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  • Ha ancora senso aprire un blog nel 2019?

    Storia, evoluzione e opportunità di un vero e proprio fenomeno culturale

    28 Maggio 2019

    Le mode passano, i blog (r)esistono. Era il 1994 quando un inconsapevole universitario, Justin Hall creò il suo primo sito web personale Links.net , per scrivere post in ordine anti-cronologico sui propri pensieri e le proprie opinioni. Quel “caro diario” negli anni si è trasformato, diventando un vero e proprio fenomeno culturale, che conta oggi, dopo 25 anni, oltre 500 milioni di presenze in rete. Viviamo proprio in un mondo affollato! blog_folla Ha senso, quindi, aprire un blog nel 2019? Dipende. Da te.

    Storia ed evoluzione di un fenomeno culturale

    Potresti fare davvero a meno di questo paragrafo e passare ai successivi senza voltarti indietro, ma se anche tu, come me, hai vissuto la nascita del caro diario, probabilmente avrai piacere a fare un tuffo nel passato e scoprire qualche curiosità divertente. 1994 – Il già citato Justin Hall crea Links.net, un sito web personale dove dare “sfogo” ai propri pensieri e raccontare della propria vita. Il sito è estremamente semplice: testo, link e qualche foto. 1997 – Jorn Barger, un nerd della rete, conia il termine “weblog” (diario in rete) fino a quel momento si era parlato di “pagine personali” o “diari online”. Il termine attuale sarà invece coniato negli anni successivi da Peter Merholz. 1998-2001 – Nascono le prime piattaforme come Open Diary, Live Journal, Xanga, Blogger (successivamente acquistata da Google), che permettono anche di commentare i post. Inoltre è anche l’anno degli RSS, la prima versione viene rilasciata per l’uso su My.Netscape.com. Nel 2000 appaiono anche i primi video che accompagnano il testo e il primo vlog. La fine degli anni Novanta, vede anche un’evoluzione del blog in termini di utilizzo, si comincia a concepirlo più seriamente come business con possibilità di monetizzare. Molti blogger, che prima approcciavano al mezzo come hobby, lo trasformano in un vero e proprio lavoro. 2002 – Una blogger, Heather B. Armstrong viene licenziata dalla sua azienda per aver scritto dei suoi colleghi sul suo sito personale dooce.com. Si iniziano a sollevare le questioni su privacy e libertà di espressione. Nello stesso anno viene lanciata Blogads, una piattaforma per connettere advertiser e publisher. Meno di un anno dopo nasce anche Google AdSense, la piattaforma più utilizzata per monetizzare, seguita dall’affiliate marketing. 2003 – Nasce WordPress e inizia il live blogging, molto utilizzato per eventi sportivi e politica. Quest’ultima in particolare vede una schiera di “cyberjournalist” animare siti politici. Il confine tra blog e stampa tradizionale inizia a farsi meno netto. Nel 2003 nasce anche MySpace. blog msn 2004 – L’anno dei videoblog. Steve Garfield è il primo video blogger dichiarato. YouTube verrà lanciato nel 2005, ma all’inizio era una piattaforma per appuntamenti (sì…è incredibile!). Microsoft lancia MSN Spaces (avevi anche tu una pagina?). 2005 – Nasce Huffington post. Un blog o un giornale? 2006-2007 –  Nasco Twitter e  Tumblr per il microblogging. I testi si fanno sempre più corti. Nel 2007 Tim O’Reilly propone il codice di condotta per blogger a seguito di commenti minacciosi ricevuti da una sua amica. twitter 2010 – Nasce Quora. 2012 – Nasce Medium. 2014 – LinkedIn permette di creare veri e propri guest post. 2016 – Wordpress lancia il dominio .blog LEGGI ANCHE: Il World Wide Web compie 30 anni: ma per il suo papà è a rischio blog

    Perché aprire un blog?

    Una storia così movimentata e importante, dovrebbe già farti capire le radici culturali e sociali del blog, oltre che la sua solidità, libertà e adattamento al tempo. Perché aprire un blog nel 2019?
    • Il blog è tuo. Molti hanno abbandonato il blog per raccontarsi e dedicarsi completamente ai social network. C’è chi se ne è pentito. Nei social network sei un ospite e i proprietari dettano le regole e cambiano gli algoritmi a scapito dei contenuti organici. Essere visibili diventa sempre più difficile e costoso. Nel blog il dominio è tuo ed è vero che rispondi a Google e la SEO è complicata, ma hai una maggiore libertà di espressione e sperimentazione per sfidare i rank e catturare i contatti.
    • Trasversale e flessibile. Il blog è adattabile a ogni business, sia a livello individuale per accrescere il personal branding, che all’interno di un sito corporate o un eCommerce. Inoltre è uno strumento trasversale per far rimbalzare sui social o altre piattaforme i contenuti, aumentando visibilità e contatti.
    • Fiducia e reputazione. Il blog genera community di lettori e appassionati, permette di raccontare storie, instaurare relazioni di fiducia e aumentare la tua reputazione e quella del tuo brand. Il contenuto di qualità è considerato il primo fattore di successo tra i blogger.
    • Traffico e visibilità. Posizionarsi tra i primi su Google non è per niente semplice, ma i contenuti sono fondamentali per farlo. Il blog, sia all’interno del sito web che al di fuori, aumenta l’autorità agli occhi di Google e le posizioni nella SERP, senza dover alimentare sempre il traffico con Ads. Inoltre, in un approccio omnichannel aumentano i touchpoint per i consumatori.
    • Monetizzare. Pensiamo a persone che grazie al blog hanno avuto un successo professionale come Neil Patel o aziende che hanno aumentato introiti con il traffico dei contenuti, come Hubspot. Anche Ninja è nato blog (Ninja Marketing). Nasce nel 2004 e negli anni oltre a posizionarsi come Top Blog in Marketing e comunicazione ha dato vita a Ninja Academy. Il blog è un business.
    •  Il blog forma i comunicatori. Per avere successo, alla base sono necessari contenuti di qualità, strategia, conoscenza dell’audience, doti relazionali. Il blog è un banco di prova.
    • Differenziarsi. Il blog è il tuo regno! Qui puoi creare il tuo stile grafico, testuale, l’esperienza utente e puoi differenziarti totalmente dagli altri.
    Blog_ differenziarsi

