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  • Zuckerberg al Congresso: Libra argine alla leadership finanziaria cinese

    Zuckerberg ha detto anche che i deep fake sono fra le "minacce emergenti" con cui Facebook si trova a fare i conti in vista delle elezioni del 2020

    24 Ottobre 2019

    Mark Zuckeberg si è presentato al Congresso Usa per difendere Libra un progetto “complesso, pericoloso”, che “non so se funzionerà”. Per il CEO la moneta può essere un rimedio contro le disuguaglianze e contribuire al rilancio dell’infrastruttura finanziaria americana, che, ha sottolineato, è “datata”: la minaccia di una criptovaluta cinese rappresenta una delle ragioni importanti per approvare Libra, ha spiegato. Usciremmo dal progetto. In ogni caso, ha ribadito che se le istituzioni Usa saranno contrarie al progetto Libra, Facebook lo abbandonerà. Se il Congresso dovesse schierarsi contro il progetto, Zuckerberg ha risposto così: “Fermerò sicuramente Facebook dal parteciparvi. Libra è un’associazione libera di aziende, Facebook ne fa parte al pari di altre 20 società, e la nostra uscirebbe dal progetto”. LEGGI ANCHE: Libra rimanda il lancio del 2020: ma per 21 partner il progetto va avanti

    Iniziativa complessa e rischiosa

    Certo è un’iniziativa “complessa e rischiosa. Non so se funzionerà”, ha detto Zuckerberg, ammettendo che Facebook non è il “messaggero ideale per il progetto, abbiamo avuto diversi problemi negli ultimi anni e sono sicuro che molti speravano che fosse chiunque altro ma non Facebook a portare avanti questa idea”.
    Credo che se l’America non guiderà queste nuove tecnologie, come la possibilità di inviare soldi attraverso i sistemi di messaggistica, qualcuno lo farà al posto nostro e perderemo la leadership del settore

    Non vuole essere una moneta sovrana

    Parole che fanno riferimento alla reputazione e alla credibilità del social, travolto da una serie di scandali sulla privacy. Libra, ha precisato, non aspira a essere una moneta sovrana, non vuole entrare nell’arena politica. Poi, per rassicurare ulteriormente ha detto che Facebook è pronta a non partecipare a Libra nel caso in cui non ci fosse il via libera delle autorità americane.

    La minaccia cinese

    Per Zuckerberg il progetto di valuta digitale di Libra può aiutare “l’America a estendere la sua leadership finanziaria”, e promuovere i valori democratici perché nel mondo emergeranno altre valute digitali, da altri Paesi. In questo senso  la minaccia più grande al momento arriva dalla Cina, impegnata a costruire un sistema di valuta digitale “ed esportarlo nel mondo”. Zuckerberg ha sostenuto che il legislatore americano dovrebbe “valutare ogni rischio che comporterebbe un nuovo sistema di pagamento”, ma confrontare questo rischio con quello che deriverebbe se “un sistema finanziario digitale supportato dalla Cina diventasse lo standard”, nel mondo. Se dovesse succedere, ha spiegato, “sarebbe molto difficile se non impossibile per noi imporre delle sanzioni o qualche tipo di protezione”.

    Stop al fact-checking

    Per quanto riguarda il voto, Zuckerberg ha osservato come i deep fake siano fra le “minacce emergenti” con cui Facebook si trova a fare i conti in vista delle elezioni del 2020. Sulla pubblicità politica ha ribadito che la piattaforma non effettuerà alcun fact-checking, entrando così a gamba tesa nel dibattito sulla libertà di parola. “Una percentuale molto piccola delle nostra attività deriva dalla pubblicità politica e non giustifica tale tipo di controversia” ha spiegato.