invece, vuoi degli utili consigli arcobaleno da dare al tuo allenatore, alla tua squadra o ad una persona specifica che si allena con te, ti invitiamo a leggere quelli presenti sul sito di OUTSPORT.