    Perché non aprirlo?

    In rete ci sono 500 milioni di blog, ma la maggior parte sono abbandonati a se stessi in una sorta di limbo. Non aprire un blog nel 2019 se:
    • non hai uno scopo ben preciso per farlo, hai le idee confuse e non hai chiaro a chi rivolgerti;
    • lo consideri un hobby saltuario piuttosto che un business, questo significa che avrà una scarsa priorità nelle tue attività;
    • ti concentri su argomenti di moda (es. le criptovalute) piuttosto che su quello che ti appassiona veramente e/o sei esperto;
    • non hai fiducia in te stesso e nelle tue capacità. I risultati non arrivano dall’oggi al domani e il tuo blog avrà vita breve;
    • vuoi tutto e subito. Il blog richiede pazienza e costanza, se credi che diventerai ricco in poco tempo e con il minimo sforzo, non fa proprio per te;
    • parti da zero organizzazione, zero creatività, zero qualità;
    • non hai il giusto approccio. La vita presenterà sempre degli eventi imprevedibili con discese, salite e fuoristrada. Il blog necessita di un approccio a prescindere dagli eventi e una cura amorevole, proprio come se fosse una pianta.
    APPELLO: se non hai intenzioni intenzioni serie, non aprire un blog. Nel limbo ci stanno già stretti! blog

    Quora e Medium

    Senza divagare troppo dalla domanda iniziale che ci siamo posti, una riflessione sulle opportunità delle piattaforme Quora e Medium. Il blog è un impegno non da poco, anzi è un lavoro a tutti gli effetti. Quora è una piattaforma con oltre 600 milioni di visite al mese, che ti permette di gestire i contenuti in maniera più semplice e ampliando l’audience. Qui non hai uno spazio tuo al 100% e quindi non hai nemmeno il pieno controllo: è lo stesso dei social network, ma è un’alternativa (o carta in più) valida, gratuita e a Google piace parecchio. Il 78% di traffico su Quora è infatti da ricerca organica. L’autorità di Quora diventa quindi la tua autorità se riesci a creare contenuti ingaggianti per l’audience. Puoi linkare anche verso il tuo sito, se lo hai, aumentandone il traffico. L’ottimizzazione dei contenuti inoltre è davvero semplice e guidata dalla piattaforma. LEGGI ANCHE: Come dare i superpoteri ai tuoi contenuti e scrivere un blog post perfetto blog quora Un’altra alternativa (o carta in più) è Medium, piattaforma di blogging in rapida crescita con oltre 200 milioni di visite al mese. Medium permette di creare contenuti come autore o/e concentrarsi sulla distribuzione di quest’ultimi, con una propria area e un dominio personale. Attrai i migliori scrittori, aumenti il traffico e con una buona CTA anche i lead.

    Il blog (r)esiste

    Sono passati circa 25 anni dalla nascita di Links.net e oggi, nonostante gli “attacchi” social cerchino di semplificare la comunicazione e favorire i contenuti a pagamento, il blog (r)esiste, portando con sé valori di libertà, fiducia, impegno e perseveranza. Il blog è un fenomeno culturale, che ha vissuto e continua a vivere molteplici evoluzioni mantenendo radici profonde. Il blog è forte, se c’è qualcosa che si è indebolito negli anni siamo invece noi che lo alimentiamo. LEGGI ANCHE: Come pianificare e gestire il tuo blog per un anno in 5 mosse blog da veri duri Ha senso aprire un blog nel 2019, ha meno senso farlo senza uno scopo, dargli un’importanza relativa considerandolo un hobby saltuario, aspettarsi di monetizzare in tre mesi, lasciare il lavoro dopo sei, una vita in vacanza dopo un anno. Il blog è altro, è pazienza e costanza, è fiducia verso le proprie capacità, è relazione con i propri contatti, è conoscersi e sperimentarsi. Il blog è roba da veri duri!