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  • Scorsese presenta The Irishman: Senza Netflix non lo avremmo fatto

    Martin Scorsese ha presentato The Irishman, in anteprima alla Festa del Cinema di Roma. In sala dal 4 novembre e dal 27 in streaming

    21 Ottobre 2019

    “Per vedere un film sullo schermo lo devi prima fare, quel film. E il problema è che questo film non me l’avrebbero fatto fare, senza Netflix”. É uno dei passaggi con cui il regista Martin Scorsese ha presentato questa mattina The Irishman, in anteprima nazionale alla Festa del Cinema di Roma, in programmazione al cinema dal 4 novembre e dal 27 disponibile in streaming su Netflix. “Con The Irishman sentivo che avremmo potuto sintetizzare qualcosa che riguardava la nostra generazione, ma nessuno voleva farlo. Poi è arrivato Netflix” ha aggiunto il Maestro. “Netflix ci ha dato pieno sostegno. A noi cineasti. Senza di loro non l’avremmo fatto”.

    Film evento

    Un film di 3 ore e mezza, costato 160 milioni di dollari, interpretato da stelle assolute del cinema come Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci. The Irishman è una saga sulla criminalità organizzata nell’America del Dopoguerra, raccontata attraverso gli occhi del veterano della Seconda Guerra Mondiale, Frank Sheeran, il killer di mafia responsabile di decine di omicidi. Ambizioso e costoso. Il film è tratto dal libro I Heard You Paint Houses di Charles Brandt, ex-investigatore di omicidi, che ha rivelato la verità sulla scomparsa del sindacalista Jimmy Hoffa. Un film ambizioso e molto costoso la cui realizzazione è stata possibile solo grazie alla piattaforma Netflix. E lo stesso Scorsese lo ha riconosciuto, con un omaggio ai produttori.

    Nessuno voleva darci i soldi

    “Con Bob – ha detto Scorsese riferendosi a De Niro – abbiamo pensato a questo film alcuni anni fa, ma nessuno voleva darci i soldi. Poi è arrivata Netflix che non solo mi ha permesso di fare il film che volevo con i miei amici, senza dover ricorrere ad altri attori per impersonare loro da giovani, ma utilizzando la tecnologia CGI – la computer-generated imagery – ma mi ha anche dato tutto il tempo che volevo per girare e poi mi ha concesso sei mesi per lavorare in post produzione per gli effetti speciali”